Si è celebrata domenica 11 maggio ad Allerona la Festa del Patrono Sant’Ansano, preceduta da un triduo di preghiere e dal cammino in suo onore di molti devoti, nel pomeriggio del sabato 10 maggio. "Le Passiones", cioè i racconti scritti sulla vita e il martirio di questo Santo nel VII-VIII secolo e agli inizi del XII secolo, ritenute storicamente rispondenti al vero, attestano il suo passaggio da Roma, per la Via Cassia e la Via Traiana Nova, in direzione del territorio senese dove ha fatto conoscere il Vangelo di Cristo e trovato per questo il martirio nell’anno 303 o 304. Proprio lungo il vecchio tracciato della Via Traiana Nova si trova l’edicola nei pressi di Allerona dove Ansano, secondo la tradizione, sarebbe passato, avrebbe battezzato gli alleronesi del tempo e compiuto miracoli.

La giornata della festa è stata incentrata, come sempre, sulla solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal parroco, don Zefiro Tordi, con la partecipazione dei fratelli della Compagnia di Sant’Ansano e di numerosi fedeli ai quali non ha mancato di sottolineare la concomitanza con gli avvenimenti più solenni della Chiesa, ossia la ricorrenza del Giubileo della speranza e l’elezione del nuovo pontefice Leone XIV. Riferendosi quindi alla figura del martire Ansano, ha affermato che i santi bisogna prenderli per modelli non tanto per quello che hanno fatto ma per l’atteggiamento spirituale interiore che hanno avuto e, esemplificando, ha aggiunto che tutte le persone possono imitare le loro virtù con la dolcezza, la pazienza, la generosità, l’unione con Dio nella preghiera per la salvezza del mondo. Sono le virtù che contano, non la grandezza degli atti, per quanto impressionanti.

Alla processione per le vie del paese, seguita alla messa, hanno preso parte molti paesani con le loro autorità civili e militari. Quest’anno, a coronare l’impegno dei dirigenti alleronesi della Compagnia di Sant’Ansano nella costruzione di rapporti interdevozionali, e degli organizzatori, hanno reso omaggio al Santo, delegazioni di altre confraternite rappresentate dal dottor Francesco Antonetti, presidente onorario delle Confraternite delle Diocesi d’Italia, dalla dottoressa Irene Massaini della Confraternita di Sant’Ansano di Vinci, dal signor Franco Fantozzi, presidente della Confraternita di Sant’Ansano di Dofana, da rappresentanti della Confraternita del SS. Sacramento di Orvieto e di quella viterbese dei Facchini di Santa Rosa la cui Macchina è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’Unesco.
La giornata, che si è poi protratta con svaghi e divertimenti, era iniziata di buon mattino con quell’atmosfera di gioia e di buon umore ridestati dal suono festoso delle campane e dalle marce trionfali della banda, con quel clima che ti fa venire in mente i versi della poesia Il Santo di Vincenzo Cardarelli e ti ricorda che i "santi dai loro tabernacoli son sempre fuori a compiere miracoli" e certo gli alleronesi non avranno mancato di chiedere con le grazie personali anche la pace e la prosperità per tutti senza più il suono cupo e distruttivo della guerra.