"La manutenzione del perimetro della Rupe è solo il primo passo"

Tutto è iniziato lunedì 11 dicembre 2017 e sta velocemente procedendo tanto che finalmente si comincia a vedere un po' di pulizia intorno alla rupe, in particolare sul versante sud dove da diversi anni nell'intrico dei canneti e delle piante infestanti hanno trovato rifugio, oltre ai soliti ricci, istrici, tassi, scoiattoli, volpi anche caprioli e cinghiali tanto che le coltivazioni esistenti vengono regolarmente saccheggiate e buona parte dei terreni appare scavata e rigirata. E non ci sono dubbi sull'identità degli animali, non si fa in tempo a fotografarli ma è facile vederli.
Le cose non sono state sempre così. Fin sul finire degli anni '70 del 'Novecento Cannicella, che godeva di un clima quanto mai mite, era il luogo delle primizie che si potevano trovare sulla piazza del mercato di Orvieto. C'è voluta la frana sotto Santa Chiara, quella che ha portato ai lavori di risanamentro della rupe di Orvieto e del colle di Todi, a modificare radicalmente la situazione attraverso la serie di espropri che hanno consentito i lavori, protrattisi per decenni.
Nel frattempo molti dei vecchi proprietari sono passati a miglior vita e, terminati i lavori, solamente alcuni superstiti si sono interessati per riavere i loro terreni. Con l'abbandono, la natura e il clima hanno portato alla situazione attuale e la fitta vegetazione, cresciuta a dismisura anche in altezza, ha ridotto le ore di sole in vari punti del versante sud-est. Stupiti dal rapido cambiamento avvenuto in soli due giorni di lavoro e per sapere cosa bolle in pentola ci siamo rivolti al sindaco Giuseppe Germani che non ha lesinato informazioni:
"L'attuale manutenzione rientra in un progetto molto ampio, il progetto "Rupe-Valle" inserito dentro le "Aree interne" che già ha avuto il bando del PSR ed è quindi in fase attuativa. Ora c'è un gruppo di lavoro che sta facendo la progettazione inerente al Parco intorno alla rupe. Nel frattempo si stanno ripulendo le aree maggiormente interessate dalla vegetazione perché sono anni che non s'è fatta più una reale manutenzione su quell'area e non soltanto perché ci sono troppe piante infestanti, ma soprattutto perché troppi animali selvatici trovano lì il loro rifugio. Il lavoro consiste nel ripulire in modo particolare i canneti e creare le condizioni per mantenere costante la manutenzione della base della rupe.
La fase successiva è quella di provare ad affidare a soggetti privati una parte di queste aree per svolgervi le attività più consone come, per esempio, il pascolo di animali. E per questo siamo in contatto con soggetti che hanno i cavalli, ma c'è bisogno anche di persone interessate ad impiantare degli orti, com'era in passato. Per tanti secoli, Cannicella in particolare, è stato il luogo dove si producevano gli ortaggi per gran parte della popolazione orvietana. Inoltre tutto il perimetro della rupe è molto ricco di acqua, Stiamo quindi cercando di ripristinare le condizioni precedenti in modo tale che questo parco oltre che un luogo per passeggiare possa essere anche un luogo utilizzato e vivo. È un modo di aiuto reciproco: una parte del terreno in cambio della relativa manutenzione".
Per portare avanti un orto l'acqua è indispensabile. E intorno alla rupe l'acqua non manca, varie sorgenti sgorgano sotto il masso tufaceo e scorrono verso valle in ogni stagione dell'anno. Si presuppone quindi che sia previsto anche l'impianto delle condutture.
"Questo è un progetto generale di cui un gruppo di lavoro sta facendo lo studio. Qualora riuscissimo a trovare dei soggetti interessati, è prevista sia la conduttura dell'acqua per le colture, sia la concessione in gestione degli oliveti tuttora abbandonati".
Così ripulito, il piede della rupe acquista un fascino particolare, ma c'è poco da illudersi: i grossi tuberi sotterranei acquisteranno nuovo vigore e a primavera le canne ricresceranno più rigogliose di prima: proprio da questa caratteristica deriva il nome "Cannicella"! In quanto agli animali fino ad anni recenti su questo versante si sono viste le pecore, allevate da parte di due famiglie proprietarie.
"Non importa, cavalli, pecore... Importante è trovare persone che abbiano voglia di impegnarsi. Sarebbe bello anche per i nostri ragazzi, per le scuole... Bisogna mettere in piedi anche questa tipologia di servizi che da una parte aiutano a mantenere pulito il territorio dall'altra assumono valore didattico".
Secondo il progetto, la pulizia sarà completa e fatta con ogni mezzo, anche a mano nei punti più difficili da raggiungere, e dovrebbe concludersi entro il mese di marzo. Intanto, dove è stato reperito il denaro necessario per le operazioni di ripulitura in corso?
"Dal bilancio del Comune di Orvieto. É stato possibile perché ormai il Comune è "risanato" quindi possiamo destinare una quota delle risorse a questa operazione, alla gestione del verde e quant'altro".
Quindi l'appello è per una collaborazione tra Comune e ortolani/allevatori?
"Quello che chiediamo è qualche volenteroso cui affidare una parte di questa area in cambio della manutenzione. Questo va visto in un discorso complessivo, per esempio potrebbe essere una cooperativa, una cooperativa sociale, un insieme di associazioni, persone che vogliono fare dei lavori all'aria aperta... che quindi trovano un modo per occupare il tempo libero".
È un impegno destinato a durare nel tempo, non è una tantum limitata al periodo preelettorale?
"Non è una tantum, rientra in un progetto complessivo che comprende il parco del Paglia, l'illuminazione della strada delle Piagge... La Regione ci ha destinato la cifra di 600mila euro. E non sono pochi".
Avanti, c'è posto!
Le numerose persone che vanno spesso raccomandandosi alla ricerca di "un pezzo di terra" trovano ora l'occasione giusta. Se realmente hanno voglia di lavorare possono approfittare del momento e fare la loro richiesta. Potrebbe essere la volta buona.

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