Si rinnova l'appuntamento con la benedizione degli animali di Sant'Antonio

Proseguono nelle parrocchie della Diocesi di Orvieto-Todi le celebrazioni in onore di Sant'Antonio Abate da sempre associate alle benedizioni degli animali. Dopo l'appuntamento già tenutosi nella Chiesa della Madonne delle Grazie di Bardano, domenica 19 gennaio alle 10.30 sarà la volta della frazione di Canonica. Sabato 18 gennaio alle 17 appuntamento a Rocca Ripesena con la messa e la benedizione dei Panetti di Sant'Antonio.
Domenica 19 gennaio alle 11, per iniziativa del Centro Ippico Happy Horse con il patrocinio del Comune, i cavalieri si ritroveranno a Porta Romana e dopo essere transitati per Via Alberici, Via Ippolito Scalza II, Piazza Febei, Via Maitani, Piazza Duomo, Vuovo Duomo, Corso Cavour e Piazza della Repubblica, si procederà alla benedizione di fronte alla Chiesa di Sant'Andrea. A seguite, pranzo conviviale a "La Bar...Zelletta" di Ciconia.
Secondo le prescrizioni dettate dalla Polizia Locale, i cavalieri si ritroveranno in Strada di Porta Romana al di fuori della sede stradale. Il transito dei cavalli dovrà avvenire in modo ordinato in fila indiana al fine di evitare pericoli per la pubblica incolumità dei veicoli e delle persone. Lungo il tratto di Via del Duomo e Corso Cavour, l’organizzazione garantirà il servizio di vigilanza così come l’immediata pulizia delle strade per tutta la durata della manifestazione e lungo tutto il percorso.
Eremita egiziano, vissuto nel IV secolo d.C., ad Antonio cui si deve l’inizio del “monachesimo cristiano”, ovvero della scelta di passare la vita in solitudine per ricercare una comunione più intensa con Dio. Questo “primato” bastò per diffondere il culto in tutta Europa, cui si aggiunsero, nel tempo, molti tratti popolari.
Fin da epoca medievale, infatti, Sant’Antonio viene invocato in Occidente come patrono dei macellai, dei contadini e degli allevatori ed è considerato anche il protettore degli animali domestici (solitamente è raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella). Secondo la tradizione, Antonio era anche un taumaturgo capace di guarire le malattie più tremende.

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