sociale

L'alluvione raccontata da Giulio Anselmi

domenica 2 dicembre 2012

Caro diario,
ho bisogno di parlarti di una disgrazia che ha colpito buona parte dell'orvietano. Parliamo di una vera e propria alluvione causata dall'apertura improvvisa di una diga e dalla pioggia che ha alimentato il Paglia e il Chiani. Il giorno 12/11/2012, Orvieto scalo è stata sommersa e l'alluvione ha portato enormi disastri seguiti dalla disperazione dei lavoratori che in un attimo si sono trovati i loro negozi, aziende, fabbriche, concessionarie e ristoranti fortemente danneggiati. Se almeno fossero stati avvisati dai responsabili della Protezione Civile, tutti avrebbero messo in salvo i propri prodotti e se la diga, invece di aprirsi improvvisamente, si fosse aperta un po' per volta, beh, i danni sarebbero stati minori. Insomma, vie sommerse, piccole frane, case con l'acqua che arrivava al tetto e soprattutto persone in pericolo di vita. Ad una signora è entrata l'acqua nella cantina e ha rischiato di annegare, ma per fortuna con l'aiuto di alcune persone e lottando con tutte le forze è riuscita a salvarsi. Il retro della nostra scuola era completamente sommerso dall'acqua, nel campetto vicino si poteva giocare invece che a calcio a pallanuoto, la pista del ruzzolone sembrava un fiume come i campi dietro, allagati dal Paglia e dai suoi affluenti la cui acqua continuava ad uscire ininterrottamente dagli argini. Il ponticello distrutto ed i laghetti di Orvieto Scalo scomparsi. L'acqua ha trascinato sull'autostrada un cavallo morto proveniente dal De Martino e la pista del ciclodromo lì vicina ha subito grandi danni. Per fortuna non è morto nessuno!
Intanto mio padre era molto preoccupato per la sorte riservata alla sua concessionaria vicina al De Martino. Infatti sapevamo che il quartiere "Corea" dietro alla concessionaria aveva molti problemi. Quando mio padre il giorno dopo è entrato in concessionaria si è subito reso conto che le sue paure erano fondate: 95 macchine distrutte, dato che l'acqua era entrata nei motori, mattonelle del piazzale alzate, il portale d'ingresso sfondato dalla potenza dell'acqua, che era entrata al piano terra, aveva fuso tutti i computer e aveva distrutto anche l'auto d'epoca di grande valore, il fango era dovunque, perfino in officina e nel magazzino ricambi. In quel momento c'era in me tristezza, cupezza e la consapevolezza che i danni erano veramente ingenti. Intanto alcuni cavalli venivano portati in salvo dal De Martino al galoppo da delle persone. Sembrava essere di fronte ad una scena del "FAR-WEST" e invece ci trovavamo ad Orvieto! Quel giorno non m'interessava se non andavo a scuola e di ciò che vedevo non ero contento, perchè incredibilmente e in modo scioccante c'erano persone che avevano in un attimo perso tutto e che erano nella disperazione più totale.
Il giorno 14/11/2012 sono stati ad aiutare gli "alluvionati" i ragazzi delle superiori che non sono andati a scuola, proprio perchè preferivano aiutare queste persone regalando loro il proprio sostegno fisico e morale. Il giorno dopo sono venuti ancora i ragazzi delle superiori e alcuni volontari, ma la cosa che mi ha colpito di più è che alla concessionaria di mio padre sono venuti alcuni amici della mia età, che hanno ritenuto che aiutare un amico nel momento del bisogno fosse più importante di qualsiasi altra cosa.
Nell'orvietano la situazione sta migliorando, ma c'e ancora molto da fare.
Ciao, caro diario
Il tuo amico Giulio

Giulio Anselmi
Scuola secondaria di I grado "Scalza e Signorelli"
Classe III D


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