cronaca

Salvaguardia del territorio: Orvieto diventa "Comune Ogm free"

martedì 28 aprile 2015
Salvaguardia del territorio: Orvieto diventa "Comune Ogm free"

Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità dei presenti (9 favorevoli: maggioranza) la mozione presentata dai Cons.ri M. Flavia Timperi, Andrea Taddei, Angelo Pettinacci, Maurizio Talanti, Martina Mescolini e Donatella Belcapo (PD) che impegna il Sindaco e la Giunta a: salvaguardare, utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione, l’ambiente, la biodiversità agraria e le produzioni agricole peculiari, contrastando la coltivazione di Ogm in tutto il comprensorio comunale; dichiarare, con i provvedimenti conseguenti, il Comune di Orvieto “Comune OGM free”; introdurre, nei servizi di ristorazione collettiva gestiti dal Comune, un sistema informativo chiaro indicante l’eventuale presenza di OGM negli alimenti somministrati; garantire che nei bandi di gara emanati dal Comune per gli appalti pubblici di servizi e forniture alimentari destinati alla ristorazione collettiva, l’utilizzo di prodotti che non contengono OGM costituisca titolo preferenziale per l’aggiudicazione.

Il documento è stato illustrato dalla Cons. Maria Flavia Timperi (prima firmataria) ha ricordato che il D.Lgs. 224/2003 (attuazione della direttiva 2001/18/CE concernente l’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati), all’articolo 3, definisce l’OGM come “un organismo, diverso da un essere umano, il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto si verifica in natura mediante accoppiamento o incrocio o con la ricombinazione genetica naturale”.

Lo scorso 13 gennaio 2015 il Parlamento europeo ha dato il via libera al testo di accordo raggiunto tra Consiglio, Commissione e Parlamento europeo sulla riforma della Direttiva in materia di OGM che sancisce il diritto degli Stati Membri di limitare o proibire la coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM) sul territorio nazionale, anche se questi sono autorizzati a livello europeo, per motivi di natura economica ed agricola.

L’accordo raggiunto con il Parlamento Europeo ha migliorato il testo approvato in prima lettura dal Consiglio europeo nel giugno scorso sotto tre aspetti rilevanti:
- le valutazioni sui rischi ambientali e sanitari, di competenza dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, dovranno essere aggiornate ogni due anni per tener conto del progresso scientifico e del principio di precauzione che è un pilastro del diritto ambientale internazionale;
- gli Stati Membri possono chiedere, tramite la Commissione europea, alle imprese produttrici di OGM, di escludere i loro territori dal novero dei Paesi nei quali intendono chiedere l’autorizzazione europea alla coltivazione; ma questa fase di ‘negoziato’ con le imprese non è più obbligatoria, e gli Stati Membri potranno decidere di passare direttamente al divieto di coltivazione per le motivazioni indicate nella Direttiva;
- gli Stati Membri, prima di introdurre il divieto di coltivazione, dovranno comunicare il relativo provvedimento alla Commissione europea ed attendere 75 giorni per il parere, ma durante questo periodo di attesa gli agricoltori non potranno comunque procedere alla semina dei prodotti interessati dall’ipotesi di divieto.

La proponente ha quindi ricordato il quadro di riferimento normativo italiano, soffermandosi sul principio di precauzione che impone una condotta cautelativa relativamente all’immissione nell’ambiente o nella catena alimentare di prodotti o processi in mancanza di dati scientifici che ne provino la sicurezza, nel breve e nel lungo termine, per la salute umana, animale e dell’ambiente. L’utilizzo in agricoltura, nel mondo e in Europa, delle varietà ‘Ibride’ ad alto rendimento ha causato l’abbandono e, in alcuni casi, la scomparsa di ecotipi locali. La tutela della competitività e della credibilità del Made in Italy alimentare passa anche attraverso la salvaguardia delle biodiversità e delle tipicità degli ecosistemi locali, pertanto i singoli Comuni rappresentano i principali custodi del tesoro genetico e del patrimonio dell’agricoltura tradizionale, di produzioni primarie qualificate, di un’esperienza fisica e materiale di territorio, ambiente e natura.

Ha concluso sostenendo che un numero crescente di Regioni e Comuni si sono già schierati contro le coltivazioni OGM dichiarandosi ‘OGM free’ ed adottando politiche di presidio del territorio, di salvaguardia della qualità e delle produzioni tipiche e biologiche con significative ricadute economiche per centinaia di piccole e medie aziende agricole (contro l’uniformità genetica delle culture e la dipendenza, per tutte le filiere produttive, nei confronti di pochi detentori dei brevetti); pertanto, la tutela delle biodiversità degli ecosistemi locali e delle produzioni agricole di qualità che il territorio esprime costituisce un obiettivo fondamentale da perseguire anche del Comune di Orvieto ed uno strumento imprescindibile a supporto delle economie locali.

Il Cons. Alessandro Vignoli (Per andare avanti) ha appoggiato la mozione sia per i contenuti sia perché è stata presentata nel momento più opportuno, in concomitanza di Expo 2015 dove le nazioni e i territori, compreso quello Orvietano presentano progetti compatibili con l’oggetto dell’esposizione mondiale. Orvieto cioè, come territorio vocato ad una agricoltura smart, intelligente. Un biglietto da visita importante laddove garantire gli eco-tipi locali significa garantire l’identità di un territorio.

Il Sindaco, Giuseppe Germani ha confermato la volontà dell’Amministrazione Comunale di andare esattamente verso l’indicazione del Consiglio Comunale, convergente con il suo programma di governo. A poi parlato dell’importanza che i Sindaci hanno rispetto all’attuazione dei principi universali espressi dall’esposizione mondiale di Milano sul cibo. In questo senso, territori come quello orvietano debbono credere fortemente in tali principi avendo fatto delle biodiversità un proprio punto di forza. A proposito delle nuove programmazioni messe in campo, il Sindaco ha concluso confermando che all’interno dello strumento del “Contratto di Fiume” c’è l’inserimento dei terreni marginali ed ha esortato produttori e associazioni a riappropriarsi di tale necessità. Ha annunciato, infine, che l’utilizzo di prodotti che non contengono OGM, sarà un punto qualificante del nuovo bando della mensa scolastica.

Il Cons. Claudio Di Bartolomeo (Per andare avanti) ha aggiunto che il SI ai prodotti locali e il NO agli OGM è il principio che va favorito in assoluto ed anche il messaggio da veicolare nelle attività ricettive locali.

Fonte: Comune di Orvieto