cronaca

Ricerche a lieto fine: si ritrovano dopo 60 anni grazie all'aiuto del Commissariato di Orvieto

mercoledì 5 luglio 2006
Non sempre indagini e ricerche hanno scopi preventivi o repressivi. In questo caso sono state a carattere completamente sedntimentale e affettivo - un po' alla "Chi l'ha visto" - e hanno permesso a due uomini di ritrovarsi dopo 60 anni grazie all’aiuto degli agenti del Commissariato di Orvieto. E’ il lieto fine di una storia iniziata durante la seconda guerra mondiale quando un giovane soldato orvietano, il ventenne A.B., durante la guerra in Africa settentrionale, viene catturato dai militari inglesi nei pressi di Bengasi e viene inviato in prigionia in Gran Bretagna. Nei tre anni di detenzione (1943-1946) il giovane militare si fa apprezzare per le sue qualità umane e diviene amico di coloro i quali hanno il compito di occuparsi della sua detenzione. A.B. racconta continuamente ai suoi “custodi” il suo mondo: la vita nei campi, la bellezza del paesaggio, la passione per la politica. Poi, conclusasi la guerra, nel 1946 il giovane soldato viene liberato e ritorna ad Orvieto. Dopo circa 60 anni, uno degli ex carcerieri di A.B. scrive dalla Gran Bretagna una lettera al Commissariato di P.S. di Orvieto raccontando tutta la vicenda e chiedendo aiuto per ritrovare colui con il quale, anche se con uniformi diverse ed in condizioni differenti, aveva trascorso gli anni della guerra. Il problema è che l’ormai ottantenne pensionato inglese, a parte il nome di battesimo, non ricorda con precisione i dati anagrafici del giovane soldato; ricorda solo i racconti che continuamente gli faceva il prigioniero. Ed è proprio grazie ai particolari forniti dall’anziano pensionato inglese che, dopo alcuni accertamenti, i poliziotti rintracciano A.B.; i due si mettono in contatto e, dopo 60 anni, il prigioniero orvietano ed il suo amico “carceriere” si ritrovano.