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L'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo in visita al Laboratorio de "L'Orvietan"

martedì 23 novembre 2021
di Davide Pompei

Dall'Altopiano Sud-Occidentale del Piemonte alla Rupe di Orvieto, lungo un itinerario umbro che, in cinque giorni, ha fatto tappa anche intorno Perugia, a Città di Castello, sulle coste del Lago Trasimeno e nella zona rurale che lambisce Spello, aprendo di volta in volta le porte di esperienze virtuose, meritevoli di essere conosciute dai futuri gastronomi provenienti da varie parti d'Italia, oltre che da Francia, Spagna e Cuba, insieme alla tutor inglese Rowan Hallett.

Una decina gli studenti dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – realtà non statale legalmente riconosciuta dallo Stato, promossa nel 2004 da Slow Food in collaborazione con le Regioni Piemonte ed Emilia Romagna – che giovedì 18 novembre hanno fatto visita (e degustazione) al civico 6 di Via dei Dolci, a due passi dal Duomo, dove ha sede il Laboratorio de "L'Orvietan", l'amaro erboristico ottenuto attraverso la macerazione di oltre 25 erbe officinali.

Prodotto già nel 1603 e, in epoca moderna, sottratto all'oblio da Lamberto Bernardini il digestivo corroborante che da Orvieto è arrivato nelle più importanti farmacie d'Europa è stato al centro di un'interessante lezione sul campo che ha previsto un'introduzione storica del prodotto, dalla sua nascita alla modernità, con visione diretta di documenti originali dal 1600 al 1800, farmacopee, ricettari, dizionari, autorizzazioni d'epoca alla vendita dell'antidoto e vari strumenti antichi.

Alla spiegazione del processo di lavorazione delle erbe impiegate è seguito l'assaggio accompagnato da una rivisitazione delle tradizionali ciambelline orvietane all'anice con uvetta lasciata a macerare nell'Orvietan e un cioccolatino fondente fatto a mano, con un cuore interno di Orvietan, realizzato per l'occasione dallo Chef Angelo Spanetta. Ad ogni partecipante è stato riservato un piccolo omaggio, in ricordo delle due ore trascorse in un luogo così carico di fascino e suggestione.

Oltre 3.000, ad oggi, gli studenti dell'Ateneo che propone un originale progetto formativo che coniuga studio, pratica e viaggi didattici in tutto il mondo così da fornire una visione globale dei sistemi di produzione del cibo, sia passati che presenti, permettendo di apprezzare la ricchezza delle diversità culturali. I viaggi didattici, previsti in tutti i corsi di studio, hanno l'obiettivo di conoscere non solo i prodotti enogastronomici, ma anche la storia, la cultura e le persone che ci sono dietro.

E il legame tra "L'Orvietan", questo angolo di Umbria e il Piemonte non finisce qui dal momento che tra i documenti conservati all'Archivio Mauriziano di Torino, proveniente dall'omonima Farmacia – l'antico Ospedale fu trasformato in Galleria e ancora oggi conserva le caratteristiche di edificio storico nell’area di Porta Palazzo – c'è anche un ricettario, manoscritto del 1660 circa, contenente non solo gli ingredienti ma anche una nota che indica come e per cosa usare il benefico macerato d'erbe officinali.