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Caccia, assessore Cecchini: "impossibile prolungare stagione venatoria"

mercoledì 26 gennaio 2011
Caccia, assessore Cecchini: "impossibile prolungare stagione venatoria"

"Non sussistono i tempi necessari per accogliere la proposta di posticipare al 10 febbraio la chiusura della caccia, che è difficilmente percorribile anche da un punto di vista normativo". È quanto ha precisato l'assessore regionale alla Caccia, Fernanda Cecchini, rispondendo al Coordinamento delle Associazioni venatorie umbre che aveva chiesto alla Regione di prolungare la stagione venatoria in corso per alcune specie.


"Sarà mia cura, tuttavia, prendere in considerazione la richiesta nell'adozione del prossimo calendario venatorio - sottolinea l'assessore nella lettera inviata al Coordinamento -, sulla base di una precisa e puntuale valutazione delle date di apertura, che consenta l'applicazione di quanto consentito dalla vigente normativa".


Non ci sono i margini di tempo necessari perché "la modifica del calendario venatorio - ricorda l'assessore - deve seguire un iter procedurale nel quale la Giunta regionale preadotta la proposta, la sottopone obbligatoriamente al parere dell'Ispra, che deve rispondere entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta, e della Commissione Consiliare competente. Sulla base di questi, la Giunta adotta il testo finale che entra in vigore successivamente alla pubblicazione dell'atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria".
Inoltre, come previsto dalla legge nazionale sulla caccia, "i termini dei periodi di prelievo venatorio possono essere modificati - prosegue - purché siano contenuti tra il 1 settembre ed il 31 gennaio e nel rispetto dell'arco temporale massimo indicato dalla stessa legge.

Se la posticipazione successiva al 31 gennaio è resa possibile dalla modifica adottata con la legge Comunitaria 2010 (art.43), che indica la prima decade di febbraio quale termine ultimo di chiusura, è altresì vero - rileva nella risposta l'assessore Cecchini - che avendo aperto la caccia ad alcune specie tra quelle indicate, fin dal 1 settembre e per le altre dal 19 settembre, il rispetto dell'arco massimo temporale non consente lo 'sforamento' del 31 gennaio".

 

 

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