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"Caseifici Aperti", visite guidate e degustazioni gratuite di Pecorino Toscano Dop

mercoledì 21 maggio 2025
di D.P.

"Valorizzare il Pecorino Toscano Dop significa anche aprire le porte dei caseifici per raccontare la tradizione casearia e dare a tutti la possibilità di conoscere la filiera produttiva di questo nostro formaggio unico", il cui sapore unico e delicato deriva dal perfetto equilibrio tra natura, ambiente e antica tradizione casearia. Parola di Andrea Righini, direttore del Consorzio del Pecorino Toscano Dop che, proprio quest’anno, compie 40 anni. Quattro, invece, le edizioni di "Caseifici Aperti". Tre le realtà – opifici di attività lattiero-casearie ed aziende per la produzione dei derivati del latte – dislocate tra le provincia di Grosseto e Pisa, che invitano a visite guidate e degustazioni gratuite.

Tutelato dal 1996 con il marchio europeo della Denominazione di Origine Protetta, il Pecorino Toscano affonda le sue radici nei secoli e nella pastorizia, attività prevalente degli Etruschi e dei Romani. Di questo "cacio", come veniva chiamato alle origini e ancora oggi in Toscana, ne parlò la prima volta Plinio il Vecchio nel suo documento "Naturalis Historia", dove raccontava che da una città di origine etrusca, Luni, odierna Lunigiana, giungeva a Roma un pregiato formaggio, detto Lunense apprezzato per la sua bontà e per la grandezza delle forme. Nel 1400 si trova traccia del Pecorino Toscano come "cacio marzolino".

Secondo fonti storiche questo formaggio era molto gradito nei banchetti nobili e tra i preferiti di Lorenzo il Magnifico. Nel Quattrocento, in un testo del Platina, il "Marzolino d’Etruria", al pari del "Parmigiano", veniva celebrato come il miglior formaggio d’Italia. Oggi come ieri il Pecorino Toscano caratterizza la tradizione casearia della zona di origine – Toscana ed alcuni comuni limitrofi di Lazio e Umbria – all’interno della quale si produce il latte, lo si trasforma in formaggio e si porta a fine stagionatura. Il suo sapore racconta una storia antica che va dagli Etruschi alla contemporaneità, all’insegna della qualità e del legame strettissimo con il territorio.

L’iniziativa di grande successo – fino a 250 visitatori al giorno nelle scorse edizioni – è co-finanziata dalla Regione Toscana. Quest’anno hanno aderito "Busti Formaggi" (Via G. Marconi, 13 a/b – Acciaiolo), azienda visitabile sabato 3, sabato 10, sabato 17, sabato 24 e sabato 31 maggio (per ulteriori informazioni e prenotazioni: 340.799 2979 - comunicazione@caseificiobusti.it), il "Caseificio Sociale Manciano", in località Piano di Cirignano, visitabile sabato 10 e sabato 24 maggio alle 9 e alle 10.30 (per ulteriori informazioni e prenotazioni: 0564.60941 - info@caseificiomanciano.it) e il Caseificio "Il Fiorino" di Roccalbenga, in località Paiolaio (nella foto d’apertura).

Qui l’appuntamento è per sabato 24 e domenica 25 maggio. Tre gli orari prenotabili per la visita della durata di circa un’ora (alle 10, alle 11 e alle 12) nel corso della quale scoprire come nascono "i formaggi più premiati al mondo e osservare da vicino le fasi di lavorazione dei pecorini artigianali realizzati con latte proveniente solo dai migliori pascoli della Maremma". Per ulteriori informazioni e prenotazioni (obbligatorie): 0564.989059 (interno 2 – Ufficio Commerciale) - commerciale@caseificioilfiorino.it.

Per ulteriori informazioni:
www.pecorinotoscanodop.it 

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