cronaca

Cavalerizzo orvietano muore durante un'esercitazione

venerdì 22 ottobre 2004
Una puledra purosangue. Il capitano di cavalleria Andrea Vittorio De Sanctis, 40 anni, decine di concorsi internazionali alle spalle, la fama di una sella da campione, è stato tradito dall’animale che amava di più. Sabato scorso il militare, ufficiale dei Lancieri di Montebello, è stato disarcionato durante un allenamento all’Ippodromo Militare di Tor di Quinto ed è morto mercoledì mattina (la notizia si è appresa solo ieri) all’ospedale San Filippo Neri. De Sanctis, residente al Flaminio, ma originario di Parrano, vicino Orvieto, dove aveva un agriturismo, si è spezzato l’osso del collo. Una tragedia che ha scosso il maneggio dell’Esercito e quello attiguo del Reggimento dei carabinieri a cavallo.

Questa mattina alle 10,30 i soldati, in sella, lo ricorderanno come lui avrebbe voluto. I funerali si terranno proprio nell’Ippodromo Militare e poi il capitano, che aveva rappresentato l’Italia anche ai Campionati del Mondo militari, verrà portato in Umbria per essere seppellito nella cappella di famiglia. I De Sanctis posseggono, a Parrano, l’agriturismo “La Capretta”, dove lo stesso lanciere curava l’addestramento di una decina di purosangue per gli appassionati.

De Sanctis, che lascia due figli piccoli, uno di otto anni, al’ltra di pochi mesi, era sposato con una dottoressa che si sta specializzando al “Policlinico Gemelli”. La moglie, quando è stato chiaro che per il marito non c’era più nulla da fare, ha autorizzato l’espianto degli organi. I reni, il cuore e il fegato del capitano sono stati già trapiantati.

La Procura di Roma ha aperto sull’incidente un’inchiesta affidata al pubblico ministero Maria Bice Barborini. Ma la dinamica dei fatti, secondo tutti i testimoni, è assolutamente chiara. Il capitano, sabato scorso, era all’ippodromo per addestrare uno dei tanti puledri che arrivano a Tor di Quinto dall’allevamento militare di Grosseto. Un animale già domato, ma ancora incline, vista l’età, ai movimenti improvvisi. De Sanctis non è caduto durante l’andatura, ma mentre cercava di montare. «Aveva messo un piede sulla staffa» racconta il tenente colonnello Michele Perugini, capo del centro ippico dei Lancieri di Montebello. Sconcerto e angoscia tra i colleghi dell’ufficiale per la sua morte assurda. Per giunta in sella ad un quadrupede che conosceva bene. Cavaliere e animale era una coppia che aveva vinto in numerose gare. Per una serie di circostanze concomitanti, l’ufficiale in un giorno come un altro di esercitazione ci ha lasciato la vita.

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