sociale

"Siamo sicuri che l'utilizzo del web dia solamente benefici?"

mercoledì 13 marzo 2024

Cari lettori,
eccoci al nostro secondo appuntamento. Ho fatto una cernita tra argomenti che potrebbero risultare di attualità, suscitare il vostro interesse e, conseguentemente, essere uno spunto per riflettere su alcune tematiche "sensibili". Credo che la tecnologia possa costituire un'opportunità per focalizzarci su alcuni aspetti estremamente importanti. Usufruire delle facilitazioni che la tecnologia ci ha messo a disposizione è stata un'ndubbia agevolazione.

Le distanze si sono azzerate, possiamo comunicare potenzialmente con persone sparse in tutto il globo praticamente in tempo reale, con un semplice clic abbiamo la possibilità di accedere alle informazioni più disparate. Ma siamo sicuri che l'utilizzo del web dia solamente benefici? Quanto tempo trascorriamo con lo sguardo incollato allo schermo di cellulare, pc e tablet? La risposta mi sembra lapalissiana: troppo. Ciò ha determinato soprattutto tra i nativi digitali un progressivo ritiro sociale che spesso ha raggiunto livelli preoccupanti, depauperando le interazioni.

Basta uscire per rendersi conto di quante persone rivolgono lo sguardo al cellulare. Siamo sicuri che questa necessità di "smanettare" risponda ad una effettiva ed impellente ottemperanza di un'improrogabile scadenza oppure è un automatismo che possiamo definire dipendenza a tutti gli effetti? "Dobbiamo essere al passo con i tempi, ma io uso il telefonino il minimo indispensabile, questo è il progresso, siamo bombardati da Internet, ormai non ne possiamo fare a meno" sono le frasi più ricorrenti che sento ripetere quando mi interfaccio con qualcuno riguardo questo tema.

Mi domando se questi ragionamenti siano frutto di un'assuefazione piuttosto che di un effettivo convincimento che questo è "il prezzo da pagare" del progresso. Mi chiedo inoltre che importanza attribuiamo ai "like", all’essere visibili? Dal mio punto di vista questi aspetti hanno assunto una importanza cruciale. Si deve pubblicare tutto quello che facciamo: uscite, viaggi, shopping, tutto deve essere mostrato, spiattellato. Penso a tutto quello che viene pubblicato sui social, per non parlare di tutte quelle volte che si inveisce contro qualcuno oppure quando circolano video in cui adolescenti hanno rapporti.



Penso con sgomento alla violenza di gruppo perpetrata a danno di una ragazza a Palermo lo scorso luglio. Tutto è stato ripreso nei minimi dettagli, come se il farsi vedere costituisse una attestazione di grandiosità. Dovremmo meditare sul perché certe cose accadano, che tipo di valori hanno i ragazzi di oggi? Che incidenza hanno i genitori? Che rapporti sussistono tra genitori e figli? La strumentazione tecnologica è entrata prepotentemente nella nostra quotidianità. Possiamo concepire le nostre giornate senza il "prolungamento della mano destra?". Sarebbe una mera utopia.

Ma, a prescindere dal tempo che consacriamo sul web, mi domando se abbiamo la capacità di gestire il nostro tempo cercando di fare dell’altro, se siamo in grado di discernere, di valutare se quello che facciamo produca effetti positivi oppure  ci lasciamo trasportare passivamente da tutto quello che ci viene propinato? Ognuno di noi, a mio modesto parere, dovrebbe farsi questa domanda poiché stiamo parlando di qualcosa cche è frutto dell’ingegno umano. Non vorrei che tutto questo si ritorcesse contro di noi, sarebbe paradossale che una avveneristica invenzione si trasformasse in un pericolosissimo boomerang.

Vi abbraccio e vi ringrazio,

Fabrizio Caronia 
fabrizio66caronia@gmail.com