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"Lab.Qua - Laboratori di Quartiere", il nuovo progetto umbro coinvolge anche Orvieto

martedì 25 maggio 2021

Si è tenuta martedì 25 maggio, a Perugia, nei Giardini del Frontone, la conferenza stampa di presentazione del progetto umbro Lab.Qua. – Laboratori di Quartiere, che coinvolgerà le comunità di Perugia, Umbertide, Montone, Passignano, Spoleto, Castel Ritaldi, Terni, Orvieto, Città di Castello e Foligno nella riqualificazione di spazi locali, di quartiere, che possano diventare punti di riferimento aperti ed accoglienti per cittadini/e di tutte le fasce di età.
 
“Lab.Qua, è stato progettato dal gruppo Forma.Azione, impegnato nella progettualità del terzo settore e che da anni si occupa di formazione ed educazione inclusiva e di cui sono responsabile - ha commentato Anna Schippa - è un progetto a valere sull’avviso pubblico per la presentazione di programmi regionali finalizzati a realizzare interventi post-emergenziali correlati alla diffusione del virus Covid-19 in attuazione dell'accordo Stato-Regione Umbria 2019 ed è quindi finanziato dalla Regione Umbria con risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha come capofila l’Associazione Borgobello di Perugia.

Lab.Qua coinvolge 13 associazioni distribuite in tutta la regione, con l’obiettivo di rispondere ai bisogni che emergono da ogni singolo territorio e che in questo momento di pandemia sono ancora più evidenti. Abbiamo cercato di mettere a sistema diverse realtà tra associazioni, gruppi di volontariato, diversi soggetti che a vario titolo fanno solidarietà. Parallelamente alla realizzazione del progetto si muoverà un comitato di valutazione e monitoraggio che farà emergere i punti di forza di ogni Lab.Qua e di ogni territorio, per metterli a sostegno anche degli altri territori coinvolti". 

Lab.Qua nasce infatti con l’obiettivo di favorire esperienze di cittadinanza, di sostegno sociale ed intergenerazionale, attraverso azioni, attività e laboratori rivolti a tutti i cittadini che a seguito dell’isolamento e delle problematiche economiche e sociali divenute sempre più insistenti a causa della pandemia, necessitano di spazi di condivisione e confronto per tornare ad essere una collettività che si supporta a vicenda.

"Le 13 realtà che daranno vita ai Lab.Qua – ha commentato Fabrizio Croce, coordinatore delle attività dell’Associazione Borgobello, soggetto capofila di progetto - hanno trovato terreno comune di condivisione nel target di riferimento, un quartiere cittadino, e nella vocazione alla promozione sociale nel territorio di appartenenza. Lab.Qua è un progetto che è stato finanziato per un anno di realizzazione, ma il nostro obiettivo comune è dare vita a dei modelli di collaborazione e di mutuo soccorso inediti e potenzialmente riproducibili, facendo in modo che dopo i primi 12 mesi gli spazi riqualificati ed utilizzati oltre che le iniziative proposte, possano autosostenersi e proseguire anche al termine del progetto stesso. A Borgobello ad esempio abbiamo iniziato da uno studio condotto da un antropologo per comprendere chi e quanti sono i cittadini, le attività commerciali e le varie emergenze presenti nel quartiere, in modo da avere chiaro a chi dobbiamo rivolgerci e quali sono le richieste a cui dare risposte.”
 
Mission del progetto è infatti restituire i servizi necessari ad ogni quartiere/città coinvolti, dopo averli analizzati e valutati in momenti laboratoriali in cui saranno coinvolti i cittadini che vivono quel quartiere, soggetti attivi che con la loro partecipazione saranno la trama di sostegno del quartiere stesso oltre che esserne i primi fruitori. L’offerta laboratoriale sarà declinata rispetto ai bisogni di diversi target: famiglie, giovani, anziani, disabili, categorie svantaggiate in genere.
 
Il lockdown è servito da acceleratore di alcuni processi solidaristici, sono nate organizzazioni spontanee di cittadini, come una sorta di risposta civica alla situazione di emergenza, in grado di fornire abbigliamento e cibo ai propri vicini in difficoltà, creare una rete di supporto: da quello psicologico, a quello materiale per l’acquisto di farmaci e beni di prima necessità. Lab.Qua propone di mettere a sistema queste iniziative spontanee grazie alla creazione di 10 LABoratori di QUArtiere finalizzati a sostenere dinamiche di comunità inclusive e partecipative. I Lab.Qua sono spazi comuni che si adattano alle esigenze di ciascuno e che propongono iniziative molto diverse: dalle rassegne culturali, ai servizi alla persona, dagli sportelli di consulenza, ai servizi per famiglie, minori, disabili ed anziani.
 
Ad intervenire alla conferenza stampa, per raccontare la propria proposta progettuale, diversi rappresentati delle Associazioni di Promozione Sociale coinvolte in tutta Umbria: APS Borgo Bello (capofila) e APS A.DiC Umbria entrambe di Perugia; Associazione Sportiva dilettantistica Tartaruga XYZ di Orvieto; APS Borgo Sant'Antonio Porta Pesa di Perugia; APS La Tartaruga di Terni; Cofad Comitato Famiglie Disabili di Città di Castello; Senza Monete APS di Orvieto; Associazione Gruppo Volontari di Umbertide; Ya Basta! Perugia APS; APS L'Uovo di Colombo di Spoleto; il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Montone; APS Happy Hour di Passignano sul Trasimeno; e l’APS Zoe di Foligno.
 
Tra gli interventi proposti dalle varie associazioni coinvolte nei Lab.Qua, anche quello di Paola Quattoni dell’Associazione Sportiva Dilettantistica "La Tartaruga XYZ" di Orvieto che lavora con i disabili con l’obiettivo di superare le barriere fisiche ed architettoniche e le difficoltà psicofisiche in modo che attraverso lo sport le persone possano avere maggiori relazioni sociali e conoscere gli spazi e la città in cui vivono.

"Per Lab.Qua - ha detto - organizzeremo un corso di ciclismo teorico e pratico per riqualificare uno spazio urbano in disuso che è il ciclodromo urbano, che è collegato al lungo fiume. Vogliamo dare un senso alla bici come mezzo di mobilità consapevole, che guarda all’ambiente in ottica green e alla mobilità sociale, infatti organizzeremo anche uscite di gruppo in bicicletta con i nostri ragazzi, ma aperte anche alla cittadinanza proprio nell’ottica di promuovere l’inclusione sociale e permettere a tutti di superare le barriere fisiche e le difficoltà psicofisiche.

Altra azione che proporremo saranno delle camminate in particolare sul lungo fiume per realizzare laboratori di Land Art e fotografia che oltre al valore culturale, hanno l’obiettivo di favorire l’orientamento sul territorio, la conoscenza del proprio luogo di vita, altre attività che faremo saranno giornate dedicate alla pulizia del lungo fiume e del parco fluviale del fiume Paglia, quindi un orientamento e conoscenza della città che guarda alla socialità, ma anche ad atti di civiltà rispetto all’ambiente circostante".