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La colonna di soccorso di Orvieto al terremoto in Irpinia nel 1980

lunedì 23 novembre 2020
di Silvio Manglaviti
La colonna di soccorso di Orvieto al terremoto in Irpinia nel 1980

La mattina del 24 novembre 1980 la Croce Rossa Italiana di Orvieto stava già organizzando l'invio di soccorsi nelle zone colpite dal sisma la sera avanti. La piazzetta di San Giuseppe era la sede della C.R.I. nel Palazzo Gualterio, anche garage dell'ambulanza. Il prof. Tempobono era il segretario della C.R.I. orvietana e pianificava il soccorso. La sera, la colonna era formata. Ambulanza, un ospedale da campo, una cucina rotabile, un furgone Bedford, un furgoncino fiat 850 del Grand Hotel Italia e altri mezzi messi a disposizione da generosi orvietani. Stracolmi di coperte, vestiario e altri generi di necessità.

La task force (si direbbe oggi) orvietana constava di medici e studenti di medicina, Alberto Romizi, Claudio Pieretti, Igino Ciomei, Paolo Egidi; alla guida dell'ambulanza il mitico Tonino Graziani; Tommaso Campanari, Sandro Proietti, Claudio Bizzarri, Silvio Manglaviti. In testa, con la volante, il commissario Gregorio. La mattina del 25 fu montato il campo a Laviano, completamente rasa al suolo. Il campo sportivo, che fungeva anche da zona atterraggio elicotteri e dove erano le tende era però un acquitrino a causa delle copiose piogge. Il giorno dopo fu deciso di spostare la colonna presso l'ospedale disastrato a Muro Lucano.

I medici si misero a disposizione degli organizzatori locali del soccorso. Erano Altri Tempi. Eroici ma di eroi normali, del quotidiano. Pionieri dell'emergenza sin dai tempi del Polesine, del Belice, di Firenze, del Friuli. Nel '79 la Diocesi di Orvieto aveva inviato generi di necessità in Valnerina. Orvieto ha sempre risposto prontamente alle richieste di soccorso. Generosamente consapevole, disponibile. Quando c'erano solo Croce Rossa e Militari.

Non esisteva ancora la Protezione Civile che nascerà proprio nell'occasione del sisma in Irpinia. Non esistevano i telefonini né i computers. La terza rete Rai era nata l'anno avanti. La Pietas umana era la molla e la forza di un Popolo e di una Nazione. Forza e spirito di sacrificio e profonda abnegazione. Altruismo e solidarietà.