sociale

La "capacità di restare" e la festa della Madonna Addolorata di Allerona Scalo

lunedì 13 settembre 2021
di Antonio Ruina

Nel rispetto delle norme anti-Covid anche Allerona Scalo ha concluso la sua festa. Da mercoledì e fino a lunedì un susseguirsi di iniziative religiose hanno coinvolto il paese: le messa in preparazione e per tutti i defunti, il rosario e le confessioni. Sabato sera la celebrazione officiata da don Stefano Puri; e a seguire la Madonna Addolorata è stata portata, con un mezzo predisposto, in tutte le vie del paese accompagnata dal parroco.

La mattina della domenica è stata anche allietata dalla banda che, con i suoi elementi, ha svegliato il paese. La messa, presieduta dal parroco don Eugenio Campini è stata, alla conclusione, anche un motivo per fare un bilancio sugli anni passati insieme al giovane sacerdote. Così, è stato possibile ripercorrere la crescita umana e spirituale che, “la comunità matura di Allerona Scalo ha saputo cogliere con intelligenza e consapevole di ciò che il tempo impone”.

Dalle messe alternate per unità pastorale, al catechismo in un’unica realtà parrocchiale, nonché la sospensione delle celebrazioni feriali in caso di funerale per consentire alla comunità di ritrovarsi insieme per ricordare il fratello o la sorella defunta. Le cresime e le comunioni celebrate insieme a tutti i bambini dell’unità pastorale come anche il catechismo unificato e non più per singola chiesa parrocchiale; la sospensione delle messe nelle altre parrocchie in occasione delle feste patronali. Non da meno la trasparenza nelle offerte alla chiesa con l’innovativo criterio del bonifico bancario per i matrimoni, le cresime e le prime comunioni.   

Scelte, senza dubbio invise a coloro che, purtroppo, non hanno capacità di cogliere i cambiamenti necessari e indispensabili; ma sono state decisioni accolte da coloro che “sanno restare nonostante tutto”. Quanto è stato fatto e che il sacerdote, don Eugenio Campini, ha portato avanti con coraggio, senza remore e non avendo paura di essere malvisto da qualcuno incapace di allargare i propri orizzonti, possono e dovrebbero essere motivo di crescita per altre realtà.  

Dunque, per questa festa il nostro grazie deve andare al Comitato Festeggiamenti Parrocchiale presieduto da Lucia Pistucchia, al parroco don Eugenio Campini e a tutti coloro “che sono stati capaci di restare” fedeli alla tradizione della Chiesa nonostante gli inevitabili cambiamenti.