sociale

Dall'Ecuador al Nido di Bolsena in un chicco di caffè

martedì 23 novembre 2021

Sono troppo piccoli per gustare la bevanda nervina e goderne gli effetti corroboranti. Senza fretta, verrà anche per loro il tempo dell’iniziazione alla magica tazzina. Intanto la pianta è stata messa a dimora nel giardino didattico delle buone idee e buone pratiche, quello in cui si coltiva la nuova sensibilità ecosistemica, necessaria a rimettere il mondo sui giusti binari.

I piccoli sono quelli del Nido "L’Isola che non c’è" di Bolsena. La pianta, invece, è un piccolo albero di caffè che si trova in Ecuador, adottato dalle operatrici del Nido e dalla Quadrifoglio, cooperativa sociale a cui è affidata la gestione della struttura. Intermediario dell’adozione Treedom, un’organizzazione che consente di piantare alberi a distanza e di seguire online la storia del progetto che contribuiranno a realizzare.
 
"La nostra adozione - dicono le educatrici dell’Isola che non c’è - aiuta le comunità rurali che si prendono cura dell’albero e godono dei suoi frutti. Fa bene all’ambiente perché gli alberi assorbono CO2, emettono ossigeno, favoriscono la biodiversità e contrastano l’erosione del terreno". L’adozione dell’albero ha fecondato di fantasie l’ambiente del Nido. Così è nato un laboratorio di Coffee Art con attività artistiche e sensoriali, di manipolazione e sperimentazione in un ambiente appositamente realizzato handmade.   


 
"Siamo molto orgogliose - proseguono - di questa iniziativa che abbraccia il futuro dei nostri bimbi:  tanti piccoli Greta Thunberg che vivranno in un mondo attento al  benessere del pianeta, alle energie rinnovabili, alla blue economy. Quindi un ringraziamento speciale va proprio a loro, ai nostri piccoli che ci offrono continui stimoli di ricerca e sperimentazione educativa".