cronaca

Esodo in massa dal Centro Studi. I mandati della presidente e di alcuni consiglieri nelle mani del Sindaco

mercoledì 28 ottobre 2009
Esodo in massa dal Centro Studi. I mandati della presidente e di alcuni consiglieri nelle mani del Sindaco

"Per correttezza istituzionale e sensibilità politica", - comunicano i cinque componenti nominati dal Comune in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto", - rimettiamo il nostro mandato nelle mani del Sindaco, ben consci che le nomine a questa importante istituzione cittadina sono di natura fiduciaria". Questa la dichiarazione congiunta con cui, questa mattina, la presidente, ex assessore Pirkko Peltonen, e i consiglieri Massimo Bracaccia, Alessandro Li Donni e Giampietro Piccini hanno rimesso nelle mani del Sindaco Antonio Concina i loro mandati. Massimo Morcella, invece, ha presentato le proprie dimissioni. Resta in carica il solo consigliere Andrea Taddei, nominato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.

L'interrogativo è ora su chi si avvicenderà alla Presidenza e su come e con quali criteri (finora, a parte la presidenza, erano stati di rappresentanza politica) verrà integrato il cda. Potrebbe essere l'assessore Cristina Calcagni, per le sue comprovate capacità manageriali, a succedere alla Peltonen. Ed è stato proprio durante un cordiale incontro con il sindaco Antonio Concina e con l'assessore Cristina Calcagni, che gli ex consiglieri hanno sottolineato che il loro gesto va inteso non soltanto come segno di correttezza istituzionale, ma anche come attenzione allo stesso futuro del Centro Studi.

Il CdA del Centro Studi, dopo la riconferma del novembre scorso, avrebbe potuto restare in carica con piena legittimità giuridica fino al dicembre 2012. Va rilevato che, negli ultimi due anni, sia i consiglieri che la presidente hanno lavorato senza percepire alcun gettone di presenza o indennità di sorta. "Per quanto mi riguarda", - commenta l'ex presidente Peltonen, - "avevo manifestato la mia intenzione di rimettere l'incarico fin dall'insediamento della nuova Giunta Comunale. Se il percorso si completa solo ora, è stato per precisa volontà del Sindaco che ci ha chiesto di dare alla nuova Amministrazione un altro po' di tempo per procedere alla definizione del nuovo assetto".

"Il Centro Studi", - hanno puntualizzato, - non potrà rafforzarsi nel proprio cammino se non avrà dalla sua un sostegno concreto, convinto e pubblico da parte delle autorità cittadine. E' dunque del tutto evidente che la guida dell'ente dovrà trovare la sua espressione all'interno delle strategie politico-culturali del Comune, che della Fondazione Centro Studi è il socio fondatore maggioritario".

L'ex presidente Peltonen, poi, riferendosi ai due anni in cui ha avuto la responsabilità della conduzione del Centro, ha ricordato le molte fasi, "critiche e di grande sfida" che il Consiglio di Amministrazione ha dovuto affrontare. "Dalla pesante eredità finanziaria lasciata dalla gestione precedente - dichiara - all'impossibilità, a causa della nuova normativa universitaria nazionale, di qualificarsi come sede accademica distaccata, alla necessità di porre le basi di una nuova mission del Centro Studi, più legata al territorio e alle nuove esigenze occupazionali, al reperimento dei fondi attraverso programmi di formazione regionali ed europei, gli ultimi due anni hanno visto una ristrutturazione delle funzioni ma anche dell'assetto amministrativo, sempre con la collaborazione preziosa e la guida competente del direttore Stefano Talamoni".

"Il Centro Studi Città di Orvieto - aggiunge la Peltonen - è diventato una Scuola di Alta Formazione riconosciuta a livello regionale, con un certificato di qualità internazionale, aperta ai master universitari, ai corsi di formazione che abbiamo molto incrementati nell'ultimo periodo, alla presenza sempre più numerosa delle università statunitensi. Con un indotto per la città quantificabile in almeno due milioni e mezzo di euro l'anno. Convinta come sono che il Centro Studi rappresenti un vero e proprio volano sia economico sia intellettuale per la città - conclude - è mio augurio che con i 'nuovi passi' acquisti sempre più vigore".