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La TV che fa ingrassare

mercoledì 22 maggio 2024
di Beatrice Curci

In Italia un bambino su 10 è obeso ed è ormai molto tempo che il nostro Paese detiene questo triste primato europeo. Anche se negli ultimi anni sta diminuendo il sovrappeso, tuttavia l'obesità rimane stabile. Obesità infantile che si porta dietro non solo una serie di patologie serie, ma soprattutto accorcia la vita media.

Trovare la causa di un problema così complesso non è cosa semplice, perché i fattori che concorrono a questa situazione sono molteplici e non tutti di facile gestione. Alcuni, come una corretta alimentazione e una periodica attività fisica sono senza dubbio dei pilastri su cui agire. Anche perché a partire dagli anni ‘60 la quantità di calorie che assumiamo mangiando è aumentata, ma sono cambiati anche i nutrienti. Attualmente consumiamo più grassi e zuccheri semplici. Inoltre la quantità di moto svolta non è sufficiente a smaltire l’apporto calorico e la maggior parte degli italiani sono un popolo sedentario.

È ormai acclarato che il connubio inattività più eccesso calorico determini obesità. Ma c’è un elemento che spesso non consideriamo e che invece potrebbe giocare un ruolo importante: la televisione. Nonostante l’uso smodato di cellulari e tablet, la TV rimane un elemento costante nelle giornate dei bambini. Questo non significa soltanto che si passa molto tempo davanti la TV si ingrassa, va aggiunto che il passaggio di spot pubblicitari di prodotti a dir poco non salutari avviene proprio durante le ore in cui la programmazione televisiva è dedicata ai bambini. Dunque la TV fa ingrassare direttamente e lo dimostrano i molteplici studi svolti da gran parte dei ricercatori mondiali che evidenziano come la maggior parte degli spot commerciali di cibi non sani venga mandata proprio durante i programmi dei bambini.

La pubblicità dei prodotti destinati ai bambini per merende, spuntini e colazioni è martellante e gioca un ruolo non secondario nel costruire abitudini alimentari lontane da una dieta corretta e salutare. Quando il bambino vede lo spot, ovviamente studiato apposta per lui che induce il consumo di prodotti commerciali come merendine, patatine, bibite gasate, dolciumi vari, lo memorizza e quando al negozio o supermercato riconosce il prodotto e lo vuole comprare.

Quindi le pubblicità di questi prodotti durante i programmi dei bambini posso contribuire alla dilagante epidemia di obesità infantile, tanto che la Società Italiana di Pediatria al Governo ha chiesto di vietare la pubblicità di cibo spazzatura nei programmi tv destinati ai bimbi. Questo anche sulla scia delle linee guida dell'Organizzazione Mondiale Sanità (Oms) sulle politiche per proteggere i bambini dall'impatto dannoso del marketing alimentare.