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Dal Consiglio provinciale arriva il no alle pale eoliche sul Monte Peglia

martedì 9 aprile 2013
Dal Consiglio provinciale arriva il no alle pale eoliche sul Monte Peglia

"No alla realizzazione di un parco eolico sul Monte Peglia". Lo afferma il Consiglio provinciale di Teni che ha approvato all'unanimità ieri un ordine del giorno proposto da Andrea Sacripanti (Pdl) e relativo al progetto predisposto dalla Innova Wind Srl. "Riconosciamo il valore sociale ed economico di nuove tecnologie che consentano la produzione di energia da fonti rinnovabili - dice il testo dell'ordine del giorno - ma che, al tempo stesso, siano in grado di preservare l'integrità paesaggistica e ambientale delle aree interessate. Tuttavia nel caso del progetto in questione entrano in goico i valori paesaggistici della zona, l'impatto visivo e acustico delle pale, la notevole viabilità di servizio, la palese incompatibilità tra questi impianti e le strutture ricettive rurali (agriturismi, country house, ecc.) che hanno scommesso su caratteri ambientali ritenuti inviolabili, investendo risorse e creando economie". "L'approvazione dell'odg - dichiara Sacripanti - rappresenta un forte segnale politico anche in rapporto al confronto che si aprirà in Regione e ribadisce con forza la necessità di salvaguardare il valorie paesaggistico e ambientale di aree di pregio che non possono essere sottoposto solo a speculazioni".

 

Di seguito, il testo integrale dell'ordione del giorno:

La Società Innova Wind S.r.l. di Napoli ha presentato in data 27.07.2012 alla Provincia di Terni istanza per il rilascio dell'autorizzazione unica volta alla realizzazione di un parco eolico sul Monte Peglia (art. 12, comma 3°, del decreto legislativo n. 387/2003 e s.m.i.); Nello specifico, I progetti proposti riguardano una centrale eolica in loc. Poggio della Cavallaccia, nei Comuni di San Venanzo e Parrano (TR) con 8 aereogeneratori (3 nel territorio comunale di Parrano, 5 nel territorio comunale di San Venanzo) da 2,3 MW ciascuno (potenza complessiva 18,4 MW), e una centrale eolica in loc. La Montagna, nel Comune di San Venanzo con 10 aereogeneratori da 2,3 MW ciascuno (potenza complessiva 23 MW). Gli aereogeneratori hanno altezza complessiva di mt. 150 ciascuno e per ambedue le centrali sono previste fondazioni, strade di accesso, e opere di connessione alla rete elettrica nazionale (strade di servizio, cavidotti interrati, cabine di smistamento, stazione di trasformazione, elettrodotto aereo ad alta tensione 132 kV).

E' evidente che l'ipotesi di realizzare un parco eolico che prevede l'istallazione di n.18 torri eoliche ognuna alta circa 150 metri su un territorio, quello del Monte Peglia, di particolare pregio sotto il profilo ambientale e paesaggistico, ha sollevato non poche reazioni di protesta e di contrasto da parte dei Sindaci interessati, delle numerose associazioni che hanno tra gli obiettivi la tutela e la valorizzazione dell'ambiente, nonché da parte di comitati spontanei di cittadini residenti;

Il Monte Peglia, infatti, è una delle aree più pregiate del paesaggio dell'Umbria, a due passi da Orvieto e sovrastante la valle del Tevere; ricco di boschi e di fauna di particolare interesse, è tutelato con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) ed è inserito nel Sistema territoriale di interesse naturalistico ambientale (S.T.I.N.A.) del Monte Peglia e Selva di Meana (legge regionale n. 29/1999 e s.m.i.).

Attualmente i progetti sono in attesa di essere sottoposti alla procedura di VIA, in quanto ancora non sono state fornite le integrazioni richieste dalla Provincia di Terni alla Società procedente nell'ambito della Conferenza di Servizi sulla base delle osservazioni avanzate sia dai tecnici della Provincia, sia dagli altri soggetti presenti, rappresentanti dei Comuni e delle Associazioni;

Gli elementi di contrarietà al progetto, sono stati ben circostanziati in una nota diffusa congiuntamente dai Sindaci dell'Alto orvietano, nota riportata anche in un comunicato stampa del PD provinciale, nella quale gli stessi hanno evidenziato l'incongruità tra il progetto e i valori paesaggistici della zona, l'impatto visivo e acustico delle pale, la notevole viabilità di servizio, la palese incompatibilità tra questi impianti e le strutture ricettive rurali (agriturismi, country house, ecc.) che hanno scommesso su caratteri ambientali ritenuti inviolabili, investendo risorse e creando economie.

Un ''no'' motivato all'installazione di pale eoliche sul monte Peglia e' scaturito anche dalla riunione del Consiglio Direttivo della Cia di Orvieto, presieduto da Giampiero Rosati, il quale, come si legge in una nota stampa, ha dichiarato: ''La nostra decisione non deve apparire contraddittoria rispetto all'auspicio, piu' volte espresso dalla Confederazione, di incrementare e diffondere la produzione di energia da fonti rinnovabili. Un orientamento che ribadiamo anche in questa circostanza a patto, pero', che nella realizzazione degli impianti vengano salvaguardati i princi'pi della sostenibilita' economica e di quella ambientale che, al contrario, appaiono stravolti dall'intervento proposto per il monte Peglia. Una realta' questa - ha proseguito Rosati - nella quale, tra l'altro, sono operanti imprese, in primo luogo quelle agrituristiche, che hanno scommesso sulla valorizzazione del territorio, del paesaggio e dell'ambiente, la cui attivita' risulterebbe penalizzata se non compromessa, da un'opera cosi' impattante. Chiediamo con forza pertanto - ha concluso il presidente della Cia di Orvieto - che le autorita' preposte, in particolare la Regione, la Provincia ed i Comuni interessati, impediscano la realizzazione di ''questo'' impianto eolico sul monte Peglia e promuovano un momento di confronto istituzionale per discutere come favorire la produzione di energia e da quali fonti rinnovabili nel nostro territorio; Altra importante ed esaustiva presa di posizione proviene dall'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico onlus che, come è possibile visionare in una nota pubblicata sul sito della medesima associazione, nota che si riporta integralmente, ha inoltrato (21 febbraio 2013), insieme a Mountain Wilderness, a tante altre realtà associazionistiche e a numerosi semplici cittadini, uno specifico atto di opposizione al rilascio dell'autorizzazione unica per le due centrali eoliche; vari i motivi per i quali è stata chiesta la dichiarazione di improcedibilità delle istanze;

a) la realizzazione di centrali eoliche è assoggettata al preventivo e vincolante procedimento di valutazione di impatto ambientale (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i), quindi è privo di senso rilasciare un provvedimento di autorizzazione unica (che - per sua natura - costituisce autorizzazione definitiva alla realizzazione e all'esercizio di un impianto produttivo di energia rinnovabile) in assenza di una procedura di V.I.A. conclusa positivamente;

b) nel verbale della conferenza di servizi del 17 gennaio 2013 indetta dalla Provincia di Terni, il Rappresentante dell'Unità operativa (U.O.) Beni Ambientali, Piani Comunali e VAS della Provincia di Terni ha espresso parere negativo in quanto "si ritiene che il Progetto dovrà essere sottoposto a procedura di VIA sia per la consistenza dell'impianto sia per la valutazione di altre criticità, evidenziando fin da oggi che, dal punto di vista ambientale il parco eolico, per la sua collocazione in un'area ad alta esposizione panoramica, con una percezione visiva del paesaggio molto alta, rappresenterebbe un forte impatto negativo, pertanto da non attuare in questo territorio", ai sensi del Piano territoriale di coordinamento provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Terni (deliberazione Consiglio provinciale n. 150 del 14 settembre 2000 e s.m.i.). Analogo parere negativo è stato espresso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Umbria;

c) i progetti di centrali eoliche sono ricompresi fra delle aree proposte dalla Provincia di Terni come siti non idonei all'installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con delibera Giunta provinciale n. 195 del 14 ottobre 2011, in quanto trattasi di siti ad alta esposizione panoramica, con una percezione visiva del paesaggio ben oltre i 20 chilometri di raggio considerati nei progetti;

d) si tratta di un'area S.T.I.N.A., quindi area di particolare interesse naturalistico-ambientale dove "sono consentiti solo interventi che non alterino l'equilibrio dell'ambiente naturale esistente" (art.16 della legge regionale n. 26/1989 e s.m.i.);

e) lo stesso Comune di San Venanzo ha espresso parere negativo, con deliberazione Giunta comunale n. 19 del 23 gennaio 2013;

f) quantomeno parte dei terreni interessati appartengono al patrimonio indisponibile della Regione Umbria.

Tutto ciò premesso, il Consiglio provinciale di Terni, scindendo le competenze strettamente tecnico-giuridiche svolte dalla Provincia di Terni, attinenti esclusivamente ad aspetti normativi e procedurali, dal ruolo istituzionale di Ente di area vasta rappresentativo delle istanze provenienti dai vari territori e facendo proprie le critiche mosse dalle varie associazioni e comitati di cittadini nei confronti dei progetti delineati in premessa, anche alla luce delle dichiarazioni di ferma contrarietà politica espressa sia dal Partito Democratico provinciale che dal Consigliere regionale Galanello in una sua interrogazione all'Assessore regionale,

DICHIARA

La propria ferma contrarietà alla realizzazione di un parco eolico sul Monte Peglia così come proposto ed ipotizzato dalla Società Innova Wind S.r.l., pur riconoscendo il valore sociale ed economico di nuove tecnologie che consentano la produzione di energia da fonti rinnovabili, ma che, al tempo stesso, siano in grado di preservare l'integrità paesaggistica e ambientale delle aree interessate.