Sì unanime al Piano straordinario Infanzia e Adolescenza

Nella seduta di venerdì 3 luglio il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la mozione presentata da Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”) in merito al Piano Straordinario Infanzia e Adolescenza. La mozione impegna il Sindaco e la Giunta:
- ad attivare immediatamente una fase di ascolto del territorio tramite l’associazionismo locale, il mondo del terzo settore e ogni altra soggettività singola o associata ritenuta utile, per elaborare il piano dei bisogni del territorio per le politiche in oggetto e i progetti per le famiglie;
- a co-progettare insieme alle realtà locali del terzo settore le migliori risposte possibili per l’infanzia e l’adolescenza del nostro territorio, favorendo l’accesso ai servizi per ragazzi/e (grest, centri estivi, oratori, campus, centri di aggregazione giovanile etc) da parte delle famiglie con maggiori fragilità ed economicamente più in difficoltà, attivando una positiva collaborazione con la Regione e con riferimento al Piano approvato, al fine di reperire ogni risorsa utile e possibile per definire il Piano Comunale per l’Infanzia e l’adolescenza;
- ad elaborare in tempi rapidi tramite gli uffici tecnici preposti un report sullo stato manutentivo degli edifici scolastici che insistono sul nostro territorio comunale, di eventuali spazi pubblici da poter mettere a disposizione delle eventuali necessità delle istituzioni scolastiche locali al fine di permettere dall’inizio di settembre il ritorno, per quanto possibile, alla didattica frontale e alla socialità dei bambini e dei ragazzi;
- a sollecitare un confronto a breve termine con le istituzioni scolastiche locali – appena il Ministero approverà le linee guida per la ripartenza della scuola a settembre – al fine di collaborare per la risoluzione delle diverse criticità che inevitabilmente emergeranno per l’applicazione delle nuove modalità di scuola (necessità di maggiori spazi per distanziamento ed eventuali doppi turni, hardware e connettività per la dad e formazione docenti, implementazione trasporti scolastici etc.)
Le premesse della mozione sono state illustrate dalla proponente che ha affermato: “la grave emergenza epidemiologica legata al Covid-19, che tra le altre cose ha determinato la chiusura di tutte le scuole fin dai primi giorni di Marzo, ha fatto sì che bambini e ragazzi abbiano trascorso quasi tre mesi in casa con uscite e spostamenti quasi azzerati. Il sistema educativo ha in primis la funzione di garantire i diritti costituzionali dei bambini e dei ragazzi a ricevere un’istruzione e ad avere accesso alle risorse per il pieno sviluppo delle proprie capacità; inoltre contribuisce a conciliare le possibilità lavorative per i genitori nel contesto familiare.
Durante tutto questo periodo i ragazzi e le ragazze hanno anche perso la strada, i giardinetti, lo sport in compagnia, gli amici e le prime fughe di autonomia in bici. Le suddette necessarie limitazioni dei diritti continueranno a segnare la vita e le abitudini dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie anche nell'attuale Fase 2/3 di ripresa, in cui, peraltro sono ancora in fase di definizione da parte del Ministero dell’Istruzione, eventuali criteri e/o piani che dovranno garantire l’accesso sicuro alle aule per la ripresa della Scuola, senza rischiare un nuovo aggravarsi dell’epidemia. L’allontanamento dalla scuola, peraltro, seppure fonte di alcune opportunità legate alla modalità di didattica a distanza, ha determinato conseguenze gravi anche in termini di crescita delle disuguaglianze sociali sia per i bambini che per i ragazzi, soprattutto nei confronti di quelli che, in carenza di dispositivi e/o di connessione, hanno avuto difficoltà a seguire al meglio i programmi didattici.
Il 12 maggio 2020 l’Assemblea Legislativa Regionale dell’Umbria ha approvato all’unanimità la proposta di risoluzione avanzata dal Consigliere Regionale Andrea Fora avente ad oggetto ‘Attività estive e sostegno educativo – un piano straordinario per l’infanzia e l’adolescenza’”. “Le scuole chiuse, come ha sottolineato il Presidente Mattarella – ha proseguito - sono una ferita per tutto il Paese. Dopo questi mesi di chiusura, di grandi difficoltà con la didattica a distanza, di gestione delle dinamiche familiari, di interruzione delle relazioni affettive e tra pari, dovremmo mettere al centro i minori. Anche nel nostro territorio l’emergenza causata dal Covid-19 ha generato conseguenze gravosissime sul tessuto socio-economico cittadino, creando peraltro nuove forme di povertà che sono andate ad aggiungersi a quelle già esistenti.
L’estate imminente non potrà essere per molte famiglie occasione di vacanza come lo era negli anni passati con la conseguenza che ci saranno molti bambini che vivono in contesti familiari di disagio o con disabilità e ancora moltissimi minorenni che vivono in stato di povertà i quali, senza neanche più la scuola, rischiano di restare completamente abbandonati a se stessi e spesso in case con famiglie e situazioni a rischio. La necessità riguarda anche e soprattutto la necessità di recuperare l’esigenza delle relazioni e degli incontri, di ricostruire spazi generativi. In questo contesto, è necessaria una strategia cittadina che si ponga come focus il benessere dei bambini/e e dei ragazzi/e, soprattutto nel periodo estivo, in particolar modo di quelli più svantaggiati, alleggerendo il carico delle famiglie ed in particolare delle donne, a cui è spesso affidata quasi esclusivamente l'attività di cura dei più piccoli in mancanza del supporto scolastico, rendendo difficoltoso il ritorno al lavoro”.
“Con questi obiettivi – ha concluso - è opportuno elaborare un ‘Piano Straordinario Infanzia ed Adolescenza’, da concertare tra le istituzioni cittadine e i rappresentanti di quelle culturali, sociali e sportive, che tenga conto delle seguenti finalità e priorità: aprire ai bambini ed ai ragazzi gli spazi della città, nell'ottemperanza delle misure anti-contagio: piazze, giardini, parchi, spazi sportivi e spazi culturali, scuole, biblioteche, teatri, musei, privilegiando gli spazi all'aperto e le aree verdi, mappando adeguatamente le aree disponibili come luoghi di apprendimento, di svago, di sport, di socialità.
A tal fine il Piano dovrà coordinare tutte quelle realtà che, a livello cittadino e frazionale, hanno storicamente offerto strutture e risorse per offrire opportunità per il tempo vacanza dei bambini e dei ragazzi, coinvolgendo il volontariato, il privato sociale, gli oratori parrocchiali, le associazioni sportive e del terzo settore ed in generale tutte quelle realtà che costituiscono il mondo dell'educazione, dello sport e della cultura. A questo scopo è infine necessario definire il quadro degli investimenti necessari, avviando tempestivamente, anche in collaborazione con la Regione, una ricerca di finanziamento avvalendosi delle disponibilità di bilancio e ricercando forme di contribuzione”.
Qui, ampi stralci del dibattito a cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Orvieto.

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