sociale

La Cisl dalla parte delle donne. "Andare avanti con lo strumento legislativo"

lunedì 10 febbraio 2020
La Cisl dalla parte delle donne. "Andare avanti con lo strumento legislativo"

Con l'annunciata iniziativa "I volti della violenza", la Cisl Umbria prosegue il cammino avviato per dire no alla violenza di genere e alle disparità di genere nei luoghi di lavoro, che si manifesta sia in termini occupazionali e salariali che di carriera. Per la coordinatrice delle donne Cisl Umbria Sara Claudiani, che ha aperto i lavori lunedì 10 febbraio a Ponte San Giovanni, è sempre più necessaria una cabina di regia che a livello regionale crei una rete diffusa di monitoraggio e tutela grazie al contributo delle istituzioni regionali, dei comuni, dei sindacati e delle parti datoriali.

"Questa - ha detto - deve andare di pari passo con la contrattazione aziendale, che soprattutto in caso di maternità deve permettere alle donne di poter accedere allo smart working e a forme più flessibili di lavoro". Ad invocare la possibilità del part-time nei rinnovi contrattuali, e non solo nelle contrattazioni di secondo livello, per le mamme lavoratrici a seguito del periodo di congedo per maternità è ritornata con forza la coordinatrice dell'Ufficio Vertenze Cisl Umbria e rappresentate degli Uffici Vertenze Cisl nazionale all’interno del Coordinamento Cisl nazionale femminile, Olivia Stazi, che nei suoi quindici minuti di intervento ha raccontato le difficoltà incontrate da molte donne che hanno trovato nella Cisl un supporto.

"La richiesta della lavoratrice - ha affermato - potrebbe, anzi dovrebbe, essere fatta nelle sedi protette (per esempio l’ispettorato del lavoro, come avviene per le dimissioni nei tre anni di vita del bambino) per evitare abusi da parte dei datori di lavoro". Partendo dalla strategicità della contrattazione, il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti ha spiegato come l’azione sindacale a tutela delle donne si debba muovere su due versanti.

"Oltre alla contrattazione, possibile attraverso accordi con avvisi comuni con le parti datoriali - ha spiegato - bisogna proseguire sul piano legislativo. Il sindacato infatti si sta adoperando per far recepire una legge nazionale che contrasti e arrivi ad annullare tutti quei comportamenti che nei luoghi di lavoro possono essere ricondotti alla violenza sessuale". Oltre all’analisi dedicata al mercato del lavoro, l’incontro pubblico moderato dal segretario regionale Cisl Umbria Gianluca Giorgi, ha permesso di approfondire la questione della violenza da più punti di vista, grazie ad una serie di contributi.

Quelli di Francesca Di Felice, responsabile del Coordinamento Donne FIT CISL, Elena Proietti, assessore del Comune di Terni,
Beatrice Lilli, autrice di "Rose rosse. 17 anni di violenza domestica", Edi Cicchi, assessore del Comune di Perugia, e Monica Paparelli, consigliera di parità della Regione Umbria. Insieme per conoscere per capire. Conoscere per agire e superare una piaga sociale.

"Dati Istat alla mano - ha affermato Manzotti - le donne che hanno subito violenza negli ultimi 5 anni sono state 6.700.000: almeno una volta nella loro vita hanno subito un abuso sessuale (21%), fisico (20%) o stalking (16%)". Alla luce di questa consapevolezza l’impegno della Cisl si rivolge alla collettività e tende a un percorso di consapevolezza, che naturalmente deve partire dalle nuove generazioni ma deve investire tutti nella quotidianità. Incontri come questo vogliono raccogliere questa sfida, che rappresenta una battaglia di civiltà".

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