cronaca

Infierisce la zanzara tigre. Le norme di prevenzione

mercoledì 6 luglio 2005
La zanzara tigre sta colpendo anche in Umbria, dove diverse sono le segnalazioni di persone che hanno dovuto far ricorso al medico per alleviare le punture di questo fastidiosissimo insetto. La Regione dell'Umbria, nell'ambito dei provvedimenti sanitari previsti per l'anno 2005, ha emanato un decreto relativo al controllo della zanzara tigre, con indicazioni per un'azione di prevenzione efficace e tempestiva: dalla rimozione dei piccoli depositi d'acqua stagnante in cui si riproduce, alla necessità di evitare la formazione di piccole raccolte d'acqua, fino al suggerimento di non abbandonare oggetti e contenitori dove possa raccogliersi acqua piovana (ad esempio copertoni, bottiglie, lattine, catini e simili).
Questa temibile zanzara, di origine asiatica, ormai vive anche in Italia; è più piccola delle zanzare comuni, è di colore nero ed è caratterizzata da striature bianche sulle zampe e sull'addome. E' molto aggressiva e punge di giorno, preferibilmente gambe e caviglie, provocando bolle e gonfiori pruriginosi. Si riproduce preferibilmente in piccole raccolte d'acqua stagnante che si formano in fusti, secchi, piccoli contenitori, copertoni, chiusini, sottovasi, carriole, pieghe e avvallamenti di teli di nylon.
La prevenzione principale consiste dunque nella rimozione dei piccoli depositi d'acqua stagnante, in cui si moltiplica tramite una fase di larva. Secondo le indicazioni dell'Ordinanza Regionale del 4 maggio scorso, ad evitare la formazione di queste piccole raccolte d'acqua stagnante è bene non abbandonare oggetti e contenitori ove possa raccogliersi acqua piovana (copertoni, bottiglie, lattine, catini e simili); svuotare nel terreno, e non nei tombini, ogni settimana sottovasi, piccoli abbeveratoi, innaffiatoi; coprire con zanzariere o teli di plastica (senza creare avvallamenti) i contenitori d'acqua inamovibili quali vasche, bidoni, fusti ed altro. Ogni 15 giorni, tra aprile e novembre, si devono inoltre trattare con prodotti larvicidi le acqua stagnanti dei tombini del giardino o dei condomini.