"Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, è necessaria un'azione urgente"
Domenica 28 aprile si è celebrata la Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, indetta dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro, ILO (International Labour Organization/Organizzazione Internazionale del Lavoro), agenzia specializzata delle Nazioni Unite sui temi del lavoro e della politica sociale e in tale occasione è stato ancora una volta evidenziato il grave impatto dei cambiamenti climatici sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori in tutto il mondo. Sono evidenti le correlazioni tra la mancanza di adeguata tutela e le crisi e le emergenze climatiche. Come ricordato dalle Nazioni Unite, 1,6 miliardi di lavoratrici e lavoratori sono ormai esposti alle radiazioni ultraviolette, con oltre 18.960 decessi ogni anno legati al lavoro che derivano da tumori della pelle diversi dal melanoma.
E sempre 1,6 miliardi di persone sono esposti all’inquinamento dell’aria nei luoghi di lavoro, provocando ogni anno fino a 860.000 decessi legati al lavoro all’aperto. Senza dimenticare gli oltre 870 milioni di lavoratori e lavoratrici del settore agricolo probabilmente esposti ai pesticidi e altri fattori. In Italia assistiamo ad un preoccupante incremento di infortuni gravissimi. Abbiamo assistito all’ennesima strage sul lavoro, a Suviana, dopo i fatti di Brandizzo e altri. A febbraio 2024 i morti sul lavoro sono già 119, il 19% in più rispetto allo stesso periodo 2023. Nel 2023 sono morti 1.041 lavoratori e lavoratrici. Nel 2023 gli infortuni sul lavoro hanno riguardato 585.000 lavoratori e lavoratrici.
Essi vanno di pari passo con i disastri da crisi ed emergenze climatiche che colpiscono decine di migliaia di persone. L’impatto delle mutazioni climatiche, per come si legge nei documenti ufficiali delle Nazioni Unite, “va ben oltre l’esposizione al calore eccessivo, creando un “cocktail di rischi” che si traduce in una serie di situazioni pericolose per la salute”. L’Europa e l’Italia stanno in tali contesti affrontando una serie di sfide climatiche, tra cui caldo estremo, siccità, incendi e inondazioni, con impatto significativo sulle condizioni di vita in tutto il continente. L’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) ha recentemente pubblicato la prima valutazione europea del rischio climatico (EUCRA), che aiuta a identificare le priorità politiche per l’adattamento ai cambiamenti climatici e per i settori sensibili al clima.
Le politiche e le azioni di adattamento dell’Europa non sono però all’altezza dei rischi in rapida crescita. È necessaria ancora una volta un’azione urgente per mitigare e prevenire i rischi alle popolazioni più vulnerabili. Questo determina la necessità di governance a rete che pongano al centro quanto possibile soggetti neutrali e indipendenti e che si sentano parti di questa sfida globale e che abbiano tutte l’ambizione chiesta dall’Accordo di Parigi di incrementare coesione solidarietà e uguaglianza.
Riserva Mondiale della Biosfera Unesco del Monte Peglia