«Faccio il rianimatore da anni, ma ora è diverso. Stanotte mi sono avvicinato a un anziano. Gli avevamo messo il casco per la respirazione. Lui si guardava intorno spaurito. Mi sono chinato e lui ha sussurrato Ma allora è vero? Sono grave? Ho incrociato quel suo sguardo da cane bastonato e ho capito che stavolta non avevo risposte». La dottoressa Francesca Cortellaro: «Sai qual è la sensazione più drammatica? Vedere i pazienti morire da soli, ascoltarli mentre t'implorano di salutare figli e nipotini.
I pazienti Covid-19 entrano soli, nessun parente lì può assistere e quando stanno per andarsene lo intuiscono. Sono lucidi, non vanno in narcolessia. È come se stessero annegando, ma con tutto il tempo di capirlo. L'ultimo è stato stanotte. Lei era una nonnina, voleva vedere la nipote. Ho tirato fuori il telefonino e gliel'ho chiamata in video. Si sono salutate. Poco dopo se n'è andata. Ormai ho un lungo elenco di video-chiamate. La chiamo lista dell'addio. Spero ci diano dei mini iPad, ne basterebbero tre o quattro, per non farli morire da soli». «Ora, se ci riuscite, lamentatevi ancora che a stare in casa vi annoiate».
Queto il messaggio, inviato da Ettore Ferrini, ricevuto e recepito dal negozio Euronics di Orvieto, i cui addetti non hanno esitato ad attivarsi. Mai, come in questa tragica occasione, il loro lavoro può trasformarsi da pur razionale ed utile servizio, in indispensabile opportunità di solidarietà e condivisione umane. E allora Dana, Davide, Enrico, Giorgia, Giulio, Leonardo, Mauro, Niccolò, Silvia e Stefania hanno deciso tutti insieme di donare qualche ora di retribuzione del loro lavoro per regalare due tablet a chi non deve rimanere solo.
Commossi da questo gesto, anche i titolari Catia, Lorenzo e Fabrizio Cortoni si aggiungono alla loro generosità per raddoppiare il risultato. "Forniremo quindi - annunciano - cinque tablet alla Struttura Complessa di Medicina Generale e d’Urgenza del Presidio Ospedaliero "Santa Maria della Stella" di Orvieto". #andràtuttobene