sport

Il pallone tra vecchio e nuovo mondo. C'è un grave atto d'accusa per Tommaso Volpi e altri

sabato 13 giugno 2020
di Roberto Pace
Il pallone tra vecchio e nuovo mondo. C'è un grave atto d'accusa per Tommaso Volpi e altri

Il calcio dei dilettanti ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo delle nuove regole. In Umbria la Nuova Tiferno saluta e sale in serie D, con Alvaro Arcipreti nuovo direttore sportivo, salvo ribaltamenti dell’ultima ora. Il Bastia, di contro, torna nell’Eccellenza regionale, causa la posizione di classifica al momento dello stop. COVID. Il Sansepolcro, società , da sempre, rischia un alt clamoroso, con il Presidente, Marco Piccini che dichiara l’impossibilità di iscrivere la squadra in Eccellenza, causa le ricadute negative generate dalla pandemia.

Poco più su, l’Arezzo calcio ha rinunciato a giocare i play off e pure questo non è un bel segnale. Simile a quello rimbalzato da Viareggio e vede Tommaso Volpi, tecnico transitato anche a Orvieto, tra i protagonisti. I titoli, purtroppo, hanno poco a che vedere con le imprese veramente sportive. Trattasi, infatti, di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. L’accusa, mossa nei confronti di Volpi e altre persone è della Procura di Lucca, con il PM Aldo Ingangi. I fatti contestati sarebbero avvenuti nel 2019, quando lo stesso Volpi ricopriva la carica di responsabile dell’area tecnica nel Viareggio Calcio, società da lui stesso rilevata qualche tempo prima e della quale, Renzo Lazzerini, suo uomo di fiducia, era Presidente.

Il Viareggio, oggi fuori dal calcio dopo il fallimento, militava in serie D ed era in lotta per non retrocedere. Per andare allo scopo, Volpi e altri avrebbero tentato, secondo l’accusa, di corrompere giocatori, tecnici e dirigenti di Società dello stesso girone, mettendo sul piatto cifre considerevoli per ammorbidire o incanalare i risultati in una certa maniera. Gli indagati, secondo il PM che ha chiuso le indagini, avrebbero tentato, partita dopo partita, di comprare la salvezza in D, la massima serie dei dilettanti. Coinvolgendo – in molti casi senza successo -, tesserati di altre società toscane e umbre. Undici gli indagati, sei le partite sott’inchiesta.

Combine non sempre riuscite ma per il giudice Aldo Ingangi non fa differenza. Tra le Società, attenzionate da Volpi, figurano anche due umbre, Trestina e Bastia, che avevano respinto le avance e il cui coinvolgimento sarebbe, quindi, marginale. Purtroppo, il mondo del calcio continua a essere fatto anche di questo. Attività sporche e losche fatte apposta per minare alla base il movimento, però debellabili con il coraggio della denuncia. Emblematica o, meglio, comica, una frase dello stesso Volpi, contenuta in un’intervista del periodo poi soggetto a indagine: Noi, a differenza degli altri, facciamo calcio. La nostra è un'azienda calcio. Gli altri fanno avvocati, scavano il marmo. Noi facciamo solo calcio Perciò i cavatori di marmo lasciamoli a cavare il marmo, gli avvocati lasciamoli fare gli avvocati. Noi facciamo pallone. Capito?".

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.