Rinnovato l'Abbraccio del Lago. Insieme, per un progetto di tutela del territorio

Azzurro come l'acqua. Verde come la terra. Rosso come il fuoco. Bianco a simboleggiare l'aria. I quattro elementi, affascinante riferimento comune a tutte le cosmogonie. E i rispettivi colori, per contrassegnare i differenti settori nei quali è stata idealmente suddivisa la vasta circonferenza lacustre, così come era già stato nel 2017. In quell'occasione l'Associazione Idea – GTT di Bolsena, "La Bella Verde" e l'Associazione "La Porticella" di Capodimonte diedero corpo all'iniziativa coordinata dall'artista Carmine Leta, organizzando tre gruppi – Blu, Rosso e Giallo – da trenta stazioni numerate.
Ogni gruppo diviso in cinque settori da 3 chilometri ciascuno e ogni settore composto da sei stazioni ogni 500 metri. Più dei numeri, però, anche stavolta, ha potuto la partecipazione di centinaia di cittadini di ogni età che, nel pomeriggio di sabato 19 ottobre, si sono prese per mano, lungo le rive di Bolsena. Hanno rivolto lo sguardo a quel bacino idrico d'acqua potabile di origine vulcanica più grande d'Europa, nell'attesa condivisa del tramonto. E hanno assunto con consapevole amore per il proprio territorio, l’impegno a partecipare ad un abbraccio, grande come il lago, a un bene comune, come il lago.
Eccolo, allora, l'Abbraccio del Lago collettivo con i colori, e i sorrisi, indossati come bandiere. Una catena umana, carica di poesia e suggestione ma anche di impegno, civico ed ambientale. Un flashmob che, sempre di più, punta a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, e della politica meno distratta, sullo stato di salute di uno dei paesaggi più belli. "Perché il lago è innanzitutto bellezza di colori, che cambiano con il passaggio delle nubi, con la luce del sole". Con cartoni, lenzuola, colori, con i sassi del lago e le scritte sulla sabbia, i partecipanti hanno espresso un progetto per il territorio.
Intonando canzoni e slogan che vogliono essere innanzitutto proposte, scelte di vita improntate alla tutela del paesaggio, all'acqua come bene comune e ancora a sovranità alimentare, autoproduzione energetica, biodiversità. Alla tutela di un territorio "preso di mira dagli speculatori, che potrebbe diventare uno dei Geo-Parchi più interessanti d’Italia". "Da diversi anni – affermano i promotori – la cecità di funzionari e politici sta mettendo in pericolo il patrimonio naturale che, per i cittadini, è luogo di vita sana, con la sua economia tradizionale fatta di pesca, agricoltura e turismo.
Un collettore fognario i cui lavori di ristrutturazione sono stati fatti ‘al ribasso’, per cui le nuovissime pompe che dovrebbero spingere i liquami fino al depuratore, sversano nel lago. Un progetto di agro-industria che punta alla monocoltura delle nocciole, con altissimi rischi per lago e terre, a causa dell’intenso uso di pesticidi e diserbanti che le nocciole richiedono, quando devono rispondere alle esigenze di una multinazionale che produce comfort food. Una politica energetica che annovera il geotermico fra le rinnovabili, quando i giacimenti sotterranei che le alimentano si esauriscono".
Numerosi, al riguardo, gli striscioni per contestare pacificamente il progetto di realizzazione di un impianto geotermico a Castel Giorgio, "la cui imminente realizzazione è percepita come una minaccia per la salubrità di aria ed acqua in un territorio che costituisce un bacino idrogeologico di rilevanza nazionale. Senza dimenticare l’alto rischio di sismi indotti da una centrale geotermica, che incute grandissimo timore in una popolazione che ha conosciuto in passato la violenza della terra che trema". Nessuno specifico firmatario, ma l'osmosi fra associazioni, amministrazioni e imprenditori locali.
"Una cittadinanza attiva che ha superato campanilismi e distanze territoriali. Donne, uomini, bambini e adolescenti hanno partecipato con gioia e creatività all’Abbraccio del Lago come gesto d'amore, come appello all’Italia ed all’Europa affinché il territorio della Tuscia sia tutelato. Dalle coste marittime della Maremma, passando per il Lago di Bolsena, fino all’Altopiano dell’Alfina, la comunità si riunisce in un progetto di nuova ruralità rispettosa dell’ambiente e scelte economiche in sinergia con l’abbondanza di queste terre, fatta di natura, arte, storia e tradizioni".

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.