cronaca

Riesce l'iniziativa "Puliamo la Piave", ma è polemica su un mandorlo tagliato

lunedì 20 ottobre 2014
Riesce l'iniziativa "Puliamo la Piave", ma è polemica su un mandorlo tagliato

Accogliendo l'invito rivolto loro dal Sindaco Giuseppe Germani e nel quadro delle attività di amministrazione condivisa, nella giornata di sabato 18 ottobre gruppi di volontari delle associazioni che hanno sede nell'ex caserma Piave e altri soggetti che quotidianamente svolgono delle attività in quell'area, si sono adoperati per la pulizia straordinaria dell'ex caserma Caserma Piave.

Con loro il Sindaco, Giuseppe Germani e il Presidente del Consiglio Comunale Angelo Pettinacci, ma anche i consiglieri comunali Flavia Timperi e Martina Mescolini (PD) e Gianluca Luciani (Identità e Territorio), la Protezione Civile, la Scuola di Musica “Adriano Casasole”, l'Associazione Nazionale Carabinieri, la Compagnia teatrale “Mastro Titta”, Emergency, l'associazione la Castellana, l'associazione “Rose Rosse d'Europa”, l'associazione “La Lenza Orvietana”, l'associazione “OrvietAma”, l'Associazione “Umbria Filovie” e l'Associazione “Italiainrete”.

I volontari hanno pulito piazza d'Armi, i portici, le zone adiacenti alla Scuola di Musica e del Liceo artistico ed hanno effettuato la manutenzione delle limitrofe aree verdi. Particolarmente attivi e partecipi anche i cittadini che hanno aderito all'iniziativa mostrando profondo senso civico.

Sembra, però, che alcuni cittadini si siano accorti del taglio di un mandorlo e per questo chiedono spiegazioni all'amministrazione sulla scelta di abbattere la pianta. "Vi segnalo, - scrive infattia a Orvietonews Alessia Catalucci - che durante la pulizia della caserma Piave, è stato raso al suolo anche il bellissimo mandorlo che si trovava a ridosso di uno dei muri dell'edificio. Quell'albero, oltre ad essere una pianta bellissima e non dico centenaria, ma certo datata, era anche un simbolo per me e, credo, per molti della zona: quando arrivava la primavera, compresa quella appena passata, si riempiva di fiori ed era il segno della rinascita, dopo l'inverno. Spero che diate la giusta rilevanza alla notizia, cosicchè la morte del mandorlo diventi anch'essa un simbolo: della mancanza di sensibilità e della superficialità dei nostri amministratori e di come la bellezza, ad Orvieto, subisca, inevitabilmente, la distruzione!".