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"Hortus Trasimeni". Il giardino sociale e terapeutico coltiva solidarietà anche online

sabato 25 aprile 2020
di Davide Pompei
"Hortus Trasimeni". Il giardino sociale e terapeutico coltiva solidarietà anche online

Le vie del web sono infinite. E il momento di tornare a forme di interazione vis a vis non ancora noto. Mentre il Coronavirus ridisegna i rapporti tra le persone, c'è una realtà come l'Hortus Trasimeni di Castiglione del Lago nata da poco meno di un anno su impulso dell'Associazione di Promozione Sociale "Laboratorio del Cittadino" che non rinuncia a fiorire. Lo fa anche virtualmente attraverso il sito dove è possibile consultare il progetto, conoscere gli eventi fin qui realizzati e reperire schede e attività da svolgere soprattutto con gli studenti.

Il tutto, nella trepidante attesa che, superata l’emergenza, si possa tornare a riempire occhi e mente dei suoi colori e profumi. E smettere di divinare il futuro come aruspici. Nato grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, l'iniziativa punta proprio alla coltivazione della solidarietà, facendo del giardino uno strumento di sviluppo sostenibile e di socializzazione per "costruire una società dove ciascuno possa vivere serenamente con gli altri in un ambiente sano per il corpo e lo spirito e prendersi cura del verde per inserimento lavorativo".

"Come associazione – spiega Mariella Morbidellici occupiamo da tanti anni di sostenibilità ambientale e inclusione sociale insieme a tante altre realtà associative sparse nel mondo, ponendo spesso questioni legate al bisogno di cambiare la società, le nostre relazioni con gli altri, con la natura, con il mondo. Ci è voluta la presenza un minuscolo Covid-19 per bloccare l’economia di mercato e rendere il cielo blu a tutti". Per la presidente del Laboratorio del Cittadino, a condizione di isolamento in cui tutti ci si ritrova può essere anche un'opportunità.

Per riflettere sulle cause. Ma soprattutto sulle soluzioni da prendere dopo il confinamento. Cosa possono fare educatori ed operatori sociali durante questa crisi? "Sicuramente – afferma – prendersi cura di noi stessi e dei nostri familiari e amici e resistere a questo virus. In seguito, tenere le nostre associazioni a galla per essere sempre presenti dopo. Una volta che la crisi sarà passata, riaccompagneremo le persone del territorio nel giardino e nelle altre strutture delle associazioni, perché la domanda di cambiamento sarà immediata e forte.

Abbiamo osservato l’aiuto reciproco di tante persone anche tenendoci a distanza. Anche la solidarietà e la creatività sono utili per non cadere nella depressione". E tra gli strumenti messi a disposizione in questi giorni per rimanere in contatto con le sue molteplici attività c'è anche il sito del giardino sociale e terapeutico realizzato nel cuore di Castiglione del Lago. Una vetrina prima di tornare nello spazio esterno della Scuola di Specializzazione Dea, in Via del Forte, per "ritrovare il gusto e le capacità di vivere con gli altri, creare, gustare, condividere come nuova forma di libertà e di autonomia".