cronaca

Nei portici della chiesa di Sant'Andrea spunta una casetta in legno. Italia Nostra denuncia l'accaduto con una lettera aperta

venerdì 9 novembre 2012
Nei portici della chiesa di Sant'Andrea spunta una casetta in legno. Italia Nostra denuncia l'accaduto con una lettera aperta

Da qualche giorno, presso il portici della chiesa collegiata di Sant'Andrea è spuntata una casetta in legno. Italia Nostra, Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione, a firma del presidente della sezione di Orvieto, Lucio Riccetti, ha inviato una lettera aperta al sindaco Antonio Concina, e per conoscenza a S.E. Mons. Benedetto Tuzia, Vescovo della Diocesi Orvieto-Todi, all'Arch. Francesco Scoppola, della Direzione Regionale BCP dell'Umbria, all'Arch. Anna Di Bene della Soprintendenza BAP dell'Umbria, al Dott. Francesco Novarese, Procuratore della Repubblica.

Nella lettera, che pubblichiamo di seguito, Italia Nostra Orvieto pone delle osservazioni circa il posizionamento della casetta in legno rispetto al luogo scelto.

"È sotto gli occhi di tutti una casetta di legno recentemente costruita al riparo dei portici della chiesa collegiata di Sant'Andrea in Orvieto. Pur considerandola, si spera, un'opera a carattere provvisorio, allestita per finalità commerciali durante le imminenti festività natalizie, non si può non notare la non opportunità nella scelta del sito. La casetta, per sfruttare tutto lo spazio disponibile in profondità, è addossata ai portici e alle colonne; anzi, utilizza le colonne stesse come struttura di appoggio, con blocchi di legno messi a contrasto e con il tetto che ingloba in parte la circonferenza delle stesse, dando, nel complesso, l'immagine di un lavoro particolarmente poco riuscito, in quel contesto.

Forse sarebbe stato meno sconveniente averla collocata direttamente in Piazza della Repubblica o in Piazza Duomo, magari insieme a altre simili, così da sviluppare un vero e proprio 'mercatino natalizio'.

La scrivente Associazione, preoccupata, si augura che
- la costruzione abbia davvero le caratteristiche di edilizia provvisoria, ossia un'autorizzazione non eccedente i sessanta giorni, scaduti i quali dovrà essere smontata o demolita;

- la casetta non sia destinata a essere considerata un precedente per richieste e autorizzazioni simili; convogliando, invece, future casette direttamente sulla Piazza della Repubblica o in Piazza del Duomo, sempre a carattere temporaneo.

Più in generale, ci si chiede se scelte come questa possano essere adeguate per una città che si appresta a vivere un evento straordinario come il Giubileo Eucaristico, durante il quale Orvieto dovrebbe essere messa nelle condizioni di dare il meglio si sé, sia in servizi, sia in immagine."