Lady Breda, un'orvietana maestra di tiro dinamico con il calibro 12

In un mondo sempre più attanagliato dall’accesissimo dibattito sugli stereotipi di genere, scopriamo una concittadina molto speciale, Veronica Foggia, che in poco più di un anno è entrata nella squadra ufficiale della Breda (nota società produttrice di armi portatili) per le sue spiccatissime abilità come tiratrice con lo shotgun calibro 12.
Per avere un’idea dell’arma in questione, basti pensare a Terminator che faceva strage di nemici aprendo anche grossi buchi nei muri. Ma qui non abbiamo Arnold Schwarzenegger, ma anzi un’atletica 45enne, appassionata di sport, laureata in lingue e con un master in Diritto Amministrativo, dipendente della pubblica amministrazione, nonché mamma.
Come racconta in una recente intervista su Diana Web, Veronica Foggia, romana di nascita, dopo aver preso il porto d’armi, si è avvicinata al mondo del tiro dinamico, dapprima con la pistola (handgun) per poi sperimentare, per curiosità, il calibro 12 semiautomatico, un Breda B12i, grazie al suo istruttore Aniello Sgambato (campione italiano shotgun modified 2022).
La disciplina, poi, (riconosciuta sia a livello nazionale che internazionale) non è lo statico tiro di precisione dove, di fronte a un bersaglio su una linea di tiro, l’atleta fa i conti con la propria concentrazione, fisicità e respiro, in un’atmosfera sospesa e silenziosa. Il tiro dinamico è tutta un’altra cosa, fatto di scatti, cambi di posizione e celerità, dove i bersagli sono molti e in tante direzioni diverse, sparsi su uno stage: una vera e propria situazione di combattimento simulata dove, oltre alla precisione, è necessaria una buona atleticità; il numero di bersagli presi e il tempo impiegato a farlo sono i criteri di valutazione.
Ma il forte rinculo dell’arma e la presupposta fisicità possente del tiratore non hanno impedito a Veronica Foggia di diventare in poco tempo un’eccellente tiratrice, quasi infallibile, tanto che la Breda stessa l’ha notata, inserendola nel suo team sportivo e dotandola di un B12i personale, che lei, appassionata di Shakespeare, ha chiamato, amorosamente, “Romeo”.
Come afferma lei stessa, la sana competizione è qualcosa di molto importante di cui non possiamo fare a meno e Veronica Foggia è un esempio di quanto coltivare le proprie passioni con amore e dedizione porti a grandi risultati.

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