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Raccolta differenziata, Orvieto balza dal 44% del 2014 al 70%

venerdì 16 dicembre 2016
Raccolta differenziata, Orvieto balza dal 44% del 2014 al 70%

"Nel sistema di raccolta differenziata porta a porta l'ambito provinciale realizza nel 2016 il 71,25%, Orvieto balza dal 44% del 2014 al 70%". Il dato è emerso nel corso dell'annunciato convegno su "La gestione dei rifiuti nel sud Umbria: dalla raccolta differenziata alla tariffa puntuale" organizzato da Comune di Orvieto, ATI4 e Cosp Tecno Service e tenutosi venerdì 16 dicembre nella Sala dei Quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo. Secondo gli annunci, da gennaio 2017 si lavorerà per realizzare un analogo momento di riflessione dedicato al superamento delle discariche.

Presenti ai lavori sindaci e amministratori dei Comuni interessati, esperti e tecnici di Regione Umbria, ARPA Umbria, CONAI e di altri bacini di conferimento italiani che hanno presentato alcuni esempi virtuosi a livello nazionale nell’organizzazione della gestione del servizio “porta a porta” per la differenziata e nell’applicazione della tariffa puntuale. Presente, anche, una numerosa rappresentanza degli studenti delle Scuole Superiori della Città e dei loro insegnanti, destinatari del messaggio di impegnarsi in prima persona, all’interno della scuola e nelle proprie famiglie per una corretta raccolta differenziata dei rifiuti.

Ad aprire il convegno, i saluti del sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani che ha ricordato il l’impegno dei Sindaci di “Aree Interne” (di cui Orvieto è capofila) nella direzione del massimo coordinamento su vari temi. Ha poi parlato del balzo in avanti realizzato ad Orvieto e da tutto l’ambito provinciale nella percentuale di raccolta differenziata, con un dato sempre più vicino agli obiettivi della DGR n. 34/2016 che aveva fissato alcune misure per accelerare l’incremento della raccolta differenziata, ovvero: sistema “porta a porta” in tutti i comuni, percentuale del 60% in ogni Comune entro il secondo semestre 2016, il 65% nel 2017 e una quota non inferiore al 72,3% nel 2018; ma anche la nomina di un commissario ‘ad acta’ in caso di inadempienza e l’esercizio dei poteri sostituitivi da parte della Regione, la previsione di premialità per i comuni adempienti nonché le penalizzazioni per i comuni non ottemperanti ed il passaggio a sistemi di tariffazione puntuale che consentano il riconoscimento dell’utenza, la quantificazione dei rifiuti effettivamente conferiti e la modulazione della tariffa per la gestione dei rifiuti in forma differenziata, tutte misure volte ad aumentare la quota di rifiuti differenziati da avviare a processi di recupero/riciclaggio per ridurre le quantità di rifiuti indifferenziati da smaltire in discarica.

“Stiamo attuando la delibera regionale – ha sottolineato Germani – e se c’è impegno e decisione i risultati ci sono. Come pure le condizioni per andare verso una economia circolare. La tecnologia ci viene in aiuto e come classe dirigente a tutti i livelli istituzionali, e non solo, abbiamo l’obbligo di intervenire. Anche l’AURI l’Autorità umbra per i rifiuti e l’idrico è un primo passo unitario affinché la nostra regione divenga un’esperienza virtuosa. I problemi sono ancora molti ma dobbiamo fare in fretta e mettere in atto entro il 2021 le soluzioni necessarie a non far collassare il nostro sistema. Oggi da Orvieto vogliamo rilanciare l’esigenza di dare forma ad un nuovo progetto di gestione dei rifiuti per la nostra regione che si fondi sul principio delle ‘discariche zero’”.

Danilo Valenti, Presidente di Cosp Tecno Service nel ringraziare tutti i presenti ha ricordato il ruolo svolto sin dal 1991 dalla cooperativa nel settore dell’ambiente e della raccolta rifiuti, gli impegni portati avanti a supporto delle amministrazioni comunali nel perseguire le finalità racchiuse nelle norme di settore e il profilo aziendale rivolto esclusivamente al servizio di raccolta e valorizzazione delle frazioni qualificate di rifiuti. “Questi elementi collegati ai risultati e al dato consolidato del 71,25% ci hanno motivato ad essere soggetto proponente di questo convegno insieme al Comune di Orvieto ed ATI4. Per COSP l’adesione agli obiettivi politico/strategici indicati dalla Regione Umbria non è un mero adempimento ma una ‘mission’ aziendale. Altro aspetto significativo di questo impegno è la messa in esercizio del nuovo parco veicoli EURO 6 che, a partire dalla prima settimana del 2017, consentirà la sperimentazione e adozione dei sistemi di lettura del rifiuto al fine di attribuirgli la quantificazione volumetrica per la determinazione della tariffa puntuale. Ringrazio i Sindaci del 24 comuni in cui si svolge il servizio pregandoli di estendere questo ringraziamento alle loro comunità cittadine che, fino ad oggi, hanno collaborato fattivamente e con impegno nella raccolta differenziata raggiungendo questi risultati significativi”.

Di “occasione di confronto importante su un tema sempre più strategico che è al primo posto delle agende locali e nazionali in un’ottica propositiva” ha parlato Cristian Betti, Presidente dell’AURI il quale, riallacciandosi ai fatti di cronaca regionale di queste ultime settimane, ha stigmatizzato tali fatti come “ombre e reazioni, anche scomposte, che non aiutano a risolvere in maniera seria le problematiche che vanno invece affrontate solo se tutti gli attori le approcciano in maniera unitaria”.

“Veniamo da due giorni di studio e confronto con ANCI e ARPA sullo stato di avanzamento della delibera regionale 34/2016 – ha aggiunto – ebbene, sia il primo che il secondo semestre 2016 certificano degli elementi positivi, laddove proprio la provincia di Terni diventa ‘punta di diamante’ avendo registrato performance ‘in progress’. Ciò significa che se si ha la volontà, certi risultati si possono raggiungere in tempi ridotti. Il raggiungimento di certi dati percentuali di raccolta differenziata tuttavia non basta. Dobbiamo far sì che entro il 2023 si arrivi almeno al 60% di rifiuto recuperato. Su questo aspetto c’è ancora molto da fare per migliorare la qualità della raccolta differenziata e per migliorare l’impiantistica di trattamento e pretrattamento”. “L’AURI ed altri livelli istituzionali hanno bisogno di armonizzare il sistema – ha concluso – impegnandosi ad esportare i modelli positivi esistenti nella nostra regione come il modello attuato dall’ATI4 di Terni che fa riferimento ad esperienze del Veneto, e che ha prodotto un’ottima risposta da parte della comunità che si è incamminata su un percorso virtuoso”.

Il tema della gestione dei rifiuti nell’Ambito Territoriale Integrato 4 Umbria (territorio composto da 32 comuni, 230 mila abitanti e una superficie di 104 km quadrati) è stato approfondito dal Direttore, Roberto Spinsanti, il quale ha spiegato che il progetto è basato sulle modalità di raccolta “porta a porta spinta” effettuato con 2 diversi sistemi: modello di intensità e modello d’area vasta; attraverso la raccolta per diverse “frazioni di rifiuto” e presso i centri di raccolta dell’ATI4 (per altre tipologie di rifiuto). In tutto 19 centri di raccolta a cui si sono aggiunti altri 6 centri. L’Ambito Territoriale Integrato 4 Umbria consta, inoltre, di 4 impianti di trattamento e 1 impianto di smaltimento (Le Crete). Al fine di realizzare l’obiettivo di smaltire il meno possibile, la modalità di raccolta è stata organizzata per bacini di conferimento.

“La tariffa puntuale – ha precisato – è l’altro obiettivo importante da realizzare come elemento di equità che, per essere applicato, ha bisogno di un percorso impegnativo in termini di verifiche analitiche di varie componenti: dai costi di raccolta al numero degli svuotamenti, al tasso di espansione, ed altro, che riguarda tutte le utenze. E’ stato messo in campo un sistema GPS georeferenziato per capire la movimentazione del rifiuto: mezzi, percorsi, ore. Quanto ai risultati di gestione, questi si ottengono da una buona coordinazione e pianificazione e da un sistema di controllo che, mensilmente, consente di conoscere il livello di performance anche dell’impiantistica. In un anno dal 2015 al secondo semestre 2016 è stato fatto un grande salto: diminuisce l’apporto di rifiuto in discarica e si prospettano concrete possibilità di attuare la ‘tariffa puntale’ nel 2017 oltre che avviare gli altri adempimenti previsti dalla delibera regionale 34/2016”.

“La filiera del riciclo di rifiuti da imballaggio nella Regione Umbria tra risultati e prospettive future” è stato il tema sviluppato da Luca Piatto, Responsabile Area Rapporti con il Territorio CONAI, il Consorzio Nazionale di diritto privato, articolato in 6 consorzi di filiera, che persegue un obiettivo pubblico. "Il 30% dei rifiuti da imballaggio costituiscono il 50% dei rifiuti urbani, ovvero: acciaio, alluminio, cartone, vetro, legno, plastica – ha evidenziato – già negli anni ’90 a livello comunitario si è sperimentato un nuovo tipo di gestione basata sul riciclo e recupero, non sullo smaltimento. Oggi è cresciuta la cosiddetta ‘responsabilità condivisa’ dei vari attori del sistema, industrie comprese, e l’andamento di conferimento al sistema consortile è in netta crescita con il 22% nel 2016. In base all’accordo quadro ANCI/CONAI è possibile per ciascun comune fare convenzioni con il servizio di filiera ed impegnarsi a fare la raccolta differenziata per un rifiuto specifico, da parte sua il Consorzio si impegna ad effettuare il ritiro e riconosce al comune il corrispettivo di raccolta. In Umbria c’è una buona copertura del territorio e gli standard di raccolta sono nella media dei livelli nazionali”.

A portare il saluto della Presidente Catiuscia Marini e dell’Assessore all’Ambiente della Regione Umbria, Fernanda Cecchini (assente giustificata) è stato l’Assessore Giuseppe Chianella che ha affermato: “l’ambito ternano sta rispettando le indicazioni della Regione e fa piacere vedere i numeri riferiti dall’ATI4. I cittadini hanno risposto bene, riconoscendo che la raccolta differenziata è migliore della raccolta di prossimità. Questo ci dice che per passare alla ‘tariffa puntuale’ occorre lavorare sull’informazione altrettanto puntuale ai cittadini, poiché la tariffa puntuale responsabilizza ancora di più l’utente dal momento che essa incide sulle sue tasche. I risultati raggiunti sono una buona base per fare di più”.

Agli interventi sullo scenario di riferimento è seguìto il Focus tematico sul tema “Quale tariffazione puntuale per il sud Umbria?” dove Umberto Gianolio (Cooperativa ERICA) ha introdotto alla “tariffa puntuale” spiegando che “la gerarchia della gestione dei rifiuti è composta da una serie di passaggi obbligati, ordinati secondo alcune priorità: rispetto dell’ambiente, prevenzione, preparazione per il riutilizzo e riciclo, altre forme di recupero e, infine, smaltimento. Per la ‘tariffa puntuale’ è essenziale l’analisi dei costi: costi operativi di gestione, costi della raccolta differenziata e costi dell’indifferenziata; inoltre, la ‘tariffa puntuale’ è data da quote fisse e quote variabili. Se la TARI si basa su indici potenziali, la ‘tariffa puntuale’, invece, si basa su un regolamento nazionale (ancora da emanare) e su un regolamento comunale che i comuni possono approvare. La tariffa puntuale deve assicurare il 100% della copertura dei costi, e deve ottemperare al principio secondo cui ‘chi inquina paga’. La ‘tariffa puntuale’ non è una tassa, è un corrispettivo del servizio. È una tariffa che responsabilizza il cittadino che concorre con maggiore motivazione alla riduzione della produzione totale di rifiuti, alla riduzione di rifiuti indifferenziati, e riguarda i rifiuti raccolti in modo differenziato. Ciò significa che tutte le tessere del mosaico che compongono il sistema di gestione dei rifiuti devono essere messe al loro posto. Per questo sono importanti la campagna di sensibilizzazione e il monitoraggio”.

Enrico Serra (Protea Ambiente - TO) ha presentato “la proposta progettuale per il territorio Sud Umbria” dove il progetto tecnico è stato sviluppato sulla base dei dati presenti nel Piano d’Ambito incrociati ed integrati con i dati reperiti sul territorio attraverso un censimento georeferenziato degli elementi interessati dai servizi di igiene urbana (utenze domestiche e non domestiche; postazioni di contenitori stradali, cestini gettacarte, contenitori per pile esauste, contenitori per farmaci scaduti, centri di raccolta, caditoie, bagni pubblici, aree mercatali, viali alberati e parchi). “Grazie al censimento georeferenziato dei ‘civici’ – ha detto - è stato possibile individuare quali e quante utenze ricadessero all’interno delle aree territoriali definite dal Piano d’Ambito, in particolare suddivise per ciascun comune tra: Aree ad Intensità (area urbana con densità abitativa medio-alta) e Aree Vaste (area rurale con densità abitativa bassa)”.

“In funzione della tipologia e dell’ubicazione dell’utenza, sono stati definiti e dimensionati i KIT contenitori per la Raccolta Differenziata; quindi sono stati dimensionati i circuiti di raccolta, sulla base di alcuni importanti parametri progettuali, come: frequenza di raccolta, produttività media degli operatori, percentuale media di esposizione dei contenitori e logistica dei trasferimenti e delle trasferente. Il progetto tecnico contiene, inoltre, una proposta di itinerario esecutivo di raccolta per tutte le principali frazioni merceologiche e per tutti i comuni dell’ATI4. Una volta ottenuta l’approvazione del Progetto Tecnico da parte dell’ATI4, attraverso la modalità ‘porta a porta’ sono stati distribuiti e consegnati alle utenze i contenitori per la raccolta differenziata e con l’ausilio di un applicativo Software dedicato, ogni utenza è stata associata ai contenitori ricevuti tramite l’abbinamento tra codice contenitore e codice utenza”.

Massimiliano D’Ambrosi (Gruppo Tellus) ha poi illustrato i “Sistemi di rilevazione puntuale dei dati di servizio e quantificazione del rifiuto conferito” a fronte dell’esigenza di dotarsi di un sistema automatizzato che permetta il monitoraggio e la rendicontazione dei conferimenti da parte degli utenti e di un sistema che permetta l’associazione del conferimento all’utenza in maniera univoca. Si tratta di una tecnologia per la tracciabilità dei conferimenti, per la gestione delle utenze e per il monitoraggio dei conferimenti. In particolare, la tracciabilità del contenitore è garantita tramite una soluzione con identificazione elettronica. Sui singoli contenitori distribuiti è installato un chip elettronico, cosiddetto ‘Transponder’ basato su tecnologia RFID passiva. Questo componente, pur non essendo alimentato è in grado di assolvere alla funzione di identificazione in modo sicuro, in quanto la sua elettronica interna possiede un codice univoco non riscrivibile. Quanto alla identificazione dei contenitori svuotati la soluzione prevede la fornitura di un’antenna UHF (IP67) installata sul mezzo e connessa alla centralina GPS, che garantisce l’acquisizione dei codici sia dei contenitori agganciati alla rastrelliera, sia dei mastelli svuotati a mano. In aggiunta, un lettore portatile UHF, collegato via bluetooth alla centralina, consente di effettuare la lettura dei tag dei mastelli a distanza dal mezzo o come backup in caso di malfunzionamento dell’antenna.

Stefano Riedi (Tecnodata) ha invece parlato dei “Sistemi premianti nella tariffa a corrispettivo: esperienze” sulla base delle esperienze fatte in provincia di Treviso (bacino sinistro del Piave) dove il “porta a porta” domiciliare effettuato con contenitori dotati di sistema di identificazione ha portato nel 2015 all’82% di raccolta differenziata effettiva. La tariffa adottata si compone di una parte fissa per il numero dei componenti delle utenze domestiche (per le non domestiche il riferimento è la superficie) e da una parte variabile in base agli svuotamenti effettuati. Inoltre, nel 95% dei comuni che hanno sperimentato tale concezione c’è il sistema forfettizzato una novità resa possibile dalla dotazione di contenitori specifici. “Occorre prestare molta attenzione – ha puntualizzato – ai criteri di assimilazione: criteri qualitativi, regolamento tecnico e tariffe coerenti con l’intero sistema. La certezza della componente costo/ricavo, contabilità analitica/industriale, banche danti gestite in modo coerente sono alla base di una efficiente raccolta differenziata”.

La tavola rotonda dal titolo: “Gestione sostenibile dei rifiuti: può l’Umbria diventare il motore verde del Centro Italia?” ha delineato, infine, le prospettive future per individuare il migliore sistema di gestione nella consapevolezza delle difficoltà che si incontreranno per giungere alla tariffa puntuale.  A tale riguardo Roberto Cavallo, Amministratore Delegato della Cooperativa ERICA e vicepresidente del Comitato Scientifico per l’attuazione del Piano Nazionale di Gestione dei Rifiuti del Ministero dell’Ambiente ha detto che “visti i risultati presentati dall’ATI4, le difficoltà non sono molte e soprattutto non insormontabili. Il cambiamento è fisiologico e i punti di forza sono molti. E’ però importante non delegare alla tecnologia gli aspetti di responsabilità nella gestione dei rifiuti che è cosa complessa e merita una attenzione articolata. La partecipazione, la comunicazione ed il feedback con i cittadini sono fondamentali. Con la ‘tariffa puntuale’ che è uno straordinario strumento di equità fiscale, i cittadini chiedono trasparenza e tracciabilità del sistema di gestione del rifiuto. La politica, specie quando si parla di tariffe, deve essere in grado di ‘stressare’ questo feedback che produce di sicuro un ritorno. Attraverso il feedback si ottiene la corresponsabilità nella gestione del sistema. Le industrie si stanno accorgendo del cambiamento culturale e delle abitudini e si stanno attrezzando ad esempio con nuove soluzioni per il packaging dei prodotti. Si dovrebbe guardare con maggiore attenzione anche a questi segnali. La tariffa diverrà sempre più trasparente, quindi il processo va accompagnato dal punto di vista sociologico/psicologico”.

“Non ci sono dogmi da rispettare, ogni amministrazione deciderà sul proprio territorio e, sulla base degli studi svolti, avrà la consapevolezza delle utenze e delle esigenze che i concittadini hanno, così da approntare un servizio rispondente ai loro bisogni. Quanto più gli amministratori saranno in grado di offrire un servizio equo, tanto più ci sarà soddisfazione da ambo le parti” ha detto Mariella Maffini consulente di Arpa Umbria.  “Per la tariffazione puntuale - ha aggiunto - al momento il sistema migliore è quello di taggare tutti i contenitori che peraltro vengono già prodotti. L’industria dedicata alla raccolta rifiuti sta dando una lezione a chi si occupa di rifiuti speciali. Oggi questo sistema è il più all’avanguardia ed è auspicabile che venga adottato da tutti i comuni della regione. La ‘tariffa puntuale’ sarebbe il completamento dell’azione intrapresa dall’ATI4. Regione e ARPA stanno monitorando gli adempimenti dei comuni rispetto alla delibera della Giunta Regionale 34/2016. Alcuni comuni si dovranno adeguare rapidamente, pena la scure del commissariamento ‘ad acta’ e le relative penalizzazioni. La situazione è in evoluzione positiva. I processi di cambiamento sono molto complessi. La nascita dell’AURI a gennaio potrà dare sicuramente una spinta. I presupposti ci sono. Dire che la raccolta differenziata costa, troppo spesso è un falso problema; vero è che quando si inizia un processo come questo vanno fatti gli investimenti in termini di mezzi, contenitori, personale. Una volta fatti questi investimenti però, c’è modo di ammortizzarli negli anni. Dal 2° anno in cui si attua il binomio porta a porta / tariffe si cominciano a vedere i risparmi e gli utenti apprezzano. Piuttosto che buttare denaro in discarica, infine, l’aumento di personale per la raccolta differenziata, è un aspetto da non sottovalutare per i risvolti che ha sul piano sociale e occupazionale”.

“I ragionamenti interessanti emersi oggi hanno dato modo di mettere sul tappeto vari aspetti – ha affermato il Sindaco di Porano, Giorgio Cocco in rappresentanza dei Sindaci dell’ATI4 – per questo propongo al Sindaco di Orvieto di favorire anche un convegno con SAO. Un elemento su cui intendo porre l’accento è quello della notevole partecipazione dei cittadini alla raccolta differenziata che anche per noi amministratori è stata una bella sorpresa e che certamente apre la questione dell’abbattimento delle attuali tariffe. L’educazione è fondamentale per arrivare alla tariffa puntuale. La normativa comunitaria continua ad evolvere quindi auspico che in sede AURI, gli ambiti, i comuni e i vari soggetti presenti riescano a raggiugere gli obiettivi dell’economia circolare. Chi gestirà le tariffe è una Autority già costituita che sta nell’ambito del sistema energia. Ritengo che dobbiamo accelerare un nuovo Piano Regionale dei Rifiuti e lavorare per diminuire i costi. Va dato atto a Cosp dello sforzo che sta facendo, parimenti dobbiamo dire che per l’ammodernamento tecnologico degli impianti non possiamo chiedere soldi ai cittadini, ecco perché propongo un momento di confronto anche con SAO”.

“Anche se abbiamo vissuto un 2016 pericoloso che, tuttavia, ha cominciato a dare i suoi frutti rispetto all’attuazione della delibera 34 della Giunta Regionale sollecitando i comuni in maniera forte rispetto a quando tutti i rifiuti finivano in discarica, il 2017 sarà un anno da attenzionare” ha detto il Dirigente del settore Energia, qualità dell’ambiente, rifiuti, attività estrattive della Regione Umbria, Andrea Monsignori. “Oggi, tutto quello che viene raccolto con la differenziata viene inviato dai gestori agli impianti di trattamento e riciclo. Certo sono passati anni di mancati investimenti negli impianti ma la risposta al problema non è solo nella nuova legge o nella modifica del piano regionale dei rifiuti; infatti, le ultime tessere da inserire nel già citato mosaico, sono gli impianti di recupero del rifiuto recuperabile dalla frazione secca che non recuperiamo e che viceversa può essere reimpiegata anche per la valorizzazione energetica, ove non fossero possibili altre forme di recupero e valorizzazione”.

“Il modello di organizzazione di raccolta attuata nell’ambito ATI4 è la migliore in Umbria. La trasparenza sul controllo di gestione è fondamentale, tutti i comuni dicono di fare la propria parte però non sono tutti nella stessa situazione anche per difficoltà oggettive. Stiamo lavorando nell’ottica di uniformare i servizi sui vari territori della regione popolata da 900 mila abitanti dove però operano gestori diversi. Dobbiamo comprendere che oggi il futuro, anche imprenditoriale, non sta negli impianti di smaltimento ma negli impianti di trattamento e che questa è l’occasione migliore per fare una seria gestione integrata del rifiuto, superando il sistema della discariche anche in anticipo rispetto alle direttive europee. I margini di miglioramento e di risparmio ci sono, anche gli impianti ci sono, e si può allungare la loro vita semplicemente conferendo di meno”.

A conclusione del convegno il Sindaco, Giuseppe Germani ha parlato di “un dibattito molto utile rispetto al quale, recepisco la sollecitazione del Sindaco Giorgio Coco: già dal prossimo mese di gennaio lavoreremo per realizzare ad Orvieto un’analoga occasione di confronto sul tema del superamento delle discariche a cui invitare SAO, ACEA e i 35 operatori del trattamento di rifiuti che operano in Umbria. L’obiettivo è quello di fare del problema una risorsa e far diventare l’Umbria un modello nella gestione dei rifiuti. Lo stesso impegno lo porteremo avanti in sede di AURI”.

Sintesi degli interventi a cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Orvieto