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Orvietana, dieci e lode

lunedì 13 ottobre 2025
di Roberto Pace

Quando, a una squadra riesce mettere in campo  spirito, voglia e attenzione, tutte in un colpo  la dimensione di ogni avversario è destinata a ridursi, addirittura scomparire come successo al Montevarchi: "Un s’era mai visto prendere quattro goal in casa" urlava un tifoso deluso con toni e modalità diverse da quanto affermava il Presidente, Roberto Biagioli: “ Partita perfetta. Godiamocela tutta. Da domani inizieremo a pensare al Grosseto”. Quattro sigilli, fuori casa, sono un fatto nuovo anche per i biancorossi. Unico precedente, abbastanza simile, (fonte Ermini Doriano)  una larga vittoria sull’Ostia mare in trasferta con Baciocchi protagonista. 

Che le cose stessero prendendo una piega diversa s’era già notato con il Foligno e il Siena però in modo meno evidente. La linea di volo è stata raggiunta a Montevarchi, dove l’Orvietana  ha permesso ai rossoblù  un colpo di testa,  un pericoloso rasoterra e basta. Il tutto preda di Iacopo Formiconi. 
Lo spirito, la voglia e l’attenzione, attributi che piacciono tanto a Rizzolo, sono le armi usate per fare la  differenza e sicuramente  più potenti  dei numeri nuovi (4-3-3) portati dal modulo:” Dobbiamo imparare a essere camaleontici – aveva detto l’allenatore – indipendentemente  dai modelli”. Nel cartellone dei protagonisti per il nome di Gianmarco Caon  vanno usati caratteri più grandi e in grassetto. Autore di due goal che hanno aperto la breccia, il secondo in particolare di rara bellezza da vedere e rivedere  per apprezzarne la magnificenza del gesto. 

Di Herrera Quintero si nota a distanza la frequentazione nelle Scuole Superiori  del calcio. In particolare, non è azzardata  l’ipotesi che sia la sua presenza ad aver  ridato fiducia e tranquillità scaricando di responsabilità troppo gravose, quindi poco compatibili con le possibilità, gli altri. Sa fare e dire allo stesso modo perché interpreta  le richieste della panchina traducendole per poi trasferirle in particolare ai compagni di reparto . Una goduria, il modo con cui anticipa l’arrivo sulla palla rispetto all’avversario come pure le scelte che non prevedono si butti via la palla. Dimostrazione, l’assist per Caon in occasione della prima segnatura.

Foto: Rebecca A.

Simic e Sforza sono i primi a beneficiare della nuova compagnia. Giocano con la testa più libera, hanno secondi in più per trovare la posizione e decidere il da farsi. Di Simic, l’assist a Caon per il goal meraviglia. I quattro dietro sono, pure loro, più protetti. Comunque, già da qualche tempo hanno provveduto a chiudere i cancelli. Luca Ricci, il capitano, dirige le operazioni e può fidarsi ciecamente di quelli che gli stanno intorno: Berardi è in condizione super, Mauro sempre affidabile, Paletta macina chilometri che possono portarlo a compiere qualche errore  senza far dimenticare il buono fatto.

Quattro giovani per il domani. Potrebbe essere il titolo di un film con protagonisti, Formiconi, Barbini, Sforza e Marchegiani. Osservare le lunghe mani di Jacopo  che abbrancano sicure le palle alte infonde  sicurezza. Aggiungere la respinta su quella bassa e a fil di montante  conferma la prosecuzione del processo di crescita. Che interessa anche gli altri, vedi Sforza rientrante da infortunio e già pimpante, Marchegiani, la cui utilità alla causa è sempre più evidente e dove,  Barbini, ultimo arrivato, è duttile e  sembra possedere  il piglio giusto per imporsi a breve scadenza.

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