cronaca

Le disavventure orvietane della Valentina televisiva

venerdì 1 agosto 2003
L'interprete televisiva del personaggio dei fumetti che ha dato gloria al disegnatore Guido Crepax, di cui si piange in questi giorni la scomparsa, ha intrecciato per un breve periodo la propria vita con Orvieto.

Si tratta dell'attrice di origine statunitense Demetra Hampton che, nel 95, era legata da un rapporto sentimentale a Valter Armanini, l'ex assessore socialista all'edilizia cimiteriale del comune di Milano che fu tra le prime "vittime" dell'inchiesta di Tangentopoli. Armanini riportò infatti una condanna in primo grado per corruzione che venne successivamente ribadita in terzo grado.

Armanini, personaggio ben inserito nella "Milano da bere" di Craxi e Pillitteri, era un uomo politico anomalo; un bon vivant d'altri tempi, uomo di grande classe e stile che, alla fine, rimase incastrato in un meccanismo infernale molto piu' grande di lui che lo stritolò.

Soprannominato il "Principe di Venezia" per i suoi ascendenti aristocratici ed i modi garbati, conobbe la bella Demetra a Portofino dove, secondo la vulgata alimentata dalle cronache rosa dell'epoca, il "Principe" stava gettando posate da'argento nell'acqua del molto, indispettito dal ritardo con cui il cameriere lo serviva in uno dei bar piu' prestigiosi della località marinara.

Snob di certo, ma anche una persona estremamente fragile che, quando la sentenza divenne definitiva, riparò all'estero per non finire a San Vittore. Alla fine del 95, i suoi legali gli consigliarono di far rientro in Italia e, dopo una breve sosta in una tenuta agricola di sua proprietà vicino Capalbio, si costituì al carcere di Orvieto, accompato da Demetra Hampton.

A quel punto si scatenò un interesse mediatico di carattere nazionale con frotte di giornalisti che presero letteralmente d'assedio la casa di reclusione. Armanini era infatti ormai diventato il primo imputato eccellente di Tangentopoli ad aver riportato una condanna definitiva.

A tutelare in ogni modo la Hampton fu la sua legale Patrizia Marzola che, non solo la nascondeva regolarmente nella propria auto quando si trattava di entrare in carcere per le visite consentite ad Armanini (rigorosamente dalla porta carraia per depistare i giornalisti e le telecamere), ma fornì alla splendida Valentina anche parrucche e pellicce con cui camuffarsi in giro per la città.

L'amore tra l'attrice ed il politico aristocratico durò poco. Dopo alcuni mesi, l'attrice lasciò Orvieto e l'ex politico socialista ottenne dopo alcuni mesi il permesso per lavorare in una bottega artigiana sulla rupe. La sua ex amante aveva nel frattempo guadagnato la ribalta dei rotocalchi grazie ad una turbolenta liaison con Vittorio Sgarbi a cui fece seguito un altrettanto clamoroso tentativo di suicidio

Armanini si spense nel 98, divorato da un male incurabile. Nel frattempo aveva guadagnato la simpatia e la stima dei tanti orvietani che avevano avuto modo di conoscerlo. Tutti lo considerarono il classico pesce piccolo che aveva pagato per le colpe di ben altri "squali" della politica. Demetra aveva preso il volo ormai da anni, sulle ali della mondanità, delle avventure galanti e del belmondo.

Tutto ciò che da sempre riempe la vita di una bella e giovane donna di spettacolo in carriera. Non solo nei turbolenti anni di Tangentopoli e della Milano da bere.