cronaca

La morte di Luis Chiasso avvolta nel mistero, si fa avanti anche l’ipotesi dell’incidente. Sparisce il post di Kadmon

giovedì 27 novembre 2014
di G. An.
La morte di Luis Chiasso avvolta nel mistero, si fa avanti anche l’ipotesi dell’incidente. Sparisce il post di Kadmon

Iniziano a trapelare le prime indiscrezioni investigative sulla morte del carabiniere trentenne di Monterubiaglio, Luis Miguel Chiasso. L’uomo, come ricostruito dall’arma, intorno alle 22 di martedì 25 novembre, si trovava nella caserma Salvo D'Acquisto di Tor di Quinto a Roma, ed era in servizio presso l'VIII Reggimento Lazio.

Ricostruzione Secondo quanto si è appreso aveva chiamato poco prima il 112 chiedendo aiuto e pronunciando contemporaneamente frasi sconnesse. L'operatore aveva cercato di trattenerlo al telefono, provando a prendere tempo, quello necessario a far giungere aiuto nella sua stanza. Il carabiniere però ha chiuso la telefonata. Poco dopo le 22 è stato ritrovato morto, disteso a terra in un lago di sangue, ucciso da un colpo di pistola al petto.

Ipotesi La prima ipotesi, quella al momento ancora più accreditata dagli inquirenti e legata anche al messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook, ricondurrebbe al suicidio. Ma le indagini pare non escludano nemmeno l’ipotesi dell’incidente avvenuto poco prima che il carabiniere doveva prendere servizio. Il colpo sarebbe partito dalla sua pistola di ordinanza; resta da comprendere se Luis lo ha fatto volontariamente, oppure si è trattato di una tragica fatalità.

Famiglia Intanto nella serata di ieri i genitori di Luis sono tornati a Monterubiaglio in attesa di poter svolgere i funerali non appena venga disposto il dissequestro della salma. Si attende, infatti, che sul cadavere del carabiniere venga effettuato l’esame autoptico. Dal suo profilo Facebook un’amica scrive che bisogna andare in Via Cassia 600, fino alle 17 di oggi, presso una non bene identificata camera mortuaria.

Adam Kadmon A fare nuovamente notizia sono le novità sulla presenza in questa vicenda del personaggio televisivo di Adam Kadmon. Ieri sul profilo Facebook ufficiale di Kadmon e della trasmissione televisiva Mistero era apparso un commento nel quale si smentiva la “morte” del personaggio e tanto più il suo collegamento con Luis Chiasso. Il post però è stato rimosso nella notte. Mentre sulla pagina Facebook ufficiale di Mistero è comparso un post firmato dal produttore della trasmissione Claudio Cavalli.

“Non so spiegarmi perché - si legge nel post che porta la firma di Cavalli - il carabiniere Luis Miguel Chiasso prima di suicidarsi abbia millantato con un post sul suo profilo di Facebook dì essere Adam Kadmon. Questa triste faccenda provoca a tutte le persone che collaborano al programma una profonda compassione .Non ci resta che pregare per l'anima fragile del giovane carabiniere. La nostra redazione al completo è vicina ai famigliari di Luis Miguel. Come al solito stiamo lavorando a pieno regime, assieme ad Adam Kadmon, per la realizzazione della prossima puntata del 30 novembre. Ringrazio tutti quelli che continuano a seguirci. Il Produttore. Claudio Cavalli”.

Incognite Perché questa scelta di cancellare il post? Perché improvvisamente il sito di Kadmon va in manutenzione e compare la posizione ufficiale del Produttore di Mistero? Queste due domande sono soltanto le ultime di una lunga serie legate ai tanti post che Luis ha pubblicato sulla sua pagina, e soprattutto alla ricerca di una spiegazione di questa tragica morte. A volte nei messaggi utilizzava dei concetti e delle parole molto simili a quelle di Kadmon, altre volte esternando pensieri e preoccupazioni personali. Nel giorno della morte, poi, Luis sceglie di citare un filoso inglese, John Locke, riprendento il testo del diritto alla resistenza. Perche?

Purtroppo oggi, per chi lo conosceva, per chi gli era amico, per chi lo vede su facebook, l’unica cosa che emerge è il suo sorriso, la voglia di vivere di Luis postata pochi giorni fa pubblicando una foto della Roma antica. Esattamente tre mesi fa, Luis Miguel scriveva: “Ti Amo mondo come Amo me stesso”, oggi è difficile pensare che abbia smesso di amare il mondo e soprattutto di amarsi.