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Gabriele Manili, giovane chef orvietano che prepara dolci per i piloti del Motomondiale

mercoledì 25 maggio 2022
di Roberto Pace

Nel grande circo, che è il Mondiale delle moto, è issata, da qualche tempo, la seconda bandierina biancorossa. Dopo Maurizio Cambarau, apprezzatissimo caposquadra del pilota John McPhee, facente parte, da quest’anno, dell’Husqvarna Max Racing Team, si è da poco accasato Gabriele Manili. Il ragazzo della Svolta, però, fa parte di una delle squadre impegnate ai fornelli, per rendere più piacevoli le giornate ai componenti e ospiti dei vari team, nei week end di gara. Nato e cresciuto a Orvieto, grande appassionato di motori e cucina, ha frequentato il Liceo Scientifico E. Majorana, prima di compiere una, delle numerose scelte, compiute dal diploma di maturità ai ventotto anni che ha oggi.

Figlio unico, assolutamente non assimilabile ai veri o presunti bamboccioni, pensò bene di iscriversi alla Facoltà di Ingegneria Meccanica, andando dietro alla passione. Sempre insidiata, però, dal trasporto verso la cucina, su ispirazione della nonna, con la quale aveva trascorso parecchio tempo nel periodo dell’infanzia. Arriva il sorpasso, mette da parte, ma non getta, i testi ingegneristici, perché diversi esami li ha, ad ogni buon conto, superati, va a Perugia e si iscrive al Corso da Chef presso l’Università dei Sapori. Gabriele pensa velocemente e agisce di conseguenza, un po’ come i piloti abituati a correre il mondiale. Il suo sguardo va, costantemente, a dopo la curva.

Il diploma di Addetto qualificato alla cucina – Cuoco, lo soddisfa ma non abbastanza. Vuole qualcosa in più. Eccolo all’Università di Perugia, con obiettivo la Laurea in Economia e Cultura dell’Alimentazione. Nel frattempo, non trascura esperienze lavorative, per la possibilità di provare sul campo quanto appreso dai testi e dai vari maestri incontrati nel percorso formativo. Fra i tanti, cita Edy Dottori, al tempo titolare, a Baschi, della Sala della Comitissa, adesso operativa a Bolsena, giudicato quale miglior formatore. Quando parla, Gabriele non riesce a star fermo. Un po’ come nella vita. Accumula esperienze in locali di medio, alto livello nel Lazio e nell’Umbria, si ferma di più in collina, a “Il Rientro” di Cannara, dove, andato per dare una mano all’amica titolare, in stato interessante, si ferma oltre due anni. Senza dimenticare l’affinamento della sua cultura.

Che lo porta, dopo la triennale, ad iscriversi al Magistrale, dove il precorso prosegue ma è ancora in corso. Ritiene, correttamente, che ogni attività vada caldeggiata proponendola all’esterno. C’è un programma televisivo, Cuochi d’Italia, al quale invia la propria candidatura, promettendo all’amica del cuore, oggi fidanzata ufficiale e pure lei nel mondo dello sport, con il padre, Raffaele Bergamasco, già allenatore dei pugili della nazionale indiana ed ex c.t. di quella azzurra, un rapporto più stretto in caso d’ammissione. La sua ricetta, Ombricelli alla cannarese con guanciale, cipolla e salsiccia trova il favore dei giudici e riceve l’invito a partecipare.

Nel frattempo, non ha perso la passione per la meccanica e i motori. Porta la moto, per un tagliando, alla concessionaria Aprilia dei fratelli Fiorenzi, dove, casualmente, incontra Maurizio Cambarau. Inevitabilmente, il discorso va al moto mondiale. Gabriele, fedele al discorso promozionale , tra una chiacchiera e l’altra, chiede all’amico circa la possibilità di far circolare il suo curriculum nel paddock del mondiale. Trascorre parecchio tempo, poi, nei primi mesi di quest’anno, arriva la chiamata per un casting. All’altro smartphone l’azienda di Catering “Tracking-Box”, gestore pasti a squadre della Moto 2 e Moto 3.

Il casting va bene, ma il titolare si riserva per un’eventuale chiamata in seguito. C’è, ovviamente, un po’di delusione che non ne intacca il proverbiale ottimismo. Torna a Monteromano, nell’Agriturismo che lo ha assunto per la stagione estiva. Il 15 maggio squilla, di nuovo, il telefono. E’, tal Vincent, già conosciuto in occasione del casting. La domanda è chiara: “Se vuoi venire, martedì partiamo per Portimao (Portogallo). Farai parte dello staff per tutti i Gran Premi europei”. Prova a stare sulle sue, ma riesce solo a rispondere: “ Vengo subito”. Vincent ha solo il tempo per chiedere: “ Non vuoi conoscere neanche la paga?” “Adesso no. Facciamo dopo – risponde”.

La sua esperienza professionale se l’è costruita a 360°. Si tratti di antipasti, primi, secondi, dolci, non fa differenza. Nello staff, ha il comando delle operazioni nella pasticceria. Sono sei, quattro di moto 3 e due di moto2, le squadre che si avvalgono del servizio della Treking-Box. Tra di esse, il Maxi Racing team, con l’amico Maurizio tra i clienti abituali. I dolci funzionano sempre, le proposte dei menu sono le più variegate. “ Tre menu completi, antipasti caldi e freddi, pasticceria fresca, dalla prima colazione alla cena. Capita, anche, di preparare un dolce in mezz’ora, se c’è da festeggiare il compleanno di un pilota o di un componente del team”. Gli unici ad osservare una dieta ferrea sono i piloti:

“Loro, effettivamente, hanno poca scelta. Sempre riso, pollo, pane e bresaola o prosciutto cotto. Ai meccanici, ingegneri e ospiti , invece, piace la buona cucina e non rinunciano a nulla. Dal mio punto di vista è tutto, veramente, bello. Anche per noi è un ambiente, diciamo da corsa, sempre in movimento dalla prima mattina, ma, trovandoti nel posto che hai tanto desiderato non senti nemmeno la fatica. Pensa. Ho fatto un accordo con un cameriere, bene introdotto da anni di servizio nell’ambiente, al quale pago un aperitivo ogni qualvolta riesca a farmi fotografare con un personaggio famoso. Ho già accumulato un grosso debito”.

Dimmi una cosa. Quello attuale lo consideri un punto d’arrivo? "Assolutamente no. Devo arrivare a preparare pasti, dolci o quello che sarà ai piloti della moto GP. Poi vedremo il da farsi".