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Francesco Proietto, milanista con cuore biancorosso

giovedì 16 marzo 2023
di Roberto Pace

Ha ragione chi afferma "Le qualità della persona vanno considerate più importanti delle abilità sportive". L’Orvietana sembrerebbe aver applicato tale regola. I giocatori, o almeno quelli avvicinati finora, si vanno dimostrando ragazzi che ragionano e conservano sani principi. L’ultimo esempio è Francesco Proietto.

Romano, 21enne a qualche mese dai 22, arrivato a Orvieto con il mercato di riparazione, ha subito dimostrato buona confidenza con le chiavi del centrocampo. Zona del campo nella quale gioca da sempre, fin dalle giovanili con la maglia della Roma. Nella Società giallorossa ha fatto tutta la trafila, dai primi calci all’Under 17. Nel percorso, è riuscito a mantenere segreta la profonda fede milanista:
"Non ho mai esternato. Qualche volta è stato duro, ma, avevo deciso, fin dall’inizio, tale comportamento. Sono proprio per il credo milanista".

Domenica, a Terranuova, costretto a giocare con la mascherina, pochi minuti dopol’inizio, un avversario ha ritenuto giusto affondare un colpo proprio alla parte lesa. Non si è scomposto, riprendendo a lottare, addirittura con maggior vigore.

Super eroe o cuore alla Gattuso?
"Nell’uno nell’altro. Ho pensato soltanto all’Orvietana come, del resto, stavano facendo tutti i miei compagni".

Uscito dall’Under 17 romanista, decise per esperienze diverse. Con il ciclo verso la maturità scientifica da portare a termine, fece la valigia per trasferirsi in quel di Bolzano, a 700 chilometri da casa:
"Andai alla Sud Tirol, oggi in Serie B e, con il senno di poi, mi sento di affermare che fu una scelta azzeccata. Città e modo di vivere c’entravano veramente poco con la mia Roma. La Società, invece, era all’avanguardia. Lontano da casa, all’inizio feci un po’ di fatica ad autogestirmi. Calcisticamente e umanamente fu un’ottima esperienza per il mio percorso di crescita. Ero nell’under 19, l’anno successivo andai in prestito al Dro Alto Garda per il mio primo campionato di Serie D".

A seguire, il ritorno nella Capitale per la gioia di tutta la famiglia, padre, madre, sorella maggiore che lo seguono fin da bambino, assecondando la sua grande passione:
"Anche a Orvieto, sono sempre presenti. Saltano qualche partita fuori, solo per le distanze".

Scolasticamente, dopo lo Scientifico, "indirizzo sportivo", è in pausa di riflessione:
"Per il momento. Credo di riprendere con l’Università, quando sarà il momento".

Adesso, le attenzioni sono per il calcio, dove non si sente del tutto realizzato:
"Sono giovane, ho ancora tanta voglia di imparare. Come nella vita, guai a fermarsi, giudicandosi arrivato. Penso, anzi sono convinto, di avere margini di miglioramento e non sarò tranquillo, fin quando non valuterò concluso tale percorso".

Ha giocato sempre da centrale, Fiorucci lo sta utilizzando quale mezz’ala:
"Va benissimo, importante rendersi utili. Che, poi, è il concetto mio personale e di tutto il gruppo. Non ci crederai, ma ho sempre creduto nelle possibilità di questa squadra, dai tempi in cui eravamo a meno sei dalle terzultime".

Ha avuto infortuni particolari, borsite e frattura del setto nasale, esperienze singolari come al Montespaccato, prima indossare la maglia biancorossa:
"E’ stata utile calcisticamente e per farmi conoscere qualcosa di diverso. E’ un ambiente sano, impegnato nel sociale e verso il prossimo. I giocatori sono coinvolti e capiscono cosa significhi arendersi utili verso quelli meno fortunati. Ho scoperto, in me, qualcosa che non conoscevo. Ne sono grato al Presidente e allo staff, persone con le quali intrattengo ancora ottimi rapporti".

Nel Montespaccato ha avuto, Bassini e Rinaldi quali compagni di squadra, poi ritrovati a Orvieto:
"Sono arrivato qui, dopo aver lasciato la mia ex squadra e ho avuto piacere di ritrovare qualche vecchio amico. A ogni modo, inserirmi è stato molto facile. I dirigenti sono molto affabili e mi trovo benissimo con Fiorucci, i suoi collaboratori e tutti gli altri ragazzi".

Ama la musica, che ascolta dal primo risveglio, è appassionato di basket e dello sport in genere, esce con gli amici, gli piace divertirsi, il cuore, in questo momento, è libero:
"Non ho la ragazza" confessa allargando le braccia.

Ergo, Francesco Proietto, anni 21, giocatore in carriera è sul mercato (dei sentimenti).