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Gianfranco Maria Chiti, Soldato e Uomo di Dio

venerdì 16 maggio 2025
di Silvio Manglaviti

Si è tenuto a Spoleto, presso la Sala dei Vescovi nel Museo Diocesano, l’incontro in titolo, promosso dalla locale sezione dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia (U.N.U.C.I.). Moderatore il giornalista Francesco Carlini. A fare gli onori di casa, dopo la presentazione da parte del Presidente Gen. Mario Di Spirito e i saluti dell’Amministrazione dell’Assessore al Turismo del Comune di Spoleto, S.E.R. Mons. Renato Boccardo, Arcivescovo di Spoleto – Norcia e Presidente della Conferenza Episcopale Umbra, che ha voluto descrivere la santità di Padre Chiti con un’immagine data dai bambini del catechismo alle figure dei santi; alla domanda del presule, chi sono i santi? i bambini – ai quali la maestra aveva mostrato le vetrate del duomo (con i santi rappresentati) attraverso le quali filtrava la luce esterna – hanno risposto: i santi sono quelli che fanno passare la luce!

Padre Chiti è stato proprio questo in tutto l’arco della sua esistenza terrena: uno che ha fatto passare – da tramite – la luce, dal Cielo sulla Terra. Ha sottolineato il Vescovo. È stato dunque un abbrivio, un assist facile quello di Sua Eccellenza ai relatori che si sono avvicendati al tavolo in un salone gremito di pubblico ma soprattutto dei ritratti dei vescovi succedutisi nel tempo alla diocesi spoletina, compresi due futuri pontefici, Urbano VIII e Pio IX. Enrico Arrostiti ha ricordato il suo incontro, giovane sottotenente, con il Maggiore Chiti alla Caserma Gandin e il rapporto di amicizia consolidatosi negli anni a seguire, fino al noviziato a Rieti e successivamente al trasporto delle sue spoglie mortali a S. Crispino di Orvieto. Silvio Manglaviti, ricordando il padre cappuccino e cappellano dei Granatieri, ha seguito il Sentiero di Fede e Azione del Venerabile attraverso la sua storia personale di ragazzo, soldato, comandante e uomo di Dio.

Padre Ubaldo Terrinoni si è soffermato sulle Volontà del Generale che ha deciso, irremovibile, di dedicare la fase finale della Vita al Servizio consacrato; del Soldato di Dio che vuol giungere a Cristo per tramite della Vergine Maria; devozione mariana quella di Padre Chiti, che ne ha caratterizzato l’intera vita. A Padre Flavio Ubodi le considerazioni conclusive dell’incontro. Il Superiore del Convento di S. Crispino, Vice Postulatore nella Causa di Canonizzazione, ha tracciato l’iter tecnico-giuridico del processo che ha portato alla proclamazione di Venerabilità del già Servo di Dio Padre Gianfranco Maria Chiti da Gignese da parte di Sua Santità Papa Francesco il 24 gennaio 2024.

Un “processo” agevolato dall’Odore di Santità che pervadeva già in Vita padre Chiti: “è morto un santo” si udiva dai fedeli ai funerali del Granatiere Cappuccino in Duomo a Orvieto nel 2004. Padre Ubodi ha chiosato mettendo in risalto l’impegno per unire ogni divisione operato sempre da Chiti, che proprio nel suo periodo in R.S.I. si adoperò per mettere in salvo ebrei e partigiani: gli stessi ebrei e gli stessi partigiani che in seguito dichiararono formalmente alle autorità giudiziarie, durante l’internamento di Chiti processato dal tribunale per le epurazioni, come il militare avesse invece sempre agito con senso di giustizia e di contrasto a ogni tipo di violenza gratuita.

Presenti all’incontro anche il Comandante del 2° Reggimento Granatieri in Spoleto, Colonnello Giuseppe Rauso, il Direttore dello Stabilimento militare di Baiano di Spoleto, il Dirigente del locale Commissariato della Polizia di Stato e il Presidente del Centro regionale Umbria ANGS Maurizio Ceccotti con una rappresentanza. La giornata dedicata al Venerabile Padre Chiti si è conclusa con una conviviale presso la Caserma “Giuseppe Garibaldi” sede del 2° Reggimento Granatieri in Spoleto.

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