Famiglia Fiorenzi, in moto dal 1949 e adesso "Moto Guzzi Fast Endurance"

Anno 1921 nasce la Moto Guzzi. Anno 1949, Enrico Fiorenzi, padre di Sergio e nonno di Enrico e Massimo, apre il suo primo punto vendita in Piazza dei Ranieri, centro storico di Orvieto. La facciata della location, di fronte all’Istituto di San Lodovico, oggi stazione a monte delle scale mobili, ricorda molto l’edificio di Porta Romana, sede definitiva della ditta fino ad anni recenti.
La volle, così, nonno Enrico, per impiantarvi il negozio vendite e ricambi e, in accordo con l’AGIP, il primo distributore di carburanti nel centro storico. Commerciante e uomo lungimirante, pensò bene di abbinare alle due attività anche quella del lavaggio, trovando in Rolando Orsini il miglior lavatore della storia orvietana.
Lavare la macchina da Fiorenzi, con le tante strade bianche dell’epoca, divenne, per gli orvietani, sinonimo di distinzione. Il marchio Piaggio, con la mitica Vespa, completò il mosaico aziendale. La collaborazione con il gruppo Piaggio dura da allora e l’abbinamento Guzzi/Fiorenzi non è per nulla casuale.
La casa di Mandello Lario che scelse, per le sue moto, il nome di animali da cortile (Airone, Falchetto, Galletto ecc.) fa parte, ormai da diversi anni, del gruppo di Pontedera. Ha contribuito e partecipa, con sempre maggior successo, a mantenere in alto il nome del gruppo sia in ambito nazionale che internazionale.
La conferma arriva da Enrico Fiorenzi, il nipote più grande del fondatore, che segue oggi, più da vicino, uno dei rami più importanti dell’azienda orvietana, "Che Moto", con sede a Roma, circonvallazione Clodia, mentre Massimo, fratello minore, ha una responsabilità più diretta della sede di Orvieto, oggi nella zona artigianale di Orvieto Scalo.
"Non sto qui a ripetere quanto delicato sia il momento che stiamo attraversando. Moto Guzzi, che sta interpretando benissimo i gusti della gente, diciamo che si comporta da ‘asintomatico’, per usare un termine attuale”. Una piccola parte del merito va assegnata al "Moto Guzzi Fast Endurance", manifestazione nata nel 2019, proseguita nell’anno in corso, che sarà implementata l’anno prossimo, in occasione dei festeggiamenti per il centenario.
Parliamo di sei appuntamenti, nei più importanti autodromi italiani, punto di ritrovo, con tendenza alla crescita, per una cinquantina di piloti. Gentleman, la maggior parte, ma anche appassionati con trascorsi sportivi di un certo rilievo. Per fare cosa? Gareggiare tra loro per un’ora e mezza, con turni da 15’ ciascuno. Si badi bene, le moto sono soltanto parenti lontane di quelle da GP, ma per il divertimento di chi ha in se la passione per le due ruote, bastano e avanzano.
Protagonista del monomarca, è la Moto Guzzi V7 III ed è sufficiente la ‘V7’ per tornare indietro nel tempo, con la prima serie prodotta sul finire degli anni ’60. L’erede, protagonista del Guzzi Fast, è moto facile da guidare e divertente anche in pista. Molto agile, è descritta come adatta anche a chi non vanta esperienze nelle competizioni. La serie Fast è equipaggiata con un Kit Racing, sviluppato dall’ex pilota Guareschi, composto di sospensioni, impianto di scarico, semi manubri, cupolino, sella monoposto e altri dettagli per assicurare divertimento e sicurezza.
Per l’edizione di quest’anno, vengono forniti anche un disco freno anteriore maggiorato, un cupolino con l’alloggiamento per il faro e una luce posteriore supplementare per affrontare la spettacolare gara in notturna. Interessante e particolare la dotazione pneumatici, monomarca Pirelli Phantom Sportscomp RS, identica tipologia di quelli in uso sulle V7 prodotte negli anni ’70. Il motore, bicilindrico trasversale a V, configurazione unica al mondo, misura una cilindrata di 750 cc, sviluppa 50 CV.
Non può definirsi prodigioso, ma sa far bene quanto basta per trascorrere splendide giornate in autodromo, com’è nello spirito e nella volontà degli inventori. La trasmissione è a cardano. Fiorenzi e ‘Che Moto’, non potendo esimersi dalla partecipazione, sono andati a caccia di piloti con esperienza e sensibilità nella guida. Sauro Valentini, marchigiano trapiantato in Toscana, che fu protagonista anche alla Castellana motociclistica ‘Europea’, risponde perfettamente al target.
Poco oltre i sessanta, corre per il piacere di guidare e, possibilmente per vincere, in pieno accordo con il cronometro. Con la stagione 2020 ancora in svolgimento, nell’ultima prova disputata a Magione la V7 III di ‘Che Moto’ è andata sul podio, i fratelli Fiorenzi guardano già al 2021, anno del centenario Guzzi, sognando una moto più colorata di orvietano. Non è difficile immaginare, come l’oggetto del desiderio non possa essere altro che Massimo Mocetti.
Il Grande Max orvietano, che non può stare senza girare, ogni tanto (spesso), in pista, rientra nella fascia d’età giusta, sente la moto ed ha ancora tanta voglia di dire la sua. Tornato, finalmente, in piena forma, ha già visto, sentito e provato la V7. Le pedine sono in movimento ma resta, ancora tutto da decidere. Personalmente, credo di conoscere la risposta. Correttezza impone di fermarci qui.

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