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Una mostra fotografica per raccontare la vita attraverso gli sguardi, progetto di animazione sociale "A che gioco giochiamo?" alla Casa Natività di Maria

martedì 29 aprile 2025

Da giovedì 1° a domenica 4 maggio, nell’Atrio del Palazzo dei Sette, a Orvieto, sarà possibile visitare una mostra fotografica degli ospiti della Residenza Protetta "Casa Natività di Maria", a Morrano, foto nate dal progetto di animazione sociale “A che gioco giochiamo?”, entrato ormai nel suo secondo anno di attività. 

Il progetto, a cura della dottoressa Francesca Mara Tosolini Santelli, educatrice professionale e arteterapista, e della dottoressa Deborah Ragno, educatrice socio-pedagogica e psicomotricista, che si è occupata anche della fotografia e dell’editing, verrà presentato durante l’inaugurazione giovedì 1° maggio alle 10.30 nell’Atrio del Palazzo dei Sette, alla presenza dell’Amministrazione Comunale, che ha patrocinato l’evento, e dei rappresentati delle due società promotrici, Obedience to Life S.r.l. e Casa Vincenziana S.r.l. Impresa Sociale.

Il progetto “A che gioco giochiamo?” prevede il recupero di attività ludiche della vita dei partecipanti attraverso il disegno e la tecnica della narrazione, con la condivisione di esperienze e ricordi: giocare, nelle sue diverse forme possibili, contribuisce a mantenere alto l’umore, nonostante le difficoltà, allontanando la tristezza, una delle prime cause di malessere fisico e mentale.

La finalità del progetto si colloca pertanto in un'ottica educativa, legata alla crescita personale di ogni partecipante, ma anche in chiave preventiva, ossia orientata a sviluppare, quanto più possibile, un umore che sia legato a sentimenti positivi, nonostante le difficoltà vissute o i disagi quotidiani specifici dell’età. Obiettivo principale, quello di prevenire il peggioramento delle condizioni psico-fisiche, emotive e relazionali dei partecipanti. 

L'intervento può, inoltre, considerarsi a carattere terapeutico, con lo scopo di incentivare la relazione fra i componenti del gruppo, attraverso la narrazione, le attività ludiche, psicomotorie e l’arteterapia. Una mostra che diventa memoria, per fissare momenti, sguardi ed emozioni e restituirli a chi presterà i propri occhi per immergersi in questo viaggio.

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