Un grido di dolore e di denuncia ma anche un atto profondamente creativo, lirico. La bellezza contro l'orrore, la testimonianza contro il sopruso, il grido contro il silenzio, la solidarietà contro l'assenza. Una testimonianza tanto perentoria quanto iconica di una comunità trasversale a tutta l'Italia che ogni anno sceglie le forme plastiche della ceramica per modellare un impegno imprescindibile per l'umanità. Un "imperativo categorico".
Scarpe, sandali, zoccoli, stivali, modellati, cotti al forno, dipinti, smaltati, tutto esclusivamente a mano, il colore rosso come simbolo per eccellenza della violenza e della vita negata e collocati, esposti, nei luoghi della quotidianità, della cultura, del divertimento, del culto, della politica. Ovunque. Lungo le strade, sui marciapiedi, sulle panchine, nelle piazze. Su un balcone, sulla spiaggia, su un prato.
Come anche dentro i palazzi delle istituzioni o negli uffici, nelle scuole e nelle biblioteche o sul sagrato di una chiesa. Nel cuore del centro storico come in periferia. Insieme agli adulti come ai più giovani, a cominciare dai bambini, per crescere nel rispetto dei diritti più fondamentali. Accanto alla bellezza scenografica di un monumento oppure sfiorando il degrado urbano di una periferia.
Perché se l'orrore può essere ovunque anche lo sdegno sia ovunque e diventi atto civico nel segno dell'arte e della creatività. Maestri da tempo a bottega e giovani allievi, artigiani di lungo corso e nuovi designer d'avanguardia, uomini e donne, ragazzi e ragazze.
E con le scarpe installazioni, flash mob, performance di danza, reading di poesia, momenti di teatro, mostre, workshop, incontri per riflettere e agire. Iniziative che sia aprono venerdì 25 novembre ma che, in molti casi, proseguono anche nelle settimane successive.
Tutto questo è "Scarpette Rosse in Ceramica" il cui valore pubblico è bene evidenziato dalle parole del presidente dell'AiCC, Associazione Italiana Città della Ceramica, Massimo Isola:
"Torna 'Scarpette Rosse in Ceramica', torna con rinnovata energia, torna perché nel corso degli anni abbiamo visto che questa manifestazione ha un impatto sull'opinione pubblica importante, riesce a coinvolgere istituzioni, scuole, associazioni, cittadini. Un'esperienza positiva che nel corso del tempo ha portato decine di Amministrazioni Comunali a coinvolgere artigiani, ad animare il dibattito pubblico. Ci occupiamo da sempre dei temi dei diritti, dei grandi valori, delle relazioni tra i popoli con Scarpette Rosse cerchiamo di parlare anche agli indifferenti, andare ad aggredire spazi pubblici, piazze, angoli, pezzi di strada, istituzioni".
Questa edizione assume peraltro un significato e una valenza particolarmente importanti nel contesto sempre più drammaticamente evidente del regime iraniano, e del dissenso violentemente represso. Dallo scorso anno un'altra significativa finestra sul mondo che Scarpette Rosse apre è quella argentina del CAAC Centro Argentino de Arte Cerámico, gruppo di donne ceramiste coordinato da Anita Bado con la giornata "Ni una menos", il cui colore simbolico è il viola al posto del rosso. "Scarpe Viola. Vive ci vogliamo" "Zapatos Violetas. Vivas nos queremos".
"Scarpette Rosse in Ceramica" delle Città della Ceramica è un progetto in progress, al quale partecipano tutte le Ccttà aderenti ad AiCC. In Umbria, a Deruta, tra le tante manifestazioni di sensibilizzazione culturale sul tema, il 25 novembre, si aprirà la mostra delle scarpette rosse in ceramica realizzate dai maestri ceramisti nell'Atrio del Palazzo di Città.
Nell'Antica Fornace Grazia, fornace del XVI secolo e oggi spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea, vengono presentati alcuni abiti femminili, disegnati e realizzati dagli studenti e studentesse del Liceo Artistico "A. Magnini" di Deruta e impreziositi dai decori della tradizione ceramica derutese.
Nel Lazio Viterbo ha nel Palazzo dei Priori il cuore dell'evento che unisce alla mobilitazione socio culturale quella artistica con l'installazione di scarpette in ceramica realizzate dalle più note artiste ceramiste viterbesi insieme agli studenti del Liceo Artistico. Viterbo raccoglie inoltre l'idea lanciata da Oristano di realizzare targhe in ceramica con il numero antiviolenza e antistalking 1522 con un'opera collettiva, un grande pannello a scala urbana con le maioliche-targhe decorate all'interno dei laboratori.
Le 45 Città di affermata ed antica tradizione ceramica che aderiscono ad AiCC sono Albisola Superiore, Albissola Marina, Appignano, Ariano Irpino, Ascoli Piceno, Assemini, Bassano del Grappa, Borgo San Lorenzo, Burgio, Calitri, Caltagirone, Castellamonte, Castelli, Cava de’ Tirreni, Celle Ligure, Cerreto Sannita, Città di Castello, Civita Castellana, Cutrofiano, Deruta, Este, Faenza, Grottaglie, Gualdo Tadino, Gubbio, Impruneta, Laterza, Laveno Mombello, Lodi, Monreale, Montelupo Fiorentino, Napoli-Capodimonte, Nove, Oristano, Orvieto, Pesaro, San Lorenzello, Santo Stefano di Camastra, Savona, Sciacca, Sesto Fiorentino, Squillace, Urbania, Vietri sul Mare, Viterbo.