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"Cibus in primis" oltre 5.000 interventi con aiuti alimentari, per una spesa di 75.000 euro

giovedì 30 maggio 2024

Rafforzare la rete dei centri di distribuzione degli alimenti e potenziare il ruolo della mensa diocesana. Questa la duplice finalità del progetto "Cibus in primis" che ha già visto effettuare oltre 5.000 interventi con aiuti alimentari, per una spesa di 75.000 euro di contributi 8xMille alla Chiesa Cattolica, oltre agli aiuti della Comunità Europea. Gli importi, contenuti nel rendiconto 8xMille 2022 delle Diocesi dell'Umbria appena presentato, aiutano ad inquadrare sul territorio locale la portata di una delle cosiddette opere segno.

Numeri alla mano, nel rendiconto diocesano ammonta a 470.786,65 euro (pari al 21%) la cifra impiegata per il culto e la pastorale, 365.743,34 euro (pari al 17%) per l'edilizia e i beni culturali, 930.360,88 euro (pari al 42%) per il sostentamento del clero (70 il numero medio di sacerdoti sostenuti in un anno), 447.974,24 euro (20%) per la carità. Nel dettaglio per le opere caritative diocesane l'importo è di 145.985,81 euro, per le opere caritative parrocchiali di 21.200 euro, per le opere caritative di altri enti ecclesiastici 206.000 euro e 74.788,43 euro per altre assegnazioni.

“Prima la pandemia, poi la crisi generata dalla guerra in Ucraina e il conseguente aumento dei prezzi di cibo ed energia – spiega don Luca Conticelli, responsabile diocesano del Sovvenire – hanno provocato una grave crisi alimentare. Anche nella nostra Diocesi i dati raccolti dai centri di ascolto confermano questa tendenza generale. In questa prospettiva si è ritenuto opportuno intensificare le azioni che possono rendere la Chiesa presente nel soccorso concreto alle persone che purtroppo si trovano in necessità”. Al riguardo il parroco invita tutti ad “accantonare per un attimo i propositi e scendere a quello che è l'unico vero grande progetto: aiutare gli altri, soprattutto chi è in difficoltà”.

Le energie della Diocesi si sono concentrate poi principalmente sui giovani che, come sottolineato da Papa Francesco, sono “l'adesso di Dio, i viandanti della fede, i custodi del futuro”. “Per potersi incontrare – afferma Luigi Carandente, economo diocesano – i giovani hanno necessità di spazi semplici e familiari per parlare e relazionarsi tra loro, anche con educatori laici e religiosi che possono accompagnarli e guidarli lungo la via della vita o nella riscoperta della fede, anche nelle piccole cose di tutti i giorni. Per questo abbiamo pensato di rendere idonea a tale scopo Villa Spagliagrano, grande immobile di campagna che ben si presta allo svolgimento di attività pastorali e formative rivolte alle parrocchie e in particolare ai giovani. Nei locali ristrutturati verranno svolte e progettate attività pastorali di catechesi e formazione, oltre che i Grest estivi e invernali dei gruppi diocesani”.

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