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Orvietana, è ora di svegliarsi

lunedì 18 settembre 2023
di Roberto Pace

Sarebbe grave se la lezione dell’anno scorso, partenza disastrosa, non avesse insegnato niente. A differenza di quello che sta succedendo nell’attuale avvio c’era il noviziato, quale scotto da pagare in un campionato diverso e molto più complesso. Sarebbe un errore quello di affermare che l’Orvietana giocasse male, faticava tanto ma i punti finivano tutti agli avversari. La campagna acquisti era stata abbastanza contrastata per difformità di vedute emerse, quasi subito, poco dopo l’inizio della preparazione.

Parimenti, escludendo la prestazione con il TAU nella partita inaugurale, univocamente definita “sottotono”, a Sansepolcro in Coppa e ieri in campionato, la squadra di Fiorucci, globalmente, non è stata inferiore ai bianconeri che, alla fine, hanno, comunque fatto proprio il risultato. Quella che stiamo vedendo è un’Orvietana “volatile” nella quale si alternano momenti più che sufficienti ad altri che autorizzano a meditare. Sta di fatto che in tre partite i biancorossi sono andati a segno due volte con gli altri a confezionare ben sei sigilli.

Colpa dei difensori, responsabilità di un centrocampo non ancora ben registrato, attaccanti che non trovano la porta, identità di gioco che fatica a essere assimilata? Forse di tutto un po’. E’ pensiero comune il “credo” con freccia che punta verso l’alto, sul tasso di qualità della rosa messa insieme quest’anno. Bene!! Se l’informazione è corretta e in mancanza di un’augurabile crescita, andrà verificata la compatibilità delle singole caratteristiche con quanto chiede l’allenatore.

Sarebbe ingiusto, dopo soli 270 minuti, con punti in palio, gettare la croce addosso a questo o quell’altro, ma le aride leggi della matematica contemplano lo zero nei punti a oggi conseguiti. A Sansepolcro, la squadra è partita con un’idea di gioco poi modificata in corso d’opera causa gli eventi. Le due reti al passivo sono nate, la prima su palla inattiva da un tiro dalla bandierina, l’altra da un rigore provocato dall’ingenuità di un giovane difensore.

Va, ad ogni modo, riconosciuto come i biancorossi abbiano creato le situazioni migliori. Non finalizzate o rimaste in gola, strozzate dalle parate del portiere avversario che sempre e comunque è, però, uno degli undici. Come, non va trascurata la forte sensazione che il Sansepolcro, una delle matricole, possa trovar posto nel gruppo dei migliori. E lo stesso TAU Altopascio, corsaro a Orvieto, non sia andato oltre lo zero a zero nella gara interna con il Montevarchi. Sono soltanto considerazioni di cui, magari, tener conto.