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Cotarella sul podio dei 100 personaggi più influenti nel mondo del vino

martedì 12 aprile 2022

Riccardo Coratella sul podio della speciale calssifica dei 100 personaggi più influenti del vino in Italia. A stilare la classifica il giornale online Cronache di Gusto che dal 2014, in concomitanza con il Vinitaly, pubblica un magazine in carta stampata, la Wine Power List con i profili dei 100 personaggi che, tra istituzioni e mercato, lasciano il segno nel mondo del vino.

Ai posti Top of the Top, una sorta di fuori lista per tre nomi che negli anni hanno sempre occupato il primo posto e mantengono ancora oggi un ruolo di primissimo piano, il presidente degli enologi Riccardo Cotarella, il produttore piemontese Angelo Gaja e del docente universitario e presidente del Comitato nazionale Vini Attilio Scienza.

"l Presidente degli enologi di tutto il mondo e di Assoenologi in Italia (verso la riconferma fino al 2025) ma anche il wine maker di cantine prestigiose o di vip che scommettono su Bacco, instancabile tessitore di strategie, alleanze, narrazioni, visioni, spesso nel posto giusto al momento giusto, consigliere molto ascoltato dalla politica o dalla lobbying che nel mondo del vino è potente e frastagliata", recita la motivazione che conferma il direttore scientifico del Consorzio del Vino di Orvieto, al vertice della speciale classica.

"Riccardo Cotarella - continua la - è il primo dei tre personaggi di spicco della nostra rinnovata Wine Power List, in quello spazio che è riservato ai Top of the Top ovvero In Cima alla Cima, quei numero uno che negli anni hanno conservato e conservano posizioni di prestigio per l’alto peso specifico. Riccardo Cotarella, 74 anni, vive di vino da sempre. Nato in un piccolo centro dell’Umbria, quattro anni fa ha festeggiato i 50 anni di carriera. Lungo l’elenco degli incarichi e più lungo quello delle consulenze. Cotarella è l’enologo di tre Continenti. Le sue indicazioni su come fare il vino spaziano in Italia in quasi tutte le regioni in tanti Paesi europei e poi all’estero vanno dagli Usa al Giappone passando per la Russia e il Medio Oriente. Sempre in viaggio, sempre al lavoro, da anni non va in vacanza. Per lui lavorare è divertirsi. Incontra ministri, imprenditori facoltosissimi, vari Vip, è il consulente del vino del Papa (sì, Francesco ha due ettari a Castelgandolfo piantati a Cabernet Franc unico vitigno possibile), insegna con un certo orgoglio all’università della Tuscia. Ma non solo enologia ma anche gestione aziendale perché per lui non si possono scindere: è fermamente convinto che l’enologo non debba sapere solo fare il vino ma anche amministrare una cantina. Di più. Deve studiare tanto altro: economia, letteratura, scienze, storia… Perché per lui il vino è un prodotto culturale. Come quasi un libro. Non si legge. Si beve. Ma è cultura allo stesso modo".

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