sociale

Oltre le barriere infrastrutturali e verso il fiume: il walkscape di "Periferie a colori"

mercoledì 25 giugno 2025

Un nuovo percorso urbano si apre tra le pieghe periferiche di Orvieto Scalo, dove il paesaggio marginale si trasforma in spazio condiviso, narrato e attraversato grazie all’arte, alla partecipazione e alla cura. È il cuore pulsante di “Periferie a colori”, festival di land art che ha appena concluso la sua edizione 0 con un’inedita proposta di walkscape: un itinerario tra sottopassi, argini e sentieri che si snoda verso il Parco Fluviale del Paglia.

Si comincia dal sottopasso ferroviario, dove i murales di Lorenzo Terranera hanno trasformato le vele di contenimento del terrapieno in un affresco contemporaneo. Una performance artistica e acrobatica, la sua, che invita a soffermarsi sui dettagli, ad avvicinarsi e allontanarsi, a toccare la pittura come si accarezza una storia.

Poco oltre, sul pilastro sinistro, si incontra “Frammenti in fiore”, un’opera in trencadís — tecnica ornamentale di origine catalana — realizzata in un laboratorio plurisettimanale coordinato da Annapaola Franceschi ed Eleonora Bacchiocchi, con la partecipazione di una dozzina di persone. Frammenti di ceramica si compongono in un mosaico tattile e collettivo, da osservare e attraversare con lentezza.

Il tunnel diventa poi galleria fotografica grazie a Ultravista, una serie di gigantografie 3x6 che offrono nuove prospettive sul Parco del Paglia, con gli scatti d’autore di Manuela Cannone e Paolo Soriani. Le immagini, potenti e immersive, raccontano un paesaggio che ci circonda e ci riguarda, chiedendo rispetto e attenzione.

Oltre l’argine, si apre l’alveo del fiume: un “Terzo paesaggio”, come lo definisce l’ecologia contemporanea, fatto di natura spontanea e nuove possibilità. Qui si incontra “Eliotropie” di Daniele Martinuzzi, installazione cinetica realizzata con dischi d’erpice, tondini di ferro e ceramiche prodotte in un laboratorio dell’associazione NoGap insieme ai ragazzi della Comunità di psicoterapia e lavoro Lahuén.

Più avanti, sempre Martinuzzi firma “La Giostra”, scultura nata in collaborazione con i giovani della Comunità per minori stranieri Xenia: un gioco visivo fatto di ferro rugginoso e tronchi rovesciati, in cui le ceppaie guardano il cielo. Avvicinandosi al laghetto, si rende omaggio al Gigante sdraiato, installazione storica del parco, e si scopre “Sognavento”, creazione di Glauco Cambi: un’installazione eolica realizzata con pezzi di una vecchia turbina, capace di muoversi seguendo direzione e forza del vento, innalzata su uno dei plinti metallici della passerella distrutta dall’alluvione del 2012.

Tutte queste opere sono frutto di un progetto più ampio: “RigenerAzioni e Intrecci. Percorsi di agentività per il welfare di comunità a Bevagna, Gubbio, Norcia e Orvieto”, finanziato dall’Avviso pubblico per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza regionale ai sensi dell’art. 72 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117 – ADP 2022_2024 – BUR 04/08/2022 – DD 13366/2023 e DD 4524/2024.

"Periferie a colori" è stato un esperimento riuscito di creatività, inclusione e cittadinanza attiva. Il walkscape di Orvieto Scalo ne rappresenta il lascito visibile, un’“opera aperta” che invita a camminare, osservare, partecipare e prendersi cura. Un progetto da continuare. Una traiettoria da seguire.

Qui è possibile è scaricare il comunicato integrale con immagini e descrizioni:
https://www.valdipagliabenecomune.it/wp-content/uploads/2025/06/OrvietoScaloDentro.pdf 

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