cronaca

Voglie d’evasione. Giovani orvietani e viaggi

venerdì 19 agosto 2005
di Davide Pompei

Non solo Montalto di Castro, ma anche la Spagna e la Grecia.
Ibiza e Mykonos, Palma De Majorca e Ios. Le coste vip della Sardegna che attraggono chiunque può andarci o quelle più incontaminate della Croazia. E poi, Rimini e Riccione, per chi non vuole spendere troppo, restando in Italia.
Queste le mete più gettonate dal giovane medio orvietano, che rientra appieno nello stereotipo dell’italico esodo dei vacanzieri ventenni in cerca di sole e mare ma anche, e soprattutto, di esperienze e divertimento per locali e discoteche. Questo il primo bilancio di un’estate “sui generis” che si avvia al termine e che, tuttavia, può riservare ancora tanti piacevoli momenti di svago.
Rispetto al target giovanile, il pubblico che tradizionalmente si rivolge ad un’agenzia è quello un po’ più esigente ed esperto, che ha una cultura del viaggio più sviluppata e concepisce la meta come viaggio e non come turismo fine a sé stesso. “I giovani ricercano il viaggio a buon mercato – spiega Donatella dell’Agenzia Effegi Viaggi – fanno le cose più di massa, vanno in luoghi più strutturati ed organizzati in modo intensivo alla ricerca di altri giovani, hanno forse anche meno pretese (sicuramente diverse da quelle degli adulti). Hanno voglia d’evasione, voglia d’esperienza fuori casa, della serie ora o mai più”.
L’età media in cui si parte per la prima vacanza non si è abbassata, magari sono aumentate le possibilità di scelta per i giovani, che dai 18 anni in su, in gruppo o da soli, in albergo o in tenda, in treno o in macchina, in aereo o in traghetto, l’estate a una settimana di mare proprio non ci rinunciano, magari suggestionati dall’immagine (forse anche esagerata e gonfiata) che film-cult, servizi televisivi e racconti di chi c’è stato, trasmettono.
Alle tanto sbandierate vacanze-studio, comunque in crescita, si continuano a preferire le vacanze-vacanze, come a dire l’estate vince l’abbronzatura sulla cultura. Le offerte last-minute, poi, funzionano relativamente tra i giovani, nel senso che l’impossibile non si può comunque avere e, se si ha intenzione di partire, resta una buona regola prenotare per tempo, farlo prima è comunque più conveniente.
“Dopo gli attentati di Londra e Sharm El Sheik qualcosa è cambiato – spiega Sonia dell’agenzia di viaggio Stravagario – s’è fatta strada una maggiore sensibilità, la gente ha preso coscienza di una generale vulnerabilità, ma non rinuncia alle ferie. Chi aveva prenotato in quei posti, ha cambiato meta. La crisi economica per quanto riguarda i viaggi sembra quindi non esistere, a scapito di quello che si potrebbe pensare e di quelli, che con una punta di orgoglio, gongolano che le partenze sono in calo. Tutti, specie i giovani, fanno a meno di altro, ma non dei viaggi. Si spendono le stesse cifre, si procrastina la decisione, si riduce il periodo di ferie, ci si sta più attenti per via dell’euro, ma si viaggia!” E una volta tornati dai villaggi turistici, poi, c’è la voglia di ripartire, magari come animatori, facendo l’esperienza di divertirsi, viaggiando.

L'immagine è tratta dal film "Che ne sarà di noi".