Cotarella sul podio dei 100 personaggi più influenti nel mondo del vino

Riccardo Coratella sul podio della speciale calssifica dei 100 personaggi più influenti del vino in Italia. A stilare la classifica il giornale online Cronache di Gusto che dal 2014, in concomitanza con il Vinitaly, pubblica un magazine in carta stampata, la Wine Power List con i profili dei 100 personaggi che, tra istituzioni e mercato, lasciano il segno nel mondo del vino.
Ai posti Top of the Top, una sorta di fuori lista per tre nomi che negli anni hanno sempre occupato il primo posto e mantengono ancora oggi un ruolo di primissimo piano, il presidente degli enologi Riccardo Cotarella, il produttore piemontese Angelo Gaja e del docente universitario e presidente del Comitato nazionale Vini Attilio Scienza.
"l Presidente degli enologi di tutto il mondo e di Assoenologi in Italia (verso la riconferma fino al 2025) ma anche il wine maker di cantine prestigiose o di vip che scommettono su Bacco, instancabile tessitore di strategie, alleanze, narrazioni, visioni, spesso nel posto giusto al momento giusto, consigliere molto ascoltato dalla politica o dalla lobbying che nel mondo del vino è potente e frastagliata", recita la motivazione che conferma il direttore scientifico del Consorzio del Vino di Orvieto, al vertice della speciale classica.
"Riccardo Cotarella - continua la - è il primo dei tre personaggi di spicco della nostra rinnovata Wine Power List, in quello spazio che è riservato ai Top of the Top ovvero In Cima alla Cima, quei numero uno che negli anni hanno conservato e conservano posizioni di prestigio per l’alto peso specifico. Riccardo Cotarella, 74 anni, vive di vino da sempre. Nato in un piccolo centro dell’Umbria, quattro anni fa ha festeggiato i 50 anni di carriera. Lungo l’elenco degli incarichi e più lungo quello delle consulenze. Cotarella è l’enologo di tre Continenti. Le sue indicazioni su come fare il vino spaziano in Italia in quasi tutte le regioni in tanti Paesi europei e poi all’estero vanno dagli Usa al Giappone passando per la Russia e il Medio Oriente. Sempre in viaggio, sempre al lavoro, da anni non va in vacanza. Per lui lavorare è divertirsi. Incontra ministri, imprenditori facoltosissimi, vari Vip, è il consulente del vino del Papa (sì, Francesco ha due ettari a Castelgandolfo piantati a Cabernet Franc unico vitigno possibile), insegna con un certo orgoglio all’università della Tuscia. Ma non solo enologia ma anche gestione aziendale perché per lui non si possono scindere: è fermamente convinto che l’enologo non debba sapere solo fare il vino ma anche amministrare una cantina. Di più. Deve studiare tanto altro: economia, letteratura, scienze, storia… Perché per lui il vino è un prodotto culturale. Come quasi un libro. Non si legge. Si beve. Ma è cultura allo stesso modo".

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