La cultura come canale di divulgazione dei diritti: il cinema all’aperto di "ONE. Orvieto Notti d'Estate" dedica ben due serate al tema del fine vita, in collaborazione con la locale Cellula Coscioni. Chi di voi ha avuto l’occasione di recarsi nel Giardino dei Lettori della Nuova Biblioteca Pubblica "Luigi Fumi", martedì 25 giugno, avrà di certo trascorso una bella serata. Si proponeva, infatti, "La stanza accanto", ultima fatica del regista Pedro Almodovar, nonché terzo film in programmazione dell’edizione 2025 di "ONE. Orvieto Notti d'Estate”, appuntamento ormai imperdibile nelle serate orvietane a cavallo fra giugno e luglio, organizzata dell’Associazione Culturale "Cantiere Orvieto".
Chi di voi, invece, non fosse riuscito a godersi lo spettacolo, ma sia comunque interessato ad approfondire i chiaroscuri della cosiddetta morte volontaria, non deve temere: lunedì 30 giugno alle 21.30 verrà proiettato il lungometraggio "Miele", opera prima della regista Valeria Golino. La scelta del comitato organizzativo non è stata casuale, perché il 1° Maggio è partita una campagna di raccolta firme, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, per una proposta di legge regionale di iniziativa popolare che garantisca l’applicazione del diritto all’eutanasia, già riconosciuto dalla Corte Costituzionale in due sentenze, la più recente delle quali emessa già nel 2019.
La raccolta firme, che prevede il superamento delle 3.000 sottoscrizioni in un massimo di sei mesi, proprio in questi giorni sta raggiungendo il suo culmine. Lungo tutta l’Umbria si possono trovare i banchetti dell’Associazione Coscioni, che da più di venti anni si occupa di tutelare la libertà di autodeterminazione delle persone sui propri corpi. Il titolo del progetto di legge appare, in quest’ottica, quanto mai azzeccato: “Liberi Subito” di scegliere il proprio destino.
Noi della Cellula Coscioni di Orvieto, il gruppo che cerca di far valere le battaglie dell’Associazione Coscioni nel nostro territorio, che per primo vide la storia politica e personale di Luca compiersi e concludersi, tragicamente, nel 2006, siamo grati a Cantiere Orvieto per l’idea di unire le forze in nome dei diritti civili. Vogliamo allo stesso modo esprimere riconoscenza alla sindaca Roberta Tardani, in piazza insieme a noi per l’evento di apertura della campagna, che ha visto l’intervento del tesoriere dell’Associazione Marco Cappato, e verso le altre associazioni che hanno deciso di tenderci una mano: Nova, che sarà presente durante la proiezione di “Miele”, ma anche Bella Orvieto e Proposta Civica, il cui dispiego di forze appare più necessario che mai per realizzare il nostro obiettivo. La proposta di legge, infatti, verrà sottoposta al vaglio del Consiglio Regionale, se raggiungerà il limite minimo di adesioni.
Chi scrive, che pure è di parte, auspica il buon esito della raccolta firme per almeno due profili: anzitutto, si tratta di un testo redatto con l’ausilio delle persone interessate, cioè di coloro che rispondono dei requisiti previsti dalla giurisprudenza costituzionale per accedere al fine vita, prima fra tutti la giornalista perugina Laura Santi, malata di sclerosi multipla da oltre due decenni, che rappresenta il volto e il cuore di questa campagna; poi, la norma proposta prevede due importanti innovazioni nella regolamentazione di questo diritto, quali l’istituzione di una commissione permanente competente per territorio, e, soprattutto, un termine massimo entro il quale tale commissione potrà esprimersi sulle singole richieste, fissato in trenta giorni.
Una svolta storica, per chi sta passando la vita a sopravvivere, fra una malattia senza prospettive di miglioramento, un sistema sanitario non del tutto capace di farsi carico di chi è destinato a soffrire, e un sistema politico pervicacemente ancorato alla pubblica morale. Quale miglior occasione, dunque, per incontrarsi e diffondere questo messaggio di speranza e di civiltà, se non "ONE"? In un luogo che sembra sospeso nel tempo, l’arte del cinema riesce ancora a stupire, a far ridere e a far piangere, ma, soprattutto, riesce a farci pensare. Qualcosa a cui la rapidità dei click ci ha colpevolmente disabituati.
Qualcuno ritiene che l’arte non debba nascere per uno scopo preciso, e che possa dirsi tale solo se fuoriesce come flusso privo di una qualche forma specifica. Chi dice questo mi trova d’accordo, ma ancor più d’accordo mi trova chi sostiene che l’arte sia la cassa di risonanza più potente al mondo, e "ONE" ce lo dimostra ogni anno da sette edizioni. Vi aspettiamo, dunque, lunedì 30 giugno a partire dalle 21 alla Biblioteca Fumi di Orvieto, per godere insieme del buon cinema italiano e per sorprenderci ancora una volta nello scoprire che tutte e tutti insieme possiamo davvero fare la differenza.
Andrea Schiazzano
per Cellula Coscioni di Orvieto