cronaca

Operazione "Terra di confine". Sgominata dai Carabinieri banda di spacciatori. Un arresto, tre denunce e un bar sotto sequestro

venerdì 29 aprile 2011
di Monica Riccio
Operazione "Terra di confine". Sgominata dai Carabinieri banda di spacciatori. Un arresto, tre denunce e un bar sotto sequestro

Occhi ed orecchi ben aperti ma sopratutto una lunga serie di appostamenti nella boscaglia hanno permesso ai Carabinieri di Orvieto, in particolar modo al Nucleo Operativo e Radiomobile coordinato dal tenente Mario Milillo, di assicurare alla giustizia un gruppo di imprenditori della droga.

Tutti i dettagli dell'operazione denominata "Terra di Confine", - nome suggerito dalla localizzazione dell'intervento dei militari dell'Arma posto ai confini tra le zone di Orvieto e Montecchio, - sono stati resi noti questa mattina, nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso il comando di Via Roma, dal tenente Giambattista Fumarola comandande della Compagnia Carabinieri di Orvieto.

Un arresto, tre denunce e un bar posto sotto sequestro sono il risultato di una indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica che muovendo dall'arresto di un cittadino macedone di 35 anni, residente ad Amelia, posto sotto custodia cautelare in carcere dopo essere stato colto in flagranza di reato di spaccio nello scorso gennaio, ha inteso approfondire la vicenda continuando ad indagare. Allora l'uomo era stato arrestato mentre cedeva droga, in una zona poco trafficata, non lontano dall'abitato di Baschi.

Dopo mesi di appostamento lungo le strade interessate dal giro di spaccio, osservazioni e rilevazioni di targhe e auto lungo la direttrice Baschi-Montecchio, gli uomini guidati dal tenente Milillo hanno ricostruito, partendo da quell'episodio, la fitta rete di spaccio che proprio in quelle zone, in strade e piazzole isolate, aveva messo in piedi un vero e proprio "supermarket" della droga. Cocaina, ma anche hashish, entrambe di ottima qualità, venivano cedute ad un vasto giro di clientela, tutta orvietana, di età compresa tra i 17 e i 56 anni.

A tenere le fila di tutta l'attività, secondo le prime indagini coordinate dal sostituto procuratore dott. Flaminio Monteleone, - oltre al macedone già in carcere, a cui è stato notificato un secondo arresto basato su ben 35 capi di imputazione, - sembrerebbero esserci due cittadini macedoni di 25 e 30 anni, anch'essi residenti ad Amelia, con la complicità, ma in questo senso si sta ancora indagando, del gestore di un bar di Baschi, al quale, dopo il ritrovamento nel locale di un piatto probabilmente usato per assumere la droga, sono stati posti i sigilli per sessanta giorni. Per i tre sono scattate altrettante denunce per spaccio di sostanze stupefacenti e per il gestore del bar anche per agevolazione di uso di sostanze psicotrope. In tutto sarebbero ipotizzati oltre 400 episodi di spaccio, per un giro complessivo stimato tra i quindici e i ventimila euro al mese, per 4/5 Kg. di sostanze cedute.

Oltre alle denunce e all'arresto, i militari dell'Arma hanno provveduto alla segnalazione all'Autorità Giudiziaria di 47 assuntori, di cui due minorenni. Le indagini ora volgono a far luce sulle modalità di rifornimento della banda. Di particolare interesse per gli inquirenti sarebbero in tal senso le zone del ternano e la ben più nota direttrice romana.