cronaca

Gli immigrati salvano Orvieto

venerdì 20 giugno 2003
Gli immigrati salveranno Orvieto ed in parte lo stanno già facendo. Questo il dato che si evince scorgendo gli studi statistici sulla popolazione disponibili per gli anni 2001 e 2002.

La società orvietana è interessata ormai da tempo da un radicale processo di trasformazione che appare lento - e dunque scarsamente visibile - ma progressivo e profondo. Mentre cresce in maniera allarmante l'età media dei residenti (ormai le persone con piu' di 65 anni di età costituiscono oltre un quarto della popolazione complessiva, per la precisione il 25,3 % pari a 5265 unità) si sta stabilizzando in maniera non meno grave anche la tendenza a non fare figli da parte degli orvietani.

Uno squilibrio negativo che nel 2001 ha assunto i caratteri di un bilancio molto vistoso con 144 nuovi nati contro 272 morti per un "disavanzo" pari a 154 unità. In una situazione drammatica come questa a garantire qualche speranza di salvezza per gli orvietani sono solamente coloro che vengono da fuori, gli immigrati che in misura crescente provengono dai paesi del sud del mondo.

Nei dodici mesi del 2001 gli immigrati, cioè coloro che sono venuti a risiedere nel comune, sono stati 478 contro 262 emigrati. Il rapporto percentuale tra gli stranieri ed il totale dei residenti è in continua crescita ed attualmente attestato sul valore dell'1,84 %. La sopravvivenza di Orvieto (il cui numero di abitanti è superiore alle venti mila unità per meno di settecento persone) è dunque affidata agli immigrati, ma a far riflettere deve essere anche il tasso di invecchiamento che è di alcuni punti percentuali superiore alle media umbra.

Considerando che l'Umbria è la seconda regione piu' vecchia d'Italia dopo la Liguria, ne consegue che Orvieto è, in termini percentuali, una delle città italiane che ha la popolazione piu' anziana.

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