cronaca

Video hot e dati rubati, dall’imbarazzo al virus che ruba l’identità di Facebook. Tanti orvietani tra le vittime

sabato 21 febbraio 2015
Video hot e dati rubati, dall’imbarazzo al virus che ruba l’identità di Facebook. Tanti orvietani tra le vittime

Taggati in foto e video porno? Attenzione al virus che ruba l’identità di Facebook e provata imbarazzi e dispiaceri. In diversi profili facebook di persone orvietane, note e meno note, sono comparsi in questi giorni dei post che, più o meno, avevano questo tenore: “Attenzione se vedete sul mio profilo dei video porno non sono stata io a pubblicarli, è un virus che ha rubato la mia identità. State attenti se dovesse arrivarvi un video o una foto porno dove siete taggati, non la aprite perché da quel link si diffonde il virus”.

Ma ormai la comunicazione del malcapitato utente serviva solo per mettere in guardia gli amici, visto che il diretto o la diretta interessata,avevano già sperimentato l’imbarazzo del virus che sul proprio profilo aveva pubblicato foto o video porno. Il problema, però, non è soltanto l’immagine al limite del decoro, quanto l’effetto del virus che ruba l’identità e i propri dati personali.

Il livello di contagio sta crescendo di giorno in giorno, sopratutto perché è molto semplice cascare nella trappola. Infatti si viene identificati su un'immagine pornografica da un proprio amico, ma una volta cliccato sul link, magari giusto per curiosità, il computer viene infettato dallo stesso virus creando un nuovo circolo vizioso.

Una delle pagine della polizia di Stato, Agente Lisa, ha pubblicato un post che avverte dai pericoli del virus, scrivendo: “È di questi giorni la segnalazione di un nuovo #virus che si diffonde tramite i profili #Facebook. Vi ritrovate taggati in un video o in una foto da un vostro amico (si tratta quasi sempre di pornografia) solo che il vostro amico non ne sa nulla e se, incuriositi, cliccate sul link, il vostro pc sarà infettato da un virus.” Agente Lisa prosegue rivelando che “Si tratta di un programma malevolo che si insinua nel computer e tra i vari effetti può carpire anche i dati sensibili. Questo virus, inoltre si può trasmettere da contatto a contatto, ad esempio si può insinuare nella chat, quindi se chattate con un amico infetto potreste essere infettati anche voi”.

Il virus si è diffuso su molti profili “orvietani” e alcune persone, ignari della diffusione del virus, si sono rivolti anche alla Polizia postale per sporgere denuncia. E’ chiaro, però, che in questo caso l’unica difesa è quella di prestare la massima attenzione alla navigazione non solo su computer, ma specialmente su tablet e smartphone.