Mercurio nel Paglia, al lavoro per la redazione di un documento da sottoporre al Ministero

Parte da Orvieto la costituzione di un gruppo tecnico operativo da cui scaturirà il documento da sottoporre al Ministero dell’Ambiente e ai governi regionali di Umbria, Lazio e Toscana per completare gli studi e procedere alla bonifica dei fiumi Paglia e Tevere e terreni adiacenti dalle contaminazioni/inquinamenti da Mercurio e altre sostanze.
Sono le conclusioni a cui è approdato l'annunciato focus di approfondimento sui fenomeni di contaminazioni/inquinamento da Mercurio nei terreni e nel Fiume Paglia dell’area Orvietana convocato per martedì 12 luglio dal sindaco Giuseppe Germani nella duplice veste di Autorità di Protezione Civile e di Autorità Sanitaria Locale, alla luce dei fenomeni verificatisi nell’ultimo periodo.
"Il Comune – ha sottolineato il primo cittadino - è Capofila della Strategia Nazionale Are Interne denominata Sud Est Orvietano, che ricomprende tutti i territori Comunali del Bacino del Paglia e parte di quelli del Tevere fino a valle dell’Oasi di Alviano (20 comuni). Orvieto sta anche portando avanti, come Capofila e con il supporto tecnico gratuito di Alta Scuola (Associazione Culturale e Scientifica no profit tra Regione Umbria Comuni di Orvieto e Todi) il contratto di Fiume per il Paglia, uno strumento di gestione partecipata dei territori fluviali innovativo, recentemente introdotto nel codice dell’Ambiente all’art 68 bis. Sempre in questa zona è in corso la fase di animazione aperta al pubblico per la costruzione del Piano di Azione Locale del GAL (gruppo di azione locale) del territorio Trasimeno Orvietano nell’ambito dell’azione Leader del PSR 2014-2020.
Siamo quindi in una fase delicata di messa in atto di una programmazione strategica basata su fondi certi (nazionali e europei) attraverso azioni e interventi per il recupero della competitività di questo territorio e per uno sviluppo locale che riallinei un’area ad oggi un po’ dimenticata, ai corridoi dello sviluppo non solo economico ma anche ambientale, culturale e sociale …che guarda ai giovani ma anche ai residenti di ogni età! Le notizie e i recenti convegni in merito ai fenomeni di contaminazione/inquinamento da Mercurio nei terreni e nelle acque del Fiume Paglia hanno generato nell’area dell’Orvietano notevole preoccupazione ed allarmismo quindi, come Comune di Orvieto abbiano inteso convocare un incontro tecnico-istituzionale per fare il punto sulla situazione e sulle implicazioni/interazioni con i citati programmi di sviluppo. Il tema è stato affrontato e discusso anche da Alta Scuola nel percorso ‘Verso il Contratto di Fiume per il Paglia’ che nel rapporto intermedio consegnato a maggio 2016, ha proposto un focus di approfondimento sull'inquinamento da sostanze indesiberabili (mercurio, ecc.) da tenersi quanto prima.
Ma un Sindaco è anche Autorità di Protezione Civile e Autorità Sanitaria Locale, è cioè l’ultima frontiera verso i cittadini per trasmettere disposizioni che vengono dall’alto, ma nel contempo è anche la prima che ne raccoglie le istanze. A causa dei fenomeni di inquinamento da Mercurio tutti i Sindaci della zona del fiume Paglia hanno dovuto emettere una ordinanza di divieto di pesca al consumo umano dal fiume. Insieme agli altri Sindaci non voglio trovarmi a dover emettere altre ordinanze che magari vietino l’uso di alimenti vegetali senza che si sia capito bene e con certezza perché ci troviamo in questa situazione e cosa si deve fare per impedirla o per mitigarla. L’ordinanza di divieto non può essere lo strumento e la cura della mancata o assente prevenzione. Bisogna fare qualcosa prima, prevenire vuol dire arrivare prima”.
“Per questo – ha aggiunto - ho voluto convocare l’odierno incontro tecnico di approfondimento sui fenomeni di contaminazione/inquinamento da Mercurio per fare il punto qui, ad Orvieto, nel cuore del problema, per capire a che punto siamo con la conoscenza del problema, per sentir dire pubblicamente che cosa si sta facendo e per disegnare insieme una road map di quello che bisogna fare subito, con tempi certi e definiti: chi fa che cosa e chi mette le risorse dedicate per fare! Ringrazio Alta Scuola per l’aiuto e il contributo scientifico dato nell’organizzazione di questo incontro e soprattutto il Dipartimento di Scienze della Terra di Firenze, che da anni sta studiando la situazione. Voglio augurarmi che nel corso della mattinata si riesca a fare un lavoro proficuo e di squadra, al di là di opinioni magari non sempre concordanti, utile a stilare un documento e una posizione ‘forte’ che intendo utilizzare per richiamare l’attenzione degli organi competenti, sia di quelli invitati (oggi assenti), che di quelli che oggi invece sono qui, comprese le Regioni Toscana e Lazio e le loro Agenzie per la Protezione dell’Ambiente, perché credo che i problema Mercurio necessiti di un’attenzione interregionale e nazionale immediata”.
Accogliendo l’invito del Sindaco, nella Sala Consiliare del Comune si sono ritrovati esperti scientifici quali: il gruppo di studio dell’Università di Firenze / Dipartimento di Scienze della Terra coordinato dal Prof. Pilario Costagliola che ha parlato della diffusione del Mercurio nel bacino Paglia Tevere, Adriano Rossi di Arpa Umbria che ha spiegato il ruolo e l’attività a cura dell’Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente e le azioni già intraprese dalla Regione Umbria a seguito delle segnalazioni di ARPA ed inoltre Danilo Serva che si è soffermato sul ruolo, competenze e attività dell’USL Umbria Sud in materia di controlli sui prodotti ittici in termini di salute sia dei pesci che nel percorso della catena alimentare.
Roberto Minervini Coordinatore del Coordinatore Tavolo Ambiente “Contratto di Fiume Paglia” e Andrea Borgia dell’Università di Milano, Department od Earth Sciences; Open University M. Keynes, UK, in rappresentanza del mondo dell’associazionismo locale, si sono soffermati su come difendere l’Orvietano dai rischi naturali e sui pericoli da mercurio e altro nel comprensorio dell’Amiata con ricadute nel bacino del Paglia, fra cui la subsidenza, il fenomeno dell’abbassamento del suolo dovuto a cause naturali e antropiche con particolare riferimento all’area dell’Amiata, alla estrazione di fluidi geotermici e al possibile contributo al carico di mercurio nel bacino connesso alle emissioni delle centrali geotermiche di vecchia e nuova generazione.
Più volte rimarcata nei vari interventi, invece, l’assenza di rappresentanti del Ministero dell’Ambiente da cui si attendeva un impegno puntuale in merito al ruolo e alle competenze specifiche del dicastero Aria, Acqua e Suolo e Bonifiche, relativamente al grande tema degli interventi di minimizzazione degli effetti dovuti alla presenza del Mercurio, interventi di “bonifica” che non possono essere affrontati dai piccoli Comuni.
Gli scenari di confronto si sono arricchiti con il contributo del Direttore Generale di Arpa Umbria Walter Ganapini e relativamente alle emissioni di Mercurio in atmosfera (dal suolo e dall’aria), anche con interventi di Associazioni (cittadinanza attiva ecc.) della zona dell’Amiata che sono venute ad Orvieto per questa occasione. L’esigenza di mitigare gli effetti di queste presenze, è stato ribadito, è un problema da affrontare con un “gioco di squadra” in cui ciascuna istituzione e/o ente scientifico collabora con i propri contributi scientifici, le proprie capacità e idee, riconoscendo al problema l’attenzione e la valenza che merita avendo ormai il Mercurio invaso con la sua presenza ben tre Regioni Italiane
Anche nei numerosi interventi dei rappresentanti dei comitati di cittadini ed associazioni dei territori Orvietano e dell’Amiata è stato espresso il plauso unanime per l’iniziativa assunta dal Comune di Orvieto che, è stato sottolineato a più voci, dovrà avere rapidamente un seguito anche negli altri Comuni delle aree contigue di Lazio e Toscana al fine di fare rete per porre sui tavoli delle Regioni, del Ministero dell’Ambiente e del Governo tutto, l’urgenza di un piano di interventi che non contempli solo la fase di monitoraggio e di analisi, ancora necessaria, ma anche primi e urgenti azioni di bonifica di questa parte di Centro Italia, turisticamente e culturalmente così importante, tanto da essere stata recentemente riconosciuta come distretto turistico interregionale di Interesse Nazionale.

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