cronaca

Turismo: Orvieto cenerentola dell’Umbria alla Bit di Milano

venerdì 13 febbraio 2015
di G. An.
Turismo: Orvieto cenerentola dell’Umbria alla Bit di Milano

A maggio scatta l’Expo, tutti lo sanno e tutti si stanno preparando per esserci. L’occasione è ghiotta anche per attrarre turismo in tutta la Penisola. L’Italia sarà fulcro e vetrina dell’innovazione mondiale e di conseguenza tutti i territori potranno diventare meta per tour e visite che si snoderanno dalle Alpi alla Sicilia.

L’appuntamento per potersi presentare in grande stile è quello che sta andando in scena a Milano con la Borsa Internazionale del Turismo. Anche se in questi anni sull’argomento Bit ci sono state divergenze e critiche, la concomitanza con l’evento Expo 2015 ha rivalutato l’evento tanto che la presenza di Regioni, Istituzioni e Operatori turistici ha registrato un aumento rispetto agli anni precedenti.

A questo punto viene da chiedersi: e Orvieto che ruolo ha giocato? Da quello che si è potuto appurare il ruolo pare essere quello di una cenerentola. E non è una considerazione “buttata lì” tanto per criticare, quanto la reale descrizione dei fatti, a partire dal comportamento dell’assessore regionale al Turismo, Fabrizio Bracco.

Nel pomeriggio del 13 febbraio Bracco ha diramato un comunicato a tutte le testate umbre elogiando la presenza della Regione Umbria alla Bit. Un documento - verba volant, scripta manent - che non spreca una parola su Orvieto. Il titolo potrebbe evocare una prospettiva: “Umbria, alla Bit presenta meraviglie enogastronomiche”. L’assessore annuncia: “Lo stand umbro è pronto a ospitare i turisti e operatori del settore con un variegato pacchetto di prodotti turistici all’insegna dell’arte e del mangiar bene”.

Poi arrivano le considerazioni sulle perle umbre da presentare al mondo. L’elenco parte dal “centenario della nascita di Alberto Burri, artista del ‘900 originario di Città di Castello”, poi “Terni città dell’amore”, si va avanti con “Trevi capitale dell’olio”, segue “Montefalco Ringhiera dell’Umbria” e “la via del Sagrantino", per concludere con la “Valnerina”. Bracco consiglia di puntare “sul turismo enogastronomico ma anche religioso: Assisi, dopo Roma con la Città del Vaticano, è uno dei più importanti luoghi di culto del mondo”.

Assessore Bracco, ci consenta la domanda, ma l’assenza di Orvieto è una svista? Una scelta premeditata? Oppure ha in programma un’altra uscita pubblica per parlare del territorio orvietano che, nel bene o nel male, nel 2014 ha fatto registrare un aumento turistico del 20%? Perché è tanto importante il centenario della nascita di Burri mentre l’anno degli Etruschi che vede protagonista Orvieto non è degno della stessa enfasi?

In attesa che l’assessore Fabrizio Bracco risponda a queste domande, o magari lo farà la governatrice Catiuscia Marini la prossima settimana durante la cena di sottoscrizione organizzata dal Pd, aggiungiamo qualche altro dato per circostanziare i fatti. E comunque, per dovere di cronaca, registriamo il fatto che nello stand Umbria è presente una giogantografia del Duomo di Orvieto, comunque coperta da altri panelli. 

Consultando l’elenco degli espositori della Bit con la parola chiave “Orvieto” l’unico elemento della lista è Umbria Resort di Fabro. La speranza è che nel padiglione della Regione Umbria ci sia almeno un espositore o un consorzio di operatori che possano rappresentare Orvieto. Ma l’elenco anche in questo caso non giova alle sorti della Rupe: c’è solo il Ditt (Distretto turistico integrato della Provincia di Terni).

Un’amara constatazione che anche in questo caso pone degli interrogativi: Sono stati gli operatori locali a snobbare l’evento oppure la macchina del coinvolgimento istituzionale non ha funzionato?

Certo le circostanze sono molte da valutare e, in qualche modo, anche l’amministrazione comunale di Orvieto dovrebbe chiarire la cosa. Anche per far comprendere se il Comune è stato vittima di scelte superiori rispetto alla presenza alla Bit di Milano.

Va anche segnalato, infatti, per dovere di cronaca che nel portale “verybello” - lanciato in queste settimane dal Mibact - la città di Orvieto non è presente nemmeno con Umbria Jazz Winter. Sappiamo per certo che il meccanismo delle “segnalazioni” al Ministero per i contenuti del portale doveva passare dagli uffici regionali. Quindi a questo punto viene da chiedere alla Regione Umbria, perché Umbria Jazz estiva è su “verybello” e Umbria Jazz Winter che si svolge a Orvieto non c’è?

Tante domande attendono risposta e, magari, in questo periodo di avvicinamento alle prossimi elezioni regionali, sarebbe il caso che qualcuno si decida a parlare con franchezza. Non ci sarebbe nulla di male ad ammettere l’errore, purché si abbia la consapevolezza e la voglia di risolverlo.